Nel salutare il nuovo secolo che si affacciava, un deputato disse:
- Se nell'ottocento che muore gli sforzi delle classi lavoratrici furono soffocati, il secolo che nasce ne vedrà il trionfo. Se il fanciullo non ebbe pane, né istruzione, se il vecchio non trovò letto e riposo, provvedi tu, o secolo nuovo, a dare a tutti gli uomini lavoro, libertà e cibo!-.
Le parole entusiaste dell'uomo politico furono pura utopia, almeno per la prima metà del XX secolo: lo sviluppo industriale aveva portato benessere nel nord dell'Italia, ma lo stesso non si poteva dire per il centro-sud.
Come un cappio alla gola la povertà costringeva la gente a vivere sul filo del rasoio, in bilico tra la vita e la morte. Così, la tanto nominata America - neanche fosse stato il paese dei balocchi - e l'emigrazione verso quel continente lontano, divennero il tentativo disperato di trovare una soluzione a molti dei loro problemi.La prima guerra mondiale, con il suo spreco di energie
e risorse, aveva lasciato un'Italia devastata dalla
povertà. La gente era stremata, impaurita, affamata.
Nonostante la guerra fosse finita, la paura non se ne
sarebbe andata mai, né nelle menti degli anziani né in
quella dei bambini. Lì, dove aveva lasciato solo dolore
e povertà si doveva ricominciare, ripartire da zero.
La lira aveva perso il suo valore e i generi alimentari
ebbero un rincaro fino al 560%. Non era di certo facile
per quelle famiglie che, già abituate a campare con
poco, dovevano andare avanti con sempre meno cibo
nello stomaco e sempre minor forza nel corpo.
Non potevano perdere un solo giorno di lavoro nei
campi, loro unica forma di sostentamento, ma la situazione
era davvero difficile, terribile.
Quella sera, a dare man forte alla già tragica situazione
nazionale, un dramma familiare –considerato assai
più grande per chi lo viveva–, si stava consumando in
un piccolo paese della Ciociaria, sfiorato dalle placide
acque – almeno all'apparenza – del fiume Liri, che
vedeva la luce nelle sorgenti abruzzesi per andarsi a
gettare nel mar Tirreno.
Il suo nome fu inizialmente Liris per i romani, modificato
poi in Verde nel medioevo, per la particolare alga
che cresceva nelle sue acque quando scorrevano tranquille
e limpide.
In una piccola casa di quell'antico paese, Filomena
stringeva forte al petto la sua bambola di pezza. Era
troppo piccola per capire cosa stesse succedendo, eppure
il suo cuoricino batteva impetuoso come se percepisse
un'imminente cambiamento. Riusciva a sentire
animi agitati e tristi delle persone che le stavano
intorno.
Seduto davanti al camino, nonno Mario batteva ritmicamente
il bastone di legno, l'oggetto dal quale, ormai,
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Come fiori tra le macerie- Capponi Editore
Ficción históricaUn romanzo dal profumo dolce e amaro del passato, quando l'amore sapeva di zucchero e cannella, di fiele e polvere, in un'Italia semplice e genuina, in un paese sotterrato da un governo avventato e sprovveduto. In questo scenario Filomena conduce co...