Capitolo 5

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Sapevo a cosa andavo incontro, la mia relazione precedente non era stata una delle migliori, mi causò molte ferite tutt'ora aperte.

Erano ancora ben chiari i ricordi passati con il ragazzo che credevo fosse quello giusto per me, sebbene fosse passato un anno senza nessuno al mio fianco, Harry non c'era ed io avevo bisogno di lui in quel momento, con il tempo però, mi sono rialzata e mi sentivo più forte che mai.

Volevo essere certa che Harry mi avrebbe reso felice se avesse voluto intendere di volermi come ragazza.

«Cosa intendi?» avevo i brividi in quell'istante, non volevo farmi idee sbagliate o semplicemente illudermi.

«Mya, io ti piaccio?» si sedette sul letto ed io feci lo stesso.

Mi iniziai a preoccupare, tutto d'un tratto mi iniziava a fare queste domande ed io ero basita, in tutti questi anni non mi ha mai chiesto una cosa simile e non sapevo la risposta da dargli.

«Si, sei simpatico e premuroso, perché me lo chiedi?»

«Non intendevo in quel senso, tu mi piaci. Ti trovo attraente e tu?»

Non lo avevo mai visto così timido.

«Nell'anno della mia scomparsa so che hai avuto una relazione complicata e mi dispiace di non esserci stato. Non è mia intenzione ferirti quindi avrei da proporti un patto.»

Annuii solamente per passare al dunque, avevo paura ma allo stesso tempo curiosa di sapere cosa avesse in mente.

«Di cosa si tratta?» domandai

Abbassò il capo mordendosi le labbra nervosamente, era piuttosto turbato.

«Mi chiedevo se potessi  avere rapporti intimi con me senza provare alcun sentimento» diventò rosso in viso

Ma cosa gli saltò in mente? Era forse impazzito?

Uscii dalla sua camera e scesi di corsa le scale, salutai Anna frettolosamente inventandomi una scusa per non ricevere troppe domande, volevo solo andarmene da lui, mi ferì al tal punto che promisi a me stessa di chiudere con lui. Ormai era buio così mi misi a correre lungo la strada e l'ultimo pensiero era di un delinquente che potesse farmi del male.

Entrai in casa e andai nella mia camera buttando la borsa e la giacca dove capitava, ero confusa ed Harry continuava a chiamarmi al cellulare ma io non avevo la forza di rispondere, non meritava più nemmeno un mio sguardo, decisi di mettermi in pigiama ed infilarmi nel letto sotto al piumone al caldo, la cosa mi rilassò leggermente ma non cambiava la mia idea su Harry.

Entrò mia madre di soprassalto, «C'è Harry fuori, lo faccio entrare?»

Oh Cristo non potevo crederci, ora iniziava la sua vita come stalker.

«Non farlo entrare, inventati una scusa» sussurrai gesticolando.

Annuii ed uscii dalla camera senza voler alcuna spiegazione, mia madre mi ha sempre capito, lei sapeva quando intromettersi e quando evitare.
Io e lei avevamo un rapporto bellissimo, non solo la consideravo la madre migliore del mondo ma anche la mia migliore amica.
Vibrò il mio cellulare, era un messaggio di Harry:

«Ti devo delle spiegazioni, non me ne hai dato il tempo»

Che spiegazioni c'erano ad un proposta così?
Ero sconvolta, non avrei mai pensato che avesse deciso una cosa così stupida e insensata.
Potermi chiedere questo, sapendo le mie ferite in passato causandomi un segno per tutta la vita.

-

Aprii gli occhi spegnendo quella fastidiosa sveglia, scelsi i vestiti e preparai lo zaino, «Dove accidenti sono le chiavi di casa» sussurrai tra me e me non riuscendole a trovare, dopo qualche minuto cercando sotto il letto, nei cassetti e nei posti più inaspettati trovai le chiavi e scesi per andare a salutare mia madre.

«Tesoro, ti ho preparato il latte caldo» disse dolcemente appoggiando la tazza fumante sul tavolo da pranzo.

Le sorrisi e mi sedetti per gustarmi ogni sorso sentendo calore in tutto il corpo, «Dovrò sopportarlo a scuola» mormorai alzando gli occhi al cielo.

«Prima o poi dovrai chiarire con lui» affermò sedendosi accanto a me.

«Non ho intenzione di ascoltarlo» le raccontai il primo giorno di scuola quando lo incontrai, se non fosse stato per lui non lo avrei mai riconosciuto, in un anno fece molti cambiamenti e me ne resi conto quando me lo trovai davanti. Le spiegai la sua brillante idea di me e lui e lei rimase scioccata, «Come può chiederti una cosa simile? Siete cresciuti insieme! Siete come fratelli»

«Appunto» sospirai

Mi misi lo zaino in spalla e mi diressi verso scuola, volevo prendere una boccata d'aria e farmi una passeggiata per rinfrescarmi anche le idee.
Arrivai all'entrata della scuola e non lo vidi, così decisi di velocizzare il passo ed entrare in classe a testa bassa.
Amanda fece leggermente in ritardo e non mi stupii che Harry non entrò alla prima ora, era sua abitudine oramai, «Mya!» mi diede un bacio sulla guancia, restai impassibile al suo gesto.
«Che succede?» mi chiede titubante sistemandosi meglio, non ero più la stessa dal giorno prima, da quella domanda che non avrei mai voluto uscisse dalla sua bocca.
Non ero arrabbiata, ero delusa, non volevo vederlo ma continuava a piacermi e credevo in qualcosa che lui non mi darà mai.

«Niente, perché questa domanda?» domandai cercando di sorridere.

«Sei strana»

«Buongiorno ragazzi! Oggi faremo storia, chi di voi si offre volontario per leggere?» urlò

-

Suonò la campanella ed Harry non c'era, non mi importava più di lui, volevo solo rifugiarmi a casa e nascondermi da tutti.

«Mya, perché non andiamo ad una festa stasera? È sabato sarà divertente!» mi chiese euforica

«Io non credo sia una buona idea Amanda» declinai nervosamente notando il suo dolce viso diventare triste.

«Ma una buona per dimenticare Harry» mi sorrise maliziosamente sperando che potessi dimenticare Harry con un'altro ragazzo.

Andiamo a questa stupida festa.

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