Capitolo tre

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Finalmente era arrivato il momento tanto atteso da Frank.

Nonostante la sua età avanzata, aspettava l'arrivo del Natale con impazienza, come quando da bambino aspettava i desiderati regali il giorno del suo compleanno, Frank aspettava ansioso il giorno del 25 dicembre, il giorno più bello di tutti.

Per il vecchio Frank non vi era cosa più bella dello stare insieme alle persone care davanti allo scoppiettare del caminetto ad assaporare il prelibato cenone natalizio e sorseggiare il miglior vino che si potesse trovare in commercio.

Ogni anno, nella tenuta Beloschi, si festeggiava in grande e Frank non badava a spese.

Quel giorno, quando Ludmilla si era presentata alla villa nel tardo pomeriggio come richiesto dal vecchio, lo aveva trovato, seduto sulla sua adorata poltrona in pelle, a dare a destra e sinistra le ultime indicazioni alle signore, pagate profumatamente per addobbare e preparare la villa alla grande festa.

Ludmilla aveva ammirato con stupore la grande dedizione che avevano impiegato quelle donne ad abbellire il tutto: c'erano decorazioni di ogni tipo che riprendevano i colori del Natale; le ghirlande verdi con intrecciate foglie di vischio e alloro erano state appese agli stipiti delle porte e c'è n'era una piuttosto vistosa posta sopra al grande camino acceso; le candele rosse erano state sistemate con cura sopra al mobilio della casa ed erano state adornate anch'esse con foglie di vischio e striscioni dorati; i fiocchi di neve erano stati appesi ai lampadari insieme ad altre decorazioni color argento; la tavola era bandita da tovaglioli di carta rossa e verde e al centro vi era stato posizionato un enorme vaso trasparente contenente delle candele colorate che davano alla sala un'atmosfera calda e magica.

A quella vista Ludmilla aveva percepito un leggero brivido percorrerle la schiena, emozione che si era amplificata alla vista di un manichino con indosso uno spettacolare abito da sera color passione. I suoi occhi si erano illuminati di fronte a tale scenario e Frank aveva sorriso consapevole che il gesto che avrebbe compiuto di lì a poco avrebbe reso la giovane Ludmilla ancora più entusiasta ed eccitata.

Si era preso ancora un po' di tempo per ammirare la dolce espressione della giovane, prima di dirle che quell'abito sarebbe stata proprio lei ad indossarlo la sera stessa e Ludmilla, a quella scoperta, era rimasta impietrita e forse anche un po' imbarazzata: nessuno aveva mai fatto un simile gesto nei suoi confronti e non era riuscita a crederci finché Frank non l'aveva invitata a salire in camera e provarselo.

Nella sontuosa camera da letto dell'ormai vecchio padrone di casa, Ludmilla aveva provato il bellissimo abito e si era ammirata fiera nel grande specchio.

Non aveva indossato mai niente di così delicato e, sicuramente, mai niente di così costoso, tant'era che aveva paura di sciupare il tessuto con ogni movimento.

Dalla porta socchiusa della stanza c'era Daniel che, ammaliato dalla bellezza della donna, si era soffermato ad ammirare i dolci e delicati movimenti della giovane, indaffarata a chiudere la zip del vestito, senza però farsi coraggio ed entrare nella stanza per aiutarla.

Ludmilla aveva cercato di chiudere la zip nel retro, ma con il terrore di strappare la tela aveva rinunciato lasciando l'abito semi aperto.

Quando per sbaglio l'uomo si era sporto troppo in avanti, la porta aveva emesso un lieve cigolio che aveva fatto voltare di scatto la giovane.

Daniel, la prego, non stia lì a fissarmi imbambolato come un ragazzino, piuttosto venga ad aiutarmi a chiudere il vestito ed evitare che io strappi quest'abito meraviglioso nel vano tentativo di richiuderlo》 aveva scherzato Ludmilla per smorzare l'imbarazzante situazione che si era creata.

Daniel a quella richiesta non aveva potuto fare a meno di entrare ad aiutare la giovane e, dinanzi alla schiena nuda di Ludmilla, non aveva potuto trattenere un sorriso malizioso.

Dopo averle sfiorato delicatamente la pelle con il pollice e averla fatta sussultare, con abile destrezza aveva richiuso la cerniera dell'abito.

Per un momento i loro corpi si erano sfiorati e i loro cuori avevano danzato sincronicamente a ritmi frenetici.

Daniel e Ludmilla avevano sceso le grandi scale che portavano al salone principale tenendosi sottobraccio e, a quella vista, nel viso di Frank era comparso uno sguardo fiero: il suo audace obiettivo era ormai compiuto e la sua giovane nuova amica aveva portato, inconsapevolmente, a termine il suo compito.

Nel viso di Ludmilla si era accesa una scintilla di felicità.

Nel viso di Daniel era comparso un sorriso luminoso.

Finalmente era arrivata la tanto agognata serenità che Frank aveva atteso per molti anni: vedere il figlio felice e spensierato al fianco di una donna bella e determinata.

Finalmente era arrivata la futura nuova vita che la giovane Ludmilla aveva tanto desiderato.

E finalmente... Daniel aveva sorriso.

Nella maestosa sala da pranzo erano cominciati i festeggiamenti e la villa si era riempita di musica e armonia.

Frank aveva presentato la giovane Ludmilla ai suoi più cari e vecchi amici i quali erano rimasti strabilianti dalla bellezza della ragazza e, sopratutto, erano rimasti sorpresi dalla presenza del figlio Daniel.

Negli anni precedenti il giovane non si era mai presentato alla grande festa, ma quell'anno aveva promesso che il Natale lo avrebbe passato in famiglia e quella era la sua famiglia.

Daniel si era sentito come un pesce fuori dal mare e Ludmilla, avendo percepito il suo stato d'animo, lo aveva preso per mano e lo aveva guardato negli occhi sussurrandogli all'orecchio io sono qui, non ti lascio, per assicurargli che lei era lì, pronta a sostenerlo.

Daniel, a quelle parole sincere, aveva stretto la mano della giovane e, con un gesto degno di un cavaliere,  se l'era portata alle labbra lasciando sulla pelle morbida della ragazza un soave bacio.

Tutti gli ospiti avevano assistito alla scena ma non avevano avuto alcuna reazione mentre Frank, oh Frank aveva sorriso compiaciuto e fiero di quello che Ludmilla era riuscita a fare con il suo piccolo bambino perduto: scaldargli il cuore e farlo ricominciare a battere davvero e non per una semplice anche se non banale funzione vitale, bensì per amore.

Frank era finalmente sicuro di poter lasciare quel mondo e trovare il suo spazio in paradiso perché Daniel avrebbe preso il suo posto, in quella villa e in quel mondo, così pochi anni dopo se ne andò lasciando in mano al figlio le redini della famiglia.

Mi sono sempre chiesta come sia andata a finire tra i due, tra l'uomo solo e schivo nei confronti della vita e la giovane donna che purtroppo di scappare non lo aveva scelto.

Se nel 1994 avessero chiesto a Ludmilla cosa facesse nella sua vita lei avrebbe per certo risposto "scappo, mi nascondo, temo e tremo"

Scappare da quella vita che non aveva scelto e che gli era stata affibbiata dal crudele destino che poi era suo padre.

Nascondersi dal marito violento che non le permetteva di vivere una vita serena.

Temere di venire trovata da Victor che l'aveva cercata e trovata almeno tre volte prima che lei si rifugiasse nella villa Beloschi.

Tremare di fronte alla vita, che non si sa mai cosa ti aspetta.

Ora Ludmilla a quella domanda risponde che la vita è quella che ti scegli e lei ha scelto di viverla con Daniel.

Ludmilla ha scelto di non lasciarlo solo e così, tutti gli anni da quel Natale, sotto al grande abete che illumina maestoso la sala, Daniel e Ludmilla raccontano ai loro figli il magico incontro che li ha uniti per far comprendere loro che il potere dell'amore vince sempre su tutto.

Frank, per loro, è stato una specie di babbo natale: invece di portare doni ha portato gioia nei loro cuori e questa è stata la cosa più importante.

Buon Natale!

Fine.

I'll be home for Christmas [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora