4 luglio, New York, 10:00 p.m.New York la sera brillava di luce propria, tutta illuminata dai locali notturni completamente ovattata dai suoni degli stessi e dal chiacchiericcio costante dei newyorkesi sempre in costante movimento; di giorno come di notte.
Steve Rogers, ex militare in congedo, era ora lì nella città che non dorme mai al centro di un'enorme strada incorniciata da locali di ogni genere con gli occhi sgranati e la mascella probabilmente poggiata sui propri piedi.
Quando il suo amico d'infanzia James Barnes lo aveva invitato ad uscire la sera mai avrebbe immaginato un posto del genere.Uomini che camminavano mano nella mano con altri uomini, donne che baciavano altre donne, uomini vestiti da donne con tacchi vertiginosi e lustrini colorati con parrucche cosi accese da far sfigurare anche un giacca catarifrangente; insomma un posto non proprio adatto ad un tipo come lui.
"E questo dovrebbe essere un regalo di compleanno?!"
Chiese sbigottito il soldato, passandosi nervosamente la mano tra i capelli biondi e corti sempre perfettamente in ordine, il moro rise anzi forse più un ghignò la faceva da padrone sul suo viso mentre si stringeva i capelli raccolti in una piccola coda alta; da quando erano in congedo il moro aveva smesso di tagliarseli e lì aveva lasciati crescere senza ritegno.
"Daii Steviee lasciati andare un po'!" Furono infine le sue uniche parole.Il moro indossava un paio di jeans a vita bassa non troppo attillati con sopra una canotta nera invece decisamente troppo aderente, metteva in risalto ogni centimetro del suo addome e del suo petto scolpito, il biondo invece sembrava uscito direttamente da una rivista vintage degli anni 40; una camicia a quadri celeste e beige con un paio di pantaloni dritti di quest'ultimo colore, scarpe rigorosamente abbinate ma nonostante tutto era sempre dannatamente perfetto e bello. Entrambi portavano le medagliette militari al collo, non se ne separavano mai.
James aveva provato con ogni mezzo a far cambiare outfit all'amico ma nulla lo aveva smosso e alla fine sbuffando aveva concluso la discussione con un "vabbè fa come ti pare, basta che usciamo."
Il locale in cui Barnes li stava portando era una famosa discoteca LGTB; il Babilon!
La musica pompava nelle casse così intensamente che le canzoni erano chiare e limpide persino per chi era fuori in fila per entrare, tant'è che alcuni ballavano già prima di entrare.
I due ex soldati saltarono la fila sotto le occhiatacce di tutti –e forse anche qualche maledizione tra i denti- ma soprattutto sotto lo sguardo sbigottito del biondo assunto da quando l'amico gli aveva detto orgoglioso di avere la tessera fedeltà.Che il suo migliore amico fosse gay dichiarato gli era ormai noto da tempo ma quel suo modo di vivere la notte.. Per lui quello era del tutto sconosciuto!
Il locale era letteralmente strapieno di persone, tutte accalcate e ammassate che si strusciavano gli uni su gli altri, che ballavano, che pomiciavano e non solo, che bevevano e probabilmente si drogavano anche. Steve non ne era certo però più si avviava verso il bancone con l'amico e più se ne convinceva, infondo bastava guardarsi un attimo in torno con attenzione.
In quel momento il grande e forte Capitano Steve Rogers che non scappava davanti a nulla voleva fuggire lontano e chiudersi magari in casa a leggere uno dei suoi numerosi libri, dimenticandosi per sempre delle scene che ormai aveva impresso nella mente.
E lo avrebbe anche fatto se il suo amico dai freddi occhi color ghiaccio non lo tenesse saldamente per il polso e non lo avesse praticamente ricattato per seguirlo e rimanere con lui."Un po' di svago ti farà bene" queste furono le parole dette per iniziare e concludere il suo ricatto.
Ma poi perché proprio in un locale gay?! Steve non era di certo omosessuale!! O almeno questo era quello si ripeteva in continuazione e che aveva provato a spiegare a James.
Il Capitano non aveva mai avuto nessuna relazione ne con uomini, quando era nell'esercito, ne con donne; non gli erano mai interessate quelle cose, per lui esisteva il lavoro e basta.