Era strano che dei piccoli fiocchi di neve toccassero il suolo già dai primi di Novembre e che si cullassero sulla terra formando un grosso strato bianco ghiacciato; era uno spettacolo vedere la gente camminare mano nella mano lasciando le loro impronte su quest'ultimo.
L'autunno del 2009 a Linköping fu il più freddo di tutti gli anni precedenti.
Nelle più strette e intriganti vie di quella città costruirono un edificio con diversi appartamenti, abitati principalmente da giovani coppie.
Proprio lì, in quel piccolo ma accogliente appartamento del terzo piano, visse una ragazza estroversa, impacciata ma coraggiosa.
Le sue cadaveriche mani erano colorate da un nero carbone sulle unghie, i suoi occhi verde smeraldo emanavano calore solo al contatto con lo sguardo altrui e i suoi meravigliosi capelli color tabacco apparivano vellutati e setosi solo con una passata di spazzola. La sua vita era perfetta in certi aspetti: un bel lavoro, una bella macchina, un posto all'università e un ragazzo... Eppure sentiva il bisogno di stravolgere le cose, di sentire quella scarica di adrenalina che le avrebbe rivoluzionato la routine quotidiana.
Non era semplice ma nonostante ciò... Ci riuscì.
Fu tutto un caso, il caso più bello della sua vita.~8 Novembre 2009, Linköping~
<<Pronto?>>
<<Ehi Zà, stasera hai da fare?>>
<<Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così...lo sai che mi infastidisce.>>
<<Sei la mia ragazza, Elizabeth, ed ho il diritto di chiamarti come cazzo mi pare.>>
<<Va bene, perdonami.>>
<<Insomma, lavori stasera?>>
<<Fortunatamente no, nel weekend mi lascia sempre libera il capo>>
<<Ottimo, ti porto fuori!>>
<<Conoscendoti, so che mi porterai in un posto orribile.>>
<<Fidati del tuo vecchio e caro Zack, mi ringrazierai.>>
<<Se lo dici tu!>>
<<A stasera Zà.>>
<<Sì...a stasera>>Sbuffò intorpidita.
Odiava essere chiamata "Zà", quel nomignolo le sembrava osceno e volgare in confronto al suo nome di battesimo, così bello e raffinato come la luce di mille colori che emana una pietra irregolare grazie ai raggi ultravioletti del sole.Elizabeth passava il suo tempo libero leggendosi diversi libri thriller o ascoltando qualche musica di genere classico; "sfortunatamente", grazie alla passione ossessiva del suo ragazzo per diverse band Metal, seppe apprezzare lo stile e la vivacità della musica Rock, specialmente la semplicità dei Pink Floyid e l'eleganza dei Led Zeppelin.
In quel grigio venerdì, prima di prepararsi per l'appuntamento, dovette ripetere una quantità infinita di argomenti psichici per il suo esame, appunto, di psicologia.
Ha sempre adorato questa disciplina, le è sempre interessato entrare nel cervello altrui e scrutare ogni suo minimo dettaglio, conoscendo le cause delle diverse anormalità di coloro che sono affetti da diversi disturbi.
Finalmente poté seguire il suo sogno.
Per lei non erano mai abbastanza i libri assegnati dai professori, le piaceva approfondire e acculturarsi sempre di più.
Superava persino Stephen Hawking, insomma... non proprio come lui ma il livello di intelligenza era pari a quello del grandissimo e pluripremiato fisico/cosmologo."Il disturbo dissociativo della identità detto comunemente con le sigle DDI o DID è il disturbo della personalità multipla. Colui soggetto a questo disturbo vede..." Venne interrotta dalla suoneria del suo cellulare, è Zack.
Lo ignorò continuando la ripetizione;
"...vede in primo piano la perdita del controllo del comportamento andando oltre a...."
Secondo squillo.
Sospirò spazientita, girando nervosamente le pagine del suo libro.
"Passiamo avanti, questa parte l'ho compresa." Mormorò tra sé e sé, continuando ad ignorare il suo ragazzo;
"Questo disturbo è teoricamente legato all'interazione con uno stress intenso, traumi antecedenti..."
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"The Usual...Thanks"
Fanfiction{FanFiction sulla band "Ghost B.C." Spero vi piaccia, buona lettura.} >