Capitolo due

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Quella sera, alla base del bellissimo e variopinto abete che illuminava fioco la grande sala, Daniel aveva rivolto, per la prima volta, la parola alla giovane Ludmilla e lei non aveva potuto evitare di soffermarsi sul tono caldo e disteso della sua voce.

Quello che si dissero quella notte rimane a noi un mistero, la cosa certa è che cambiò tutto e, né Ludmilla né Daniel avevano potuto tralasciare tale aspetto.

Un mutamento radicale, anche se nascosto, si era impossessato delle loro anime, qualcosa di speciale li stava aspettando e il destino stava seguendo il giusto corso.

Erano passati alcuni giorni da quella notte e Ludmilla, come tutte le mattine si era presentata alla villa, pronta ad accudire il caro vecchio Frank, lasciandosi l'accaduto alle spalle.

Non voleva addentrarsi in questioni più grandi di lei anche se Frank le aveva accennato a qualcosa di più grande, uno scopo preciso a cui doveva arrivare.

Lei non aveva voluto saperne e si era foderata le orecchie per non ascoltare le parole del padrone di casa, ma spesso gli era capitato, in quei giorni, di udire una dolce melodia che, imperterrita, continuava a risuonare nell'aria e fastidiosa si insidiava nella mente della giovane.

La mattinata in casa Beloschi era stata, per Ludmilla, un evento di sorpresa: Frank aveva chiesto alla sua ormai fidata amica di andare a passeggiare nei pressi dell'enorme giardino e, sebbene lei era stata riluttante nel portarlo fuori con quel vento gelido, non aveva potuto controbattere.

Respirando l'aria invernale, Frank e Ludmilla avevano passeggiato allegramente lungo il viale innevato che portava ad una piccola casetta in legno, inoltrata nella fitta boscaglia e nel tragitto si erano soffermati ad ammirare le spettacolari piante sempreverdi che adornavano quel magnifico e mastodontico prato.

Una volta giunti dinanzi alla catapecchia di legno che, a primo acchito, era parsa come una semplice casetta per gli attrezzi, Ludmilla aveva udito quella melodia che era solita ascoltare dalle labbra di Frank e, incuriosita dal suono di quella voce che le era parsa familiare, si era avvicinata, quasi ipnotizzata, alla vetrata della capanna.

Dalla finestra era riuscita ad intravedere la figura di Daniel e nella sua mente si era subito posta la curiosità di sbirciare più da vicino.

Daniel si era rifugiato in quella casetta nascosta tra gli alberi per non dover affrontare la verità di una vita colma di solitudine e priva d'amore, se non quello insistente del padre che tentava invano di riportare nell'animo del figlio qualcosa che, a detta di Daniel, oramai era morto.

Frank, volontariamente, non aveva detto alla ragazza che il figlio passava la maggior parte delle sue giornate rinchiuso in quelle quattro mura di legno e Ludmilla, di certo, non si era aspettata di trovarlo lì.

Nonostante lavorasse in quella villa da ormai un anno, lei non era riuscita a comprendere il vero motivo per il quale Daniel fuggisse dal padre, ma era convinta che, al di sotto di quella corazza, ci fosse qualcosa che cercava di risalire dal profondo delle viscere e riemergere in lui.

Daniel aveva cercato per anni di opprimere il desiderio di risalita di quel sentimento tanto bello quanto pericoloso che è l'amore e si era nascosto dove niente e nessuno avrebbe potuto scovarlo e ferirlo, di nuovo.

Ludmilla lentamente si era avvicinata alla porta di quella piccola casetta e, ancor prima di poter aprire la porta per attraversare l'uscio, aveva udito l'uomo intonare una soave melodia che, piano a piano, si era diffusa nell'aria natalizia e si era mischiata al vento gelido scompigliandole il ciuffo di capelli che le ricadeva delicatamente sull'ampia fronte.

I'm dreaming tonight of a place I love
Even more than I usually do
And although
I know it's a long road back
I promise you
I'll be home for Christmas
You can count on me
Please have snow and mistletoe
And present by the three

I'll be home for Christmas [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora