Brian's pov
Io e Sarah stavamo tornando a casa sua dopo aver finito di lavorare. Gilinsky mi aveva detto che era successo, e di non dirlo a Sarah. Ero preoccupato.
"Brian?" mi chiede.
"Hmm?"
"Stai bene?"
"Certamente. Perché me lo chiedi?"
"Mi chiedevo come stesse andando con Talia."
"Ohh, lei sta bene. Ancora qualche mese e avremo un piccolo maschietto." sorrido al pensiero. "Invece tu e Gilinsky? C'è un bambino in vista?" la guarda vedo che subito arrossisce.
"Forse dopo il matrimonio e la luna di miele." giro nella via della casa di Sarah e accelero prima di arrivarci di fronte, parcheggiando. Le macchine di Sam e Nash sono ancora lì. Scendiamo entrambi dall'auto e ci dirigiamo verso la porta di casa, per poi entrare.
Sarah Chase's pov:
Nemmeno il tempo di togliermi le scarpe che sento due braccia avvolgermi, così mi volto e sento le labbra di G sopra le mie. Sorrido prima di ricambiare il bacio, per poi allontanarmi.
"Com'è andata la giornata di lavoro, signorina Gilinsky?" sussurra, facendomi ridacchiare.
"Non sono ancora la signora Gilinsky." puntualizzo, e lui ridacchia. "E' andato bene, in ogni caso. A te?"
"E' stato interessante.." dice e io mi acciglio, confusa. "Ti racconto dopo." Mi lascia un bacio sulla fronte prima di guardare verso la cucina. Guardo Brian e lo becco fissarci, camminando poi subito dopo verso la cucina facendo finta di fare qualcosa. Cosa mi stanno nascondendo? Scuoto appena la testa prima di entrare nel salotto, vedendo Nash e Am seduti sul divano attaccati ai loro cellulari. Sam alza lo sguardo dal telefono e mi sorride, correndo poi verso di me e prendendomi in braccio.
"Sam!" scoppio a ridere nascondendo il viso contro il suo petto.
"Sarahboo!" dice ridendo insieme a me. Inizia a farci girare fino a quando non cadiamo entrambia terra. Scoppiamo a ridere e Nash ci guarda male.
"Nash, togliti subito quello sguardo da stupido dal viso." rido. "Lo sai anche tu che vorresti unirti." Nash ridacchia e si butta addosso a me e Sam. Iniziamo tutti e tre a ridere, sedendoci poi formando un triangolo.
"Allora, com'è andata a lavoro?" chiede Nash.
"Uguale a tutti gli altri giorni." rido. G e Brian entrano in salotto, sedendosi con noi.
-La sera dello stesso giorno-
Io, Brian, Sam, Nash. Cam e G siamo in salotto messi tutti in cerchio con i nostri sacchi a pelo. Lo so che siamo tutti quasi alla fine dei nostri venti anni, o all'inizio dei trenta (Cam), ma ancora ci piace fare le cose che facevamo quando eravamo più giovani. G si sta comportando in modo davvero strano da quando sono arrivata e mi sento come se avessi fatto qualcosa di sbagliato. E' come se mi stesse ignorando.
"Hey G?" sussurro guardandolo. Tutti sono concentrati sul film che stiamo guardando. Fa finta di non sentirmi e mi sento di colpo triste. Decido di andare in cucina a prendermi del succo. Non appena entro in cucina mi siedo con la mia tazza, e le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance. Perchè sto piangendo ora? Non capisco perchè sono così scossa. Perchè me ne sto preoccupando? Magari sta avendo dei ripensamenti sul matrimonio o altro. Sospiro singhiozzando appena.
"Sarah?" alzo lo sguardo vedendo la faccia di G confusa. Tiro su col naso guardandolo mentre si avvicina a me, sedendosi accanto. Mi prende la mano e toglie alcune ciocche di capelli dal mio viso portando poi la sua mano sulla mia guancia. "C-che succede?"
"Ho fatto qualcosa prima?"
"Cosa? No, certo che no. Perchè lo pensi?"
"Mi stai ignorando da quando sono tornata a casa." la sua espressione cambia, e diventa preoccupata. Sospira e si sporge verso di me per baciarmi, per poi abbracciarmi. Dopo poco mi allontano dalle sue braccia e noto che i suoi occhi sono lucidi, ma non esce nulla.
"Non volevo." sussurra prendendomi di nuovo la mano. "Ti amo così tanto e voglio spendere il resto della mia vita con te. Tu e i bambini siete il mio mondo e nulla potrà cambiarlo." dice asciugandomi alcune lacrime sulle guance. "Ti amo, Sarah."
"Ti amo anche io Jack."
![](https://img.wattpad.com/cover/92081317-288-k160037.jpg)
YOU ARE READING
Promises.
FanfictionSono passati cinque anni, quasi sei, da quella sera. Non so se mi dispiace, ma ora sono felice per ciò che ho. Dentro di me vorrei tornare a quella sera in cui guardandomi negli occhi mi chiese "Vuoi che me ne vada via per sempre?". Amo ancora Johns...