Benjamin passò la notte sognando di poter volare, condizionato dalle supposizioni della sorella May. Nel sogno il ragazzo aveva due magnifiche ali bianche, che sembravano emettere luce, con le quali riusciva a fare chilometri senza dover poggiare i piedi a terra e a velocità elevata, sentendo la brezza fresca dell'estate ormai quasi giunta al termine, vedendo il mondo come un posto magnifico. E la cosa più bella per lui era di non avere più la gobba e quindi di potersi sbarazzare di quelle dannatissime stampelle. E così, felice di quel mondo inesistente e dei suoi inganni, non si rese nemmeno conto di aver sognato di essere uno di loro, un Dannato.
La mattina si alzò di buon umore, destato dal dolce canto degli uccelli proveniente dalla sveglia. Ben adorava quel suono, il cinguettio gli ricordava la primavera, che a sua volta gli ricordava Olivia, onnipresente nella testa del ragazzo. E per questo motivo l'aveva impostata.
Dopo aver fatto una sana colazione a base di succo d'arancia e fette biscottate con la marmellata, sempre accompagnate da una mela, si lavò i denti e indossò i suoi vestiti preferiti: un paio di jeans scuri ed una camicia bianca. Notando il leggero venticello all'estero decise di afferrare anche la giacca, non avendo voglia di estrarre dell'armadio una felpa.
Verso le sette e mezza era già pronto per uscire di casa. La madre, vedendolo in cucina seduto su una sedia con la cartella sulle spalle e le stampelle poggiate al muro, gli chiese se servisse che May lo accompagnasse a scuola. Ben scosse la testa sorridendo. "Tranquilla mamma, passa a prendermi Olivia tra dieci minuti."
Ella, vedendo gli occhi del figlio brillare sorrise e se ne andò.
I minuti successivi il ragazzo li passò sognando la sua amica, immaginando come l'avrebbe accolto dopo due settimane di distacco. Nella testa di Ben, ella sarebbe corsa incontro al piccolo gobbo e l'avrebbe stretto fra le sue braccia. Magari gli avrebbe dato un bacio sulla guancia ( sulle labbra sarebbe stato impossibile, dato che erano solo amici), lui avrebbe contraccambiato e l'idea lo faceva impazzire di gioia.
Finalmente suonò il campanello. Benji emozionatissimo si alzò dalla sedia e si lanciò verso le stampelle, ma perse l'equilibrio e si ritrovò con la faccia sul pavimento. Per sua fortuna non si era rotto nulla, o almeno nulla di importante quanto il rivedere Olivia Jones. Tentò di rialzarsi aggrappandosi alle gambe del tavolo. Il campanello suonò di nuovo. "Arrivo, Olly.... Un attimo..." urlò. Con fatica e determinazione riuscí a rialzarsi e ad afferrare le stampelle, così poté raggiungere la porta.
Esitò un attimo per l'emozione prima di aprire, ma poi si decise e strinse la maniglia con tutte le forze.
Dall'esterno entrò una grande luce, quella del sole, accompagnata dalla soave voce della ragazza, che, spostandosi una ciocca di capelli dal volto, salutò l'amico. "Ciao Benji"
Il cuore di Gray batteva fortissimo.
"Ciao... Olivia..." disse balbettando.
"Dai, andiamo che mio padre ci aspetta!" invitò la ragazza. Ben scosse la testa come per uscire da un sogno e annuendo seguí la ragazza verso la Golf grigia del signor Jones. Entrambi sedettero sui sedili posteriori, le cartelle le gettarono nel bagagliaio insieme alle stampelle di Ben. Il signor Jones, cordialmente, salutò il ragazzo, che ricambiò sorridendo.
"Non sei emozionato Ben? Finalmente iniziamo il liceo!" Chiese Olivia con gli occhi che brillavano.
"Certo. È tutta l'estate che sogno questo momento..." rispose Gray. "... Liceo Artistico stiamo arrivando! "
La ragazza ridacchiò coprendosi la bocca con la mano, leggermente socchiusa, mentre il piccolo gobbo sorrise. Rimase fermo così per dieci secondi, abbagliato dalla profondità degli occhi azzurri della ragazza.
Il tempo passò molto velocemente e i ragazzi si ritrovarono in men che non si dica davanti all'entrata del loro liceo.
Olivia scese dall'auto e aiutò l'amico disabile, porgendogli le stampelle e afferrando la sua cartella, oltre alla propria.
"No, lascia Olly, faccio io" disse il gobbo prendendo la cartella e buttandola sulle spalle, dopo essersi appoggiato al cofano della macchina. Riprese le stampelle entrambi si diressero verso il portone.
L'edificio era molto grande, i muri erano dipinti di beige tendente all arancione chiaro. Alle basi vi erano delle piastrelle grigie, un po' malandate, che evidenziavano l'età della struttura.
Benji e Olivia entrarono dal portone, guardandosi intorno con timidezza, improvvisamente apparsa nei loro cuori.
La moltitudine di studenti che circolavano nel cortiletto non dava peso ai due novellini, specialmente al povero Ben.
Olivia marciava decisa verso l'interno dell'edificio, con lo scopo di chiedere informazioni sulla loro aula, che avrebbe ospitato la classe Prima CA (la A indicava che la classe apparteneva all'indirizzo Artistico). Benjamin faticava a starle dietro, avendo le stampelle, per cui doveva spesso chiederle di rallentare.
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Corvi
FantasyBenjamin Gray, Andrew Blue, Jonathan Lynn, Mia Wolf, Jason Hawk, Olivia Jones, George Scrooge. Sette ragazzi che iniziano una nuova avventura all'interno di un liceo artistico a Venezia. Sette ragazzi che devono affrontare e superare il problema di...