Parte terza :-)

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Una volta dentro, chiusi la porta alle mie spalle e mi soffermai a "studiare" l'aula: era ampia e luminosa, vi erano tre corridoi con scaffali in legno colmi di libri. Ogni scaffale era numerato e conteneva una differente categoria di libri. Accanto alle grandi vetrate, c'erano dei lunghi tavoli, anch'essi in legno.
Feci qualche passo e iniziai ad osservare gli studenti seduti a quei tavoli. Non conoscevo nessuno, "Saranno dell'ultimo anno" pensai; poi, però, riconobbi un volto conosciuto: era Irene, una mia compagna di classe.
Per me era difficile dimenticarla perché, anche se la scuola era cominciata da poco, e facevo difficoltà a riconoscere molti dei miei compagni, lei era una persona particolarmente curiosa.
Sembrava una persona alquanto taciturna, era piuttosto timida e misteriosa.
Era questo che la rendeva speciale.

La vita è come un racconto; importa non tanto la lunghezza, quanto il suo valoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora