Capitolo 1

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-"Se tu fossi un coniglio passeresti la giornata a saltellare e a sgranocchiare carote, non ti troveresti ancora in questa cittadina di periferia a vendere gelati ai vecchietti"
Sto parlando con il mio migliore amico Filippo da una buona mezz'ora e non riesco a capire come siamo arrivati a discutere animatamente di conigli.
Sono sicura che all'inizio avesse un senso la nostra discussione, dopotutto siamo persone serie.

-"Elettra" mi apostrofa Fil con uno sguardo serioso "chi ti dice che io non sia un coniglio?"

-"Mai sentita l'espressione 'scopare come conigli'? Ecco  non è il tuo caso Fil, ma un giorno forse potrai essere un coniglio anche tu"

-"Ah ma dai e da quando la Santa Vergine Maria scende in terra a dare lezione di sesso reincarnandosi nel corpo di una giovane pazzoide acida?"

-"Ripetimi un attimo perché siamo amici" gli rispondo schiaffeggiandolo con la mia sciarpa rossa, un'arma altamente letale.

-"Perché io sono l'uomo dei tuoi sogni ma purtroppo un terribile ostacolo non ti permette di stare con me e quindi ti devi accontentare della mia amicizia, appartengo alla sponda gaia tesoro"
Conosco Fil da quando ci facevamo ancora la cacca addosso, eravamo vicini di casa e giocavamo spesso insieme. A dire la verità lui giocava, con le bambole, e io facevo l'elemento disturbatore che dipingeva di blu i bei faccini delle barbie o che organizzava delle mega gare clandestine con le macchinine (che lui non usava ma che continuavano a essergli regalate a ogni compleanno) mentre le barbie svolgevano l'onorevole ruolo di bordi della pista con i loro corpi lunghi tre volte le dimensioni delle macchinine.
Il suo orientamento sessuale non era mai stato un mistero per me eppure la sua famiglia non ne era a conoscenza.
A volte gli adulti sono molto più sciocchi dei bambini che invece vedono le cose nel modo più semplice e puro.
In ogni caso io e Fil ne abbiamo passate tante e il nostro passatempo preferito è prenderci in giro continuamente.
Per chiarire io non sono la Santa vergine maria, non sono più vergine da due anni quando innamorata persa di un cazzone all'età di 17 anni mi sono data a lui il quale, da bravo stronzo immaturo, ha colto il fiore ed è scappato. Sono rimasta piuttosto scottata da quell'esperienza che mi ha condizionata parecchio nei rapporti coi ragazzi e mi ha portata ad essere sempre un po' sulla difensiva e non fidarmi mai troppo.
Fil sa che ci sono stata male ma mi ha aiutato a superare quella vicenda standomi vicino e ora, passati due anni, non perde l'occasione di prendermi in giro ogni qual volta io rifiuti un ragazzo che mi corteggia o mi comporti in maniera distaccata.

-"Uuuh non me lo ricordare, sono sempre i migliori a non essere disponibili, terrò il mio trasporto amoroso nei tuoi confronti per me e piangerò di notte da sola" gli rispondo portandomi una mano al petto con un'espressione sconsolata.

-"Posso regalarti un ornitorinco se vuoi"
Ok, penso di essermi persa qualche passaggio. Questo ragazzo è pazzo.

-"Perché un ornitorinco?"gli chiedo leggermente confusa.

-"Perché dovrei regalarti un gatto, ma la gattara è passata di moda quindi potresti avere buone possibilità come zitella ornitorinca"

-"Sono sicura che quella parola sia illegale in almeno dieci Stati ma purtroppo non abbiamo tempo di verificarlo, è arrivato il nostro pullman"

-"Ok andiamo mia bella ornitorinca" mi risponde Fil alzando il tono di voce per marcare l'ultima parola e guadagnandosi così un'occhiata confusa da una signora anziana che stava scendendo dal pullman.

•••

Il viaggio in pullman fu breve e dopo aver salutato Fil, che abitava con alcuni amici in una casa a poche fermate dalla mia, scesi e soprappensiero mi diressi a piedi verso la mia dolce dimora.

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