San Pietroburgo

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Il suono dei gabbiani discende dal cielo in un chissoso turbinio che accompagna la mia corsa, offuscando in parte i miei pensieri.
Il ponte di Hasetsu sembra molto meno faticoso da percorrere, da quando dall'altra parte mi attende Victor. Corro osservando il mio respiro trasformarsi in calde nubi che poi attraverso con il viso e in quest'immagine velata, pian piano, si fa sempre più nitida in lontananza la figura di Victor, lì ad aspettarmi.

C'è anche Yurio, seduto lungo il lungo corrimano di ferro del ponte, con la sua solita espressione corrucciata che, nonostante la lontananza, riesco già ad avvistare.
I miei occhi e quelli di Victor si incrociano, il campo visivo ormai è abbastanza ravvicinato da permettermi di apprezzare i meravigliosi riflessi che il mattino dona alle sue iridi celesti e, con mia grande sorpresa, il suo sguardo per un lungo istante pare indagarmi, intenso e riflessivo, per poi distendersi nell'accompagnare un ampio sorriso. Mi saluta, agitando appena il braccio sollevato e mi chiama, con il suo solito entusiasmo e quell'accento brioso che spero non perda mai.
<<Yuuri!>>

Eccomi, di fronte a loro, porto le mani alle ginocchia affannato.
Il desiderio di raggiungere Victor non mi aveva fatto avvertire la fatica, almeno finché non mi sono fermato.
<<Sei proprio un porcello atletico, eh?!>> Yurio mi punzecchia, molto meno rude nel tono di quanto vorrebbe far credere dalla sua espressione forzatamente minacciosa, appena rivelata dal cappuccio e dal serafico ciuffo biondo che gli percorre un terzo del viso in verticale.
Mugugno appena, strozzandomi quasi quando Victor mi prende per una mano domandandomi premuroso:
<<stai bene, Yuuri?>>
Mi scosto di scatto, recuperando, non so come, il fiato e la fatica. <<Sì, perdonate l'attesa!>>
Sorrido vago e imbarazzato, spero non noti la mia agitazione.

Sì perché, dall'episodio alla scuola di danza, di due giorni fa, non sono ancora riuscito a riprendere padronanza di me stesso ed ogni volta che Victor mi si avvicina troppo, finisco per agitarmi e.. fuggire, palesando ancor di più quel che vorrei nascondere.

Passeggiamo verso l'ambulante degli spaghettini, solo questi due sarebbero capaci di mangiare della Soba al manzo alle 10 del mattino!

Le note di Stay close to me si propagano da un punto indefinito, poi vedo Victor allontanarsi in gran fretta e rispondere al cellulare.
<<Ahh che seccatura, perdere tempo proprio ora che ho fame!>> Yurio impreca fra se e se, le mani in tasca, il viso aggrottato rivolto versol'alto.
Cerco di afferrare qualche parola, osservando il labiale di Victor, ma credo stia parlando in russo, perché non riesco a decifrare alunché. D'un tratto, incrocio i suoi occhi e lui si volta di spalle.
Cosa è appena successo? Ha capito? Si sarà sentito spiato? Che figuraccia.
Ma se si è voltato, cos'ha da nascondere? Forse, stava risentendo qualche sua vecchia amicizia?
Mi volto a mia volta, imponendomi di farmi i fatti miei.

<<Mmh.. Soba, arriviamo!>> Un braccio di Victor giunge veloce, intercettando la mia spalla, mentre l'altro raccoglie a sè Yurio. Così ci ha raggiunti e ci conduce verso Kimoji,  la via dei localini e dei ristoranti tipici.
<<Ma ti sembrava il caso di perdere tempo? Ho fame io, accidentaccio!>> borbotta Yurio, divincolandosi dalla sua presa e affrettando il passo, precedendoci di qualche metro.
Per un istante, mi sfiora l'idea che voglia lasciarci un po' di spazio ma poi mi ricredo. Non credo giungerebbe mai ad un pensiero del genere e forse, anche se fosse, non sarebbe da lui far concessioni gentili. O forse no?

Sposto lo sguardo sul viso di Victor, che ancora mi tiene sotto al suo braccio. Guarda avanti, sereno, per poi osservarmi e sorridermi.
<<Hai voglia di Soba anche tu, Yuuri?>>  Faccio per parlare e dir di no, quando mi precede avvicinando pericolosamente il viso al mio, in un ghignetto sadico. <<O preferiresti altro?>>
Sicuramente sarò paonazzo, la sua stretta mi impedisce di ritrarmi, o forse me lo impedisco io?
<<E che diamine, volete muovervi??>> Tuoneggia Yurio, che si è fermato, voltandosi indispettito.
Rivolgo uno sguardo di sgomento a Yurio, che per tutta risposta mi ignora.
Devo ringraziarlo d'un salvataggio in extremis, o sentirmi amareggiato per l'occasione persa?
Victor è tornato a guardare avanti, senza scomporsi, tornando alla sua serena e sorniona espressione indecifrabile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2016 ⏰

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