Capitolo 2

142 7 5
                                    

Primo giorno ufficiale del mio secondo giorno di college.

La Finta Barbie ancora non si è vista, e non mi dispiace nemmeno un po'.
È stata tutta notte a bisbigliare al telefono con non so chi, dandomi un fastidio assurdo.

Apro il mio armadietto e cerco il libro per la lezione di Biologia.

«Ciao » Una voce maschile dietro alle mie spalle.

Mi giro.

«Tu?? » è il ragazzo che ieri mi fissava come un ebete.

«Già, scusami cercavo di capire chi eri,comunque piacere Jo » Mi sfoggia un sorriso delizioso.

«Ti perdono solo perché hai un bellissimo sorriso, piacere Jesse » Ridacchio.

«Ho la lezione di Biologia, tu? »

«Pure io » mentre cerco di mettere il lucchetto.
È un ragazzo molto carino. Ha gli occhi azzurri, profondi.

«Giochi a Football? » Chiedo, sperando in una risposta positiva, almeno sfrutterò la finestra per una validissima scusa.

«Già.. »

«Weeila, Jo!! » La bionda pazza gli salta addosso abbracciandolo.
Lo guarda, poi guarda me.

«Jesse, vi siete già presentati ? »
Mi scocca un occhiolino malizioso.

«già! Visto? »Alzando gli occhi al cielo.

Nell' aula ci stanno attendendo la Professoressa Trish con il Preside.

«Buon giorno, la professoressa Trish si è trasferita ieri nella nostra EF ACCADEMY, quindi dategli un cordiale benvenuto e non siate sgarbati»
Scruta tutti gli studenti, in cerca di approvazione in ognuno di noi, per poi posare lo sguardo sul mio.

«Grazie, Preside Been. Sono convinta che i ragazzi saranno più che bravi »
Lo interrompe da chissà quale pensiero.

Annuisce ed esce.

«Jess, hai visto in che modo ti guardava? » Claire e Jo si sono posizionati dietro .

«Già, ho visto » Fissando la porta appena chiusa.

«Stasera vi voglio tutte e due nella mia confraternita » Bisbiglia Jo, per non farsi sentire.

Claire inizia a battere le mani ed a emettere un mini stridolio per l' emozione.

Mi giro di scatto.
«eh? »

«Stasera tu e Claire venite alla festa, sarà un modo per far conoscenza » Mi fa l' occhiolino.
Faccio spallucce e annuisco.

Odio le feste, odio le persone.

Suona la campanella.

Il telefono vibra.

«Ciao, tesoro mio come stai? »
Mia madre, una donna tremendamente irritante, ma con un cuore immensamente grande.

«Mamma da quanto tempo! Ci siamo sentite due ore fà » Sbuffo.

«Si, va beh. Come è andata la lezione?  Sicura che ti trovi bene in stanza?  Vuoi ritornare a casa? » Parla tutto d' un fiato, facendomi venire un principio di emicrania.

Casa mia dista venti minuti dal college, per alcuni ragazzi può essere comodo, ma non per me.
Non con una madre assillante.

«Mamma, non abbiamo più il cordone ombelicale attaccato. Lasciami respirare! » Sbotto, e metto giù.

Rimetto apposto il libro di Biologia per tirare fuori il libro di matematica, quando qualcuno mi distrae.

Un ragazzo urla e sbraita contro il suo armadietto vuoto.
Mi avvicino.

«Ehy, ciao.  Hai bisogno di una mano? » chiedo quasi sussurrando.

Si volta dalla mia parte.
Ha un viso maturo, con lieve barba marron e occhi grandi, neri di rabbia.

«NO! » Urlandomi.

«Oh Scusami tanto, mister nervoso! » Rispondo usando il suo stesso tono.

Gli dò le spalle,dirigendomi nell' aula.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 18, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The StalKer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora