Scusate il ritardo, forse eccessivo ritardo. Diciamo che per la settimana non ero tanto presa da questa storia, quindi l'ho lasciata un po' stare, fino a dimenticarmi del tutto di essa. Ma poi ho pensato che non era giusto per voi lettori, che comunque accettate la mia storia e avete il piacere di leggerla. Quindi, eccomi qua, a finire quello che avevo iniziato un anno fa. Sarò molto più presente, promesso. Ora vi lascio il secondo capitolo. :)
Alex pov.
-Alex, svegliati.- sentì come se qualcuno mi scuotesse il braccio, per farmi svegliare dal mio profondo sonno. Infatti quello che vidi davanti quando aprì gli occhi fu mio padre, con una faccia alquanto scocciata. Mi guardai intorno con fare ancora assonnato, cercando di elaborare dove mi stessi trovando; in un aereo. Oh, giusto. Il viaggio verso Miami.
-Siamo arrivati?- Domandai a mio padre, mettendomi più composta possibile su quelle sedie scomodissime.
-Sì, slacciati la cintura e andiamo. Una nuova vita ci aspetta.- Mi sorride debolmente, nonostante sapesse che io non la pensavo allo stesso modo. Alzai gli occhi al cielo e slacciai la cintura, alzandomi per poi scendere dall'aereo, preceduta da mio padre.
Dopo aver chiamato un taxi e aver passato più di mezz'ora per le strade di Miami, giungemmo davanti ad una piccola casetta, giusto vicino alla spiaggia. Almeno una cosa positiva esiste. Pensai, senza parlare e causare un altro scatto sclerotico di mio padre. Scendemmo dal taxi e ci dirigemmo all'interno della casa; rimasi senza parole. Era comunque più grande della casetta in qui vissi per ben 16 anni. Un mucchio di ricordi percossero la mia mente, ma li accantonai nella parte remota della mia mente, per non rovinare quel nuovo inizio.
La mia nuova vita.
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Daddy, please. ||Jake Paul||
Novela Juvenil"Le bambine brave non fanno così, lo sai vero?" disse poi, tirandomi uno schiaffo sulla natica destra. Bruciava, ma era una cosa che amavo da matti. Il suo essere dominante mi mandava fuori di testa. "Sì." mugugnai dopo aver ricevuto un altro schia...