ASSASSINO FANTASMA

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Dopo "San Valentino di sangue" stiamo vivendo in prima persona una strage degna di un film horror.

L'assassino che per gli ultimi otto mesi ha atterrito gli abitanti della città, ha colpito ancora. Questa volta il temuto uomo "dal volto nero", così ormai è chiamato dagli inquirenti, ha colpito nella  zona di residenza dove avvenne il primo caso con le stesse dinamiche, che nelle ultime ore è invasa da giornalisti e dalla scientifica che sta cercando di trovare tracce del killer. Il cadavere, riconosciuto da Emily Fisher, la vicina di casa della vittima, è Noah Foster, impiegato postale che  nella notte è stato brutalmente ucciso a colpi di mannaia e sfigurato con un'arma da taglio, probabilmente  un coltello da cucina.

"Supponiamo che la vittima soffrisse di gravi disturbi mentali, e che le condizioni economiche non favorevoli non ne permettessero la cura. Sarebbe più plausibile considerare il caso come suicidio, invece di seminare il panico con notizie arbitrarie di un presunto assassino che forse neanche esiste; detto ciò auguro a tutti un sereno Natale, e spero che la gente non si faccia spaventare da simili dicerie."

Queste sono state le parole del procuratore che questa mattina ha rilasciato la sua dichiarazione.

La caccia all'assassino è ancora aperta, e non tutti sono convinti della versione delle autorità. In particolare Mary Powell, giornalista del "New York Times" aspramente criticata per la sua giovane età e per le sue idee estremamente inflessibili riguardo il caso.

"Archiviare un caso in suicidio è facilissimo, analizzare il caso richiede invece più esperienza, e solo chi ha il coraggio di andare fino in fondo è degno di fare questo mestiere."

Con questa frase che lascia poco spazio all'immaginazione prevediamo grande fermento all'interno della procura.

Il Natale sarà veramente sereno come spera il procuratore, o il nostro Babbo Sanguinario ci farà di nuovo visita?

                                                                                                                                     articolo di Sally Gray    

                                                                                         The Daily Progress


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