Canzone: Christina Aguilera - Hurt
https://youtu.be/wwCykGDEp7M"Caro diario,
sono già tre volte che imprimo nero su bianco nell'arco di questa giornata. É passata solo una settimana da quando quell'idiota del mio ragazzo (ex, non ce lo scordiamo), mi ha abbandonata qui senza alcun ritegno.
Non riesco a capacitarmi di come abbia potuto farmi una cosa del genere, insomma, gli ho dato tutto... tutto il mio amore, tutto il mio tempo, tutte le mie attenzioni, tutte le mie cure, tutto il mio cuore, l'anima, il corpo (e quello veramente gliel'ho dato tutto, intendiamoci!). Tutto, insomma, TUTTO!
Come se non bastasse, con quale motivo io devo essere scaricata in questo modo?
Tu ti aspetteresti un motivo valido dato che siamo stati insieme un anno e mezzo, invece no! Mi ha lasciata semplicemente perché voleva scopare con altre ragazze, il mio corpo non era abbastanza per lui. Alla faccia del «sei perfetta e bellissima»... porca miseria, quale perfezione ha trovato in me!
Ironica? Si, moltissimo!
Sai, parlo di quell'ironia crudele che ti sbatte in faccia la realtà, ti fa aprire gli occhi e ti fa sentire una merda. É incredibile come il mondo possa trasformarsi, non da un momento all'altro, da un secondo all'altro. Un secondo prima sei la donna più felice che esista, ti senti di avere tutto il mondo in una sola persona e di non avere bisogno di nient'altro, solo di lui o lei, e un secondo dopo sei distrutta, persa, devastata e quasi morta... inizi a odiare quel mondo che vedevi in quella sola persona e vorresti cancellare tutti i ricordi che hai di lui o di lei, perché solo ripensarli ti fa morire dentro, e ti esce un grido disperato dal cuore che ti prega di lasciarlo respirare.
Si, esatto un grido, come l'acuto di Christina Aguilera in questa canzone che sto ascoltando ora. É così carnale e struggente... chissà se lei esterna tutto quello che ha dentro mentre canta. Se è così deve essere una donna molto triste, ma allo stesso tempo molto forte. Vorrei essere come lei, così forte da superare tutte le mie debolezze e tutto il mio dolore. Vorrei davvero essere una donna così..."In quel preciso momento mi squilla il telefono a ritmo di Lost On You... mh, proprio indicata come canzone! Svogliatamente mi allungo sul letto per cercare di raggiungere il telefono sul comodino. Riesco a prenderlo, con qualche difficoltà, ma ci riesco. Guardo chi è che mi desidera...
Dylan.
Il pensiero di non rispondergli mi tenta moltissimo, ma è una settimana che non parlo più con lui... forse perché ho paura del suo giudizio e del suo pensiero, o forse perché non voglio sentirmi dire "te l'avevo detto", o "ma io lo sapevo che sarebbe andata così". Non lo so, però lui è il mio migliore amico, non posso più nascondermi da lui, sarà molto preoccupato per me. E comunque se è veramente mio amico non si comporterà così, lo capirà che non voglio sortirmi la ramanzina... va bene, rispondo. Clicco il pulsante verde sul mio iPhone, dopo parecchio tempo che ha continuato a squillare e me lo porto all'orecchio.
- Pronto?
Dico con voce spezzata e bassa, segno che ho appena smesso di piangere.
- Santo Dio, Kat, ma sei matta? É una settimana che cerco di contattarti e tu puntualmente non rispondi... sono arrivato a pensare che ti fossi impiccata con il tubo della doccia.
Mi risponde Dylan, spaventato.
- Mh, non ci avevo pensato sai... che bella idea che mi hai dato, vado subito!
Dico sarcastica, sentire la sua voce già mi fa sentire meglio... questo è il magico potere di Dylan. Credo che lo chiamerò Harry Potter.
- Ferma dove sei! Non fare una mossa, che se sono riuscito a raggiungerti al telefono è solo per grazia divina. Non pensarci nemmeno!
Percepisco la sua reale preoccupazione, comincio a ridere per sdrammatizzare la questione.
- Ma figurati! Non lo avrei fatto, tranquillo!
Lui tira un sospiro di sollievo.
- Menomale! Ascolta, dove sei?
Perplessa rispondo alla sua domanda.
- E dove vuoi che sia? Sono a casa ad affogare nelle mie lacrime.
- Va bene. Aspetta!
Mi attacca il telefono in faccia, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere. Non capisco cosa abbia intenzione di fare o perché io abbia ricevuto una chiamata così strana, considerando il periodo che sto passando.
Passa un quarto d'ora e io sono ancora qui a chiedermi perché Dylan mi abbia attaccato in faccia in quel modo. Mi sto innervosendo perché da prima non mi ha né chiamato, né mi ha mandato un qualche messaggio. Comincio a perdere la pazienza, quando un rumore proveniente dalla porta mi risveglia dai miei pensieri.
- Avanti, è aperto.
Tutti i miei dubbi vengono vanificati e mi cresce un piccolo sorriso. Dylan è davanti alla porta della mia camera con Fifa 15 nella mano destra e un CD di Shakira nella mano sinistra... mi conosce a memoria, quasi fosse mio fratello. Beh, più o meno lo siamo... i nostri padri lavorano nella stessa azienda da quando, io e lui, avevamo 2 anni e le nostre case distano solo 15 minuti di macchina. Praticamente passavamo insieme quasi tutti i pomeriggi, ci piaceva da morire giocare con gli aquiloni, correre nel parco accanto a casa mia e quando eravamo esausti, ci buttavamo sull'erba a guardare le nuvole... vi ho già detto del suo potere magico?
Beh, lo aveva già da quando era piccolo: un suo abbraccio era la soluzione a tutti i miei problemi. É sempre stato più alto di me, perciò quando mi abbracciava mi faceva sentire così protetta e al sicuro, cosa che fa anche ora che ho 23 anni.
Vi starete chiedendo perché Dylan porta Fifa 15 e il CD di Shakira in mano... beh, da quando io avevo 15 anni e lui ne aveva 16, ci è sempre piaciuto passare i pomeriggi a giocare con la Play, perché io sono sempre stata un'ottima giocatrice e lui, nonostante la sua passione per il calcio, perdeva e perde ogni volta che gioca. Per questo, si ostina sempre a giocare con me, cercando disperatamente di battermi anche se non ci è mai riuscito. Per quanto riguarda Shakira, lei è la mia cantante preferita e la ascoltiamo sempre mentre giochiamo, per la mia gioia.
Sta di fatto che lo vedo sulla soglia della porta della mia stanza e mi stupisce moltissimo.
- Dylan, ma che ci fai qui?
Lui mi risponde sorridendo.
- Sono venuto a tirarti su il morale, a salvarti dalle tue lacrime e a recuperare il tempo perso.
Dice alzando le due custodie che ha in mano.
- Ohw, ti ringrazio sei così dolce!
Gli dico con un sorriso a 37 denti.
Lui di rimando lascia le due custodie sul comò accanto alla porta, chiude quest'ultima e si butta a capofitto verso di me, abbracciandomi così forte da farmi mancare il fiato. Lo stringo a mia volta e gli do un bacio sulla guancia, ma quando sciolgo l'abbraccio si rende conto che non sto bene affatto. Mi legge come fossi un libro aperto.
- Non hai esattamente una bella cera, Kat.
- No, infatti.
Mi guarda mortificato, come se volesse mordersi la lingua e rimangiarsi le sue stesse parole.
- Ti va di parlarne?
- Mi piacerebbe molto infatti, potrebbe aiutarmi a sfogarmi.
Dico con un mezzo sorriso.
Così lui si sfila le scarpe e si infila sotto le coperte accanto a me.
Lo guardo interdetta.
- Che cosa fai?
Lui mi fissa negli occhi.
- Ti ascolto, dai vieni, appoggiati a me e raccontami tutto, così se ti serve avrai una spalla dove potrai piangere.
Gli sorrido e faccio come dice, mi appoggio al suo petto e lo sento stringermi tra le sue braccia sotto le coperte.
- Comincia pure, io ascolterò.
Avevo proprio ragione, lui ha un potere magico, tra le sue braccia mi sento già meglio.********
ANGOLO SCRITTRICE:
Ciao a tutti voi lettori, eccovi il secondo capitolo. Spero che vi piaccia e che seguendo la storia possiate apprezzarla sempre meglio. Ripeto, come sempre, potete lasciare dei commenti se volete e aggiungere la storia tra i preferiti. Accetto con piacere qualsiasi vostro consiglio o considerazione su ciò che vi piace o non piace, mi farebbe piacere se partecipaste.
Un bacio a tutto voi e grazie ancora per aver letto la mia storia.
Ci vediamo al prossimo capitolo. 😘💕
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• Almeno Tu.. •
FanfictionGioia e tristezza, sorrisi e lacrime, luce e buio, bianco e nero, amore e odio, ragione e sentimento... La vita è tutto questo. Non sai mai quello che ti capita, in un primo momento sei la donna più felice dell'universo e in quello dopo la più devas...