lettera "a Lexy".

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"Ci pensi mai a come sarebbe stato, Lexy?
Ci pensi mai a noi due? Che vita avremmo fatto? Saremmo stati felici, senza tutti questi casini?
Sono qui, in macchina, da solo. Sfreccio nel buio della notte e ho in testa solo i tuoi occhi tristi. Abbiamo avuto delle difficoltà, ne abbiamo avute tante, eppure il tuo sorriso stanco continua ad aleggiarmi nella mente, a bussare tra i miei ricordi più belli. Sono stato uno stronzo, lo so, lo sai. Sono stato uno stronzo mentre tu mi hai dato tutto. Solo che quando non si è abituati a ricevere mai nulla, dalle persone, si diventa come me. Ho le mani ferme sul volante, il telefono appoggiato al cruscotto con il vivavoce che continua a emettere lo stesso suono. Perchè non mi rispondi? Sto venendo da te, prendi il telefono e dimmi pronto, ciao, come stai, sei uno stronzo, ti odio, mi manchi, ti amo. Dimmi quello che vuoi, ma rispondi, io sto arrivando. Ho talmente tanta caffeina in corpo che potrei schizzare fuori dalla macchina e venire correndo da te, sotto questa pioggia infernale. Ma continuo a guidare, le mani ferme, continuo a guidare verso i tuoi occhi.
Al collage non hanno capito. Nessuno capirà mai. Per loro sono solo un ragazzino dei quartieri poveri che studia lì con l'elemosina. Sono un delinquente, alcuni mi guardano con disprezzo, altri con pietà, alcuni addirittura con paura. Non mi conoscono, vedono l'immagine esterna di me, non chi sono in realtà. Solo tu sai chi sono. E mi manchi. E sono un coglione. Non sarei nemmeno qui se non fosse stato per merito tuo. Ma io qui non ci voglio stare, se non ci sei tu. A volte nemmeno io mi capisco ma tu si, tu ci riesci, perchè tu mi guardi e vedi me, tu vedi me e mi comprendi. Quello che più mi manca di te, di noi, era la nostra complicità, il capirci senza aprire bocca. Ci bastava guardarci. Per anni ho creduto che l'amore fosse altro. Lo vedevo in quegli occhioni da stronza e in quei capelli. Lo vedevo nelle cazzate che facevamo insieme e non capivo che lei mi stava solo usando. Lo ha sempre fatto. Ma tu, i tuoi capelli, le tue mani, le tue labbra.
Diavolo, perchè non rispondi? Continuo a schiacciare questo cazzo di pulsante di richiamata e tu non rispondi..."

la teoria dei tre soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora