Capitolo 2

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Era pomeriggio tardi e per quanto avessi passato le ore seguenti all'arrivo dei nuovi vicini con diversi lavoretti in casa cercando di distrarmi, la mia mente viaggiava dove voleva, come al solito.

E la sua meta preferita era proprio situata a qualche metro dalla mia abitazione, i due 'semidei' come li avevo ribattezzati in uno scatto di superiorità, mi incuriosivano e al tempo stesso infastidivano.

I benestanti non stavano in questo quartiere e loro davano l'idea di non avere problemi coi soldi.
Volevo sapere chi fossero e questo mi irritava visto che solitamente preferivo sempre essere distaccata e sconnessa dagli affari altrui.

Frustrata gettai nel secchio il pennello per dipingere i muri e mi passai una mano nei capelli asciugando l'altra sulla mia salopette di jeans tutta macchiata di vernice.

Non ero una che passava il tempo ad arrovellarsi quindi mi arresi alla curiosità e pensai a una scusa almeno in parte plausibile per poter bussare alla porta dei vicini.
Cosa cavolo si fa per avere dei contatti con gli umani? Non so, non sono brava in queste cose, sono più portata a far fuggire le persone a gambe levate.

Una scusa intelligente, una motivazione qualsiasi ma ben costruita ,un' idea razionale e brillante, avanti Elettra ce la puoi fare, qualcosa che lasci trapelare la tua brillantezza ed esperienza nel mondo..

SALE!

Wow sono davvero colpita, molto brillante, cogliona.

Beh, il sale funziona sempre, l'ho finito e vado a chiedergliene un po'

Sì certo, come si faceva negli anni '70, grandiosa, quasi vintage direi. Spero che ti indichino una buona sala mensa per poveri e ti diano anche qualche spicciolo in una tazza di latta con sopra scritto 'che schifo i poveri'.

Non capisco come possa essere successo che tu sia la mia coscienza. C'è stato un'errore di programmazione o qualcosa del genere sicuramente.

Grazie a Dio qualcuno ha avuto il buon senso di inserirmi nel tuo cervello bacato.

Io penso che il sale sia una scusa più che plausibile.

Ma certo! E che ne dici di chiedergli se hanno un pavone da pestarti per una gara illegale di velocità? Ancora più credibile, e poi ti dà proprio quel tocco da disperata pazza che ti dona sempre.

Non mi serve una coscienza me la cavo benissimo da sola, vado a chiedergli quel dannato sale. E ci vado adesso.
•••
Uscii di casa e mi incamminai decisa sul porticato della casa accanto per poi fermarmi davanti alla porta e perdere tutta la mia impetuosa sicurezza.

Ormai ero lì, bussai e arretrai di un passo lisciandomi le pieghe della mia *ommerda* salopette di jeans da lavoro macchiata di colore.

Fai ancora in tempo a cambiare il piano, digli che sei un muratore e chiedigli se vogliono che gli ristrutturi il bagno. Funzionerà, vedrai.

Sospirai, convincendomi che non ci fosse niente di male a chiedere del sale a dei vicini e sentii dei passi pesanti avvicinarsi all'ingresso.

Poi la porta si spalancò e mi ritrovai davanti a un petto ampio e muscoloso.
E nudo.

Rimasi senza fiato, quel ragazzo aveva addominali scolpiti come roccia, quasi non sembravano reali e resistetti per poco alla voglia di allungare una mano e toccarli. Mi limitai a guardare e basta, in silenzio.

-"Si?" mi riscossi al suono della voce sicura e profonda del ragazzo e mi accorsi della figura di merda colossale mentre le sue labbra stupende si piegavano in un sorrisetto arrogante.

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