You can call me monster~Mikayuu

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Giusto una piccola nota: questa storia è un AU, in cui Yuu e Mika non sono cresciuti insieme; Yuu fa sempre parte della Compagnia Demoniaca della Luna, mentre Mika è il demone con cui ha un contratto (praticamente ha lo stesso ruolo di Asuramaru per Yuu o Mahiru per Guren)

I'm creeping in your heart babe,
I'll flip you over, break you down and swallow you up,
I'll steal you and indulge in you,
I'm gonna mess you up

"Ti disintegrerò."
Yuu sgrana gli occhi nel vuoto, senza riuscire a scorgere altro che una densa coperta di tenebre che lo circonda, il cuore che batte all'impazzata.
L'aria è fredda sulla sua pelle sudata, impregnata dell'odore metallico del sangue.
Ricordi confusi di urla, delle piccole mani calde di Shinoa sul viso, di volti terrorizzati lo travolgono, assieme a vaghe tracce di un dolore diffuso in tutto il corpo, e lo lasciano senza fiato.
Non si rende conto di essere sdraiato finché non si siede di scatto, istintivamente, graffiandosi i palmi delle mani poggiandoli sul terreno roccioso.
Gli occhi si abituano lentamente all'oscurità, ma Yuu non riesce a scorgere altro che una distesa di terra grigiastra e un cielo rosso scuro, simile a quello che annuncia temporali e che si è ritrovato più volte ad osservare dalla finestra della grande camerata dove dorme con gli altri ragazzi della Compagnia Demoniaca della Luna, con Yoichi che borbotta qualcosa a proposito di non poter uscire con quel tempaccio e Kimizuki che, con un braccio attorno alle sue spalle e aria noncurante, gli risponde che tanto, fuori, non avrebbero potuto far altro che andare a caccia di vampiri, e con Shinoa e Mitsuba intente a litigare, come al solito, su qualche argomento futile.
Rumori di passi alle sue spalle distraggono Yuuchiro dai suoi pensieri, risvegliandolo dal suo stato di confusione, e il ragazzo scatta in piedi come se il suolo avesse cominciato a scottare. Quando si gira, le iridi cremisi che incontrano le sue danno a Yuu l'impressione di scottare e andare a fuoco davvero.
"Sei tornato" dice la sua voce, la voce vellutata del demone dall'aspetto di un angelo che gli sta dietro, le labbra disegnate dischiuse in un ghigno a cui Yuu non riesce a dare un significato; Mika, questo è il suo nome, inclina la testa come per guardarlo meglio, e ciocche di capelli biondissimi gli ricadono sugli occhi scarlatti.
È tanto bello da toglierli il fiato per un istante, anche se il suo volto gli è ben noto, e pericoloso, perché Yuu sa che soccombere al suo volere, abbandonarsi al suo abbraccio gelido, a quelle labbra fredde e ai sussurri bollenti che Mika gli soffia nelle orecchie durante il sonno significherebbe perdere la propria umanità, l'unica cosa a cui Yuu si aggrappa dopo aver perso i propri genitori e aver visto una famiglia venire massacrata davanti ai suoi occhi.
Eppure, nonostante sappia bene di dovergli stare alla larga, Yuu deve fare appello a tutte le sue forze per non allungare una mano e scostargli i capelli dagli occhi, per non avvicinarsi e premere le labbra su quelle così invitanti del biondo.
"Perché sono qui?" sputa fuori Yuu, cercando di barricare la paura e il desiderio in un angolo del suo cuore e di apparire deciso al demone, ma la sua voce è ferma quanto potrebbe esserlo la superficie del mare, e il suo sguardo indugia per un momento di troppo in quello rosso di Mika.
"Sei qui perché abbiamo un contratto, noi due: le mie forze in cambio del controllo su di te. Non ti ricordi, Yuuchiro?"
Mika sembra divertirsi quando gioca a quel gioco, al gioco dell'innocente, di chi finge di non capire e evita l'argomento: lo fa sempre, anche quando, di notte, visita Yuu nei suoi sogni, lasciandolo sconvolto e sudato e terrorizzato e sempre più sotto il suo controllo, e, in quel momento, Yuu non riesce a fare altro che non sia indietreggiare di un passo e rabbrividire al modo in cui il suo nome completo suona sulla bocca di Mika.
Perché il mio cuore sta battendo così forte? Si chiede.
È sbagliato, e Yuu lo sa benissimo, sa benissimo che non è normale provare sentimenti che non siano rispetto e diffidenza verso il proprio demone, l'essere che tiene il suo animo in pugno. È amore o paura? È amore o paura, quel formicolio che lo prende quando incontra lo sguardo di Mika, i battiti del cuore accelerati, la voglia di averlo vicino ma allo stesso tempo lontano anni luce? Yuu non riesce a capirlo, ma in ogni caso, è alla completa mercè del biondo.
Recuperando quel poco di autocontrollo che gli rimane, Yuu riformula la sua domanda.
"Per quale motivo solo qui e non con gli altri, ora?"
"Davvero non ti ricordi, Yuu-chan?" gli chiede Mika con tono mellifluo, il ghigno che lascia i canini affilati scoperti, e nel momento in cui i loro guardi si incontrano, Yuu ricorda.
Ricorda il dolore della spada del vampiro conficcata nel suo torace -e gli sembra di avvertire la ferita riprendere a pulsare-, ricorda i calci sulle gambe, sul viso, sulle braccia, ricorda le urla di Shinoa e lo sguardo terrorizzato di Yoichi, ricorda il mondo che gli gira attorno veloce, veloce, sempre più veloce, lasciandolo senza fiato.
Tremando, Yuu alza gli occhi e incontra lo sguardo di Mika, che lo fissa con un'espressione illeggibile stampata sul volto etereo.
"Come faccio a tornare indietro?" gli domanda con un filo di voce, perché davvero, Yuu vorrebbe tornare a casa, dai suoi amici, nonostante le sue gambe siano incollate al suolo, il suo corpo troppo debole per camminare e la sua anima desiderosa di rimanere con lui.
"Oh, ma questo sta a te stabilirlo." Mika è improvvisamente dietro di lui, le braccia che lo circondano e la bocca pericolosamente vicina al suo orecchio. Yuu potrebbe irrigidirsi ma non lo fa, troppo stanco e attontito per ribellarsi. Il miele della voce di Mika è come una ninna-nanna, e Yuu vuole solo dormire e chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
"Potresti decidere di utilizzare la forza di volontà che tutti ti invidiano e tornare dai tuoi amichetti, vivere una vita misera, passata a rincorrere vampiri che non riuscirete mai a sconfiggere in ogni caso" una mano
piccola e agile, da pianista, si posa sul suo cuore, e Mika è così vicino che Yuu può sentire le sue labbra sfiorargli la pelle e il suo fiato tiepido accarezzarlo. "oppure potresti rimanere qui con me, ed essere immortale, e potente, e non solo un inutile essere umano"
Yuu sente le forze venirgli a mancare, il suo corpo accasciarsi fra le braccia del demone, e non può farci nulla nonostante la voce di Shinoa nella sua mente gli stia urlando di lottare, di non lasciarsi andare, di non piegarsi al volere del demone. Se i suoi sentimenti verso Mika fossero normali, Yuu proverebbe a ribellarsi, ma non lo sono, e il ragazzo non riesce a fare niente di niente.
"E bravo il mio Yuu-chan" ride l'altro contro la sua tempia "Lasciati andare"
Il tepore lo avvolge, e Yuu chiude gli occhi, inerme; un ultimo brivido lo scuote quando sente la voce di Mika, ridotta a poco più di un bisbiglio, sussurrare "Ti capovolgerò, ti disintegrerò, ti metterò sotto sopra"
È amore o terrore, questo? Yuu non ne ha idea, e non ha intenzione di scoprirlo ora: quando Mika preme le labbra sulle sue, quando lo sorregge fra le sue braccia, Yuu sa di non avere più scampo. In silenzio, soccombe all'abbraccio del demone, un ultima frase che gli viene mormorata all'orecchio prima che perda i sensi.
"Puoi chiamarmi mostro."



Note
Non ho idea di cosa sia sta cagata ma vabbeh.
Ispirata da "Monster" degli EXO (STAN TALENT, STAN EXO U.U)
Non si neanche se si capisce che succede nella storia ma ok.
Mi dileguo,
Gaja👋

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 24, 2017 ⏰

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