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-Ragazzi! Andiamo, ragazzi... Io capisco la vostra malsana voglia di prendermi a bastonate ogni santo giorno, ma non potremmo parlarne?- chiedo guardandomi in giro in cerca di un aiuto. Lentamente indietreggio cercando anche una via di fuga dai miei aguzzini.

-Fai lo spiritoso, Kaulitz?- chiede il più grosso di loro, il leader per così dire. Che poi "leader" è un nominativo fin troppo importante per un imbecille come Nicholas.
-Non faccio lo spiritoso, cerco solo di salvaguardare la mia esistenza.- spiego ridendo nervosamente.

Il piccolo bullo (perché altro non è) si avvicina sempre di più a me iniziando a tirarsi su le maniche. Deglutisco e prego chissà quale dio di riuscire a uscire da questa scomoda situazione.
Le alternative non sono poi molte: mi faccio pestare o reagisco e le prendo comunque.
Come si può notare non ho molte alternative, solo un miracolo mi può salvare, ma parlare di miracoli quando si è circondati da cinque idioti che non vedono l'ora di metterti le mani addosso è inutile.
Sperare è un lusso che in questo momento non posso concedermi.

Potrei scappare se solo non fossi, appunto, circondato e quindi che fare? Ritorniamo alle due opzioni precedenti: succube o combattente?
Fanno schifo entrambe.
-Avanti Kaulitz, lasciati picchiare piccolo frocetto.- ghigna Nicholas, dietro di lui anche gli altri quattro ridono di gusto.
-Sai cosa si dice di chi accusa un'altra persona di essere un frocio? Che sotto sotto lo stesso accusatore lo è e non lo vuole ammettere.- dico sprezzante.

Ecco... Forse questo intervento era meglio se lo tenevo per me. Il ragazzo mi si avvicina pericolosamente ritrovandomelo a un palmo dal naso.
-Inizia a pregare perché ti faremo molto male.- sibila afferrandomi per un braccio e girandolo in una maniera tale da provocarmi un dolore insostenibile e costringendomi a inginocchiarmi.
Un altro di loro mi afferra per i capelli e mi tira indietro la testa, Nicholas non fa altro che ghignare.

-Cinque contro uno, davvero sleale. Sei bello grosso, Nicholas, tu da solo riusciresti benissimo a stendermi.- dico digrignando i denti dal dolore. Non riesco a ribellarmi e un pugno mi colpisce in pieno volto.
Vengo spinto a terra completamente, inizio a sperare che per loro questo basti ma evidentemente non è così. Nicholas e un altro che non riesco a vedere iniziano a tirarmi calci sullo stomaco.
Tutto questo è insopportabile, questo dolore mi sta distruggendo piano piano.
Mi rannicchio in posizione fetale cercando di coprirmi la testa con le braccia. Un trauma cranico è l'ultima cosa che voglio.
Dopo circa due minuti i ragazzi smettono.

-Sei solo uno sfigato, Kaulitz. Però è divertente vederti così.- dice Nicholas sollevandomi il mento in modo da vederlo dritto in faccia. Mi sferra un altro pugno e infine se ne va seguito dagli altri.

Mi trascino fino al muretto della scuola e mi raddrizzo appoggiandomi con la schiena ad esso.
Cristo, ho diciannove anni, vivo nel Bronx, dovrei sapermi difendere da tipi come lui e invece guarda... A malapena sto in piedi, è assurdo.
Mi passo una mano sul viso totalmente esasperato e dolorante. Quando la vedo è sporca di sangue. Ancora una volta.
Cosa mi avrà spaccato questa volta? Labbro o sopracciglio? Entrambi? Non credo sia il naso questa volta, non mi fa male.

Cerco di ripulirmi con la manica della maglietta alla bell'e meglio, giusto il necessario per non scandalizzare qualche passante mentre me ne ritorno a casa.

-Kaulitz!- urla una voce.

Oh no... Dio, non di nuovo.
Ignorando il dolore al petto mi sbrigo a infilare lo zaino in spalla e filare via, tuttavia appena mi alzo pronto a schizzare barcollo all'indietro colto da un attacco di vertigini. Sbatto contro il muretto e frano a terra.
Ecco, perfetto! Pronto per un'altra razione di botte.

-Cazzo, Bill!- dice una voce dall'alto. Alzo lo sguardo, uno dei cinque è ritornato, probabilmente per completare l'opera.
Il ragazzo si abbassa e mi scruta con aria turbata.
Picchiarmi o non picchiarmi? Questo è il dilemma.
-Coraggio, ti aiuto a rialzarti.- dice invece lasciandomi stupefatto.
Ho capito bene? Vuole aiutarmi?
Nego con il capo e lo spingo indietro con la poca forza che mi rimane.

Dancing in the darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora