Una volta mi raccontarono una storia.
Questa storia parlava di un gentiluomo, umile e pacato, che donava la sua compostezza d'animo, e gentilezza, giorno dopo giorno, attraverso piccoli gesti, aggiustando il rotto e ordinando lo sbagliato, non crollando mai, nonostante la sua umanità.
Acclamato e rispettato, era il controllo di una voce tumultuosa e incontrollabile, non ricercando alcun tipo di gloria o attenzione.
Poi arrivarono le feste, e con loro il Natale, e tutte le persone del luogo furono contagiate dal desiderio di essere come quel gentiluomo.
E si comportarono come lui, respirando come lui, parlando come lui, vivendo come lui, aggiustando ed ordinando, sempre come lui, il caos che fino a poco prima erano loro stessi a creare.
Ma non durò molto.
Alla fine della pausa che spezza l'anno, dando spazio a quello nuovo, tutto tornó alla normalità, o quasi.
La massa continuò a credere di essere come il gentiluomo nonostante non provasse neanche lontanamente ad emularlo più, tenendo stretto al petto il ricordo della sensazione eroica di chi è stato capace di essere buono, anche solo per un attimo, e proprio così fu, solamente un attimo; e il gentiluomo proseguì per la sua strada, per andare a portare quella gentilezza che tanto lo caratterizzava altrove, e lasciando il mucchio di finti gentiluomini nel loro stesso marciume di bugie 🔴⚪️SOCIAL DOVE STALKERARMI:
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DIARIO DI EMOZIONI
PoetryIl mio presente, passato e futuro. Le mie emozioni, gioie e tormenti. Le mie avventure, ordinarie e straordinarie, che mi portaranno ad essere Un flusso di coscienza, la mia coscienza, scritto velocemente e pubblicato su Wattpad per poi essere trasp...