you're right~

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"Don't create limitations"
-grazie di tutto


La stanza non era il massimo dell'ordine, al momento, ed era troppo piccola per altre persone, ma stranamente loro due ci calzavano a pennello.

Baekhyun era davanti ad uno specchio, i capelli della sua frangia non gli coprivano più gli occhi, aveva ripreso peso ed i suoi zigomi erano di un rosso tenue, sano.
Chanyeol era dietro di lui, lo abbracciava per la vita e, per la prima volta, non aveva l'istinto di scostare le mani dell'altro, che erano unite sul suo stomaco.
Poi tutto tacque, Chanyeol gli sussurrò in un orecchio.

"Togliti i vestiti, amore mio.
Non essere timido, sei così bello.
Sei così bello"

Forse il tempo aveva preso a vorticare anche per Baekhyun.


Take off your clothes, you're right~

Baekhyun non aveva specchi nella sua grande casa di periferia. Viveva confinato nella sua stanza dalle pareti bianco candido, al centro dell'enorme letto, mentre il tempo sembrava scorrere, ma solo fuori la porta di camera sua.

Baekhyun semplicemente viveva una vita troppo grande per lui, piccolo com'era e stanco, si svegliava senza svegliarsi affatto, mangiava porzioni troppo grandi che non mangiava, ed i suoi vestiti erano minimo di cinque taglie più grandi.

C'era un mondo, fuori quella porta e Baekhyun ne era consapevole, ma non voleva pensarci.
I suoni che arrivavano da fuori erano ovattatati, sentiva la voce di sua che gli pregava di uscire.

Scusa, mamma, non ce la faccio

Baekhyun aveva sempre freddo e non bastavano le mille, infinte, grandi coperte che lo avvolgevano. Il freddo che lo attanagliava era un freddo interno.
Un freddo che chiude in gabbia il cuore.

E Dio solo sa quanto desiderasse essere diverso, essere mille altre persone al mondo, ma non se stesso.

Era consapevole del fatto che sua madre, al piano di sotto, piangeva almeno ventitré ore su ventiquattro. Era consapevole di star deludendo tutte le aspettative, ma proprio non riusciva a farne a meno.
L'insicurezza se lo mangiava vivo ed i demoni nella sua testa non gli consentivano di venirne a capo.

Baekhyun era sempre troppo piccolo rispetto gli altri ed ormai non ci provava nemmeno più ad essere come lo volevano. Semplicemente si rannicchiava al centro del suo letto, con le braccia attorno a se, per sentirsi al sicuro.

Chanyeol lo trovò esattamente così, la sera che buttò giù la porta di camera sua. Candida che quasi si confondeva col resto delle pareti colorate di bianco.
Era, ormai, sera inoltrata e fuori c'erano minimo tre gradi sotto zero, la neve ricopriva tutto.
Ma Chanyeol sfondò la porta, proprio quella sera, portando dietro di se un fascio di luce.
E Baekhyun, quasi si vergognò di se stesso, quando, semplicemente, si accorse di aver dimenticato persino il suo volto.

Non riuscì a dire nulla prima di svenire, comunque. Il suo viso era una maschera di impassibilità mentre Chanyeol se lo caricava in spalla portandolo fuori.
E mentre lo stringeva protettivo, Baekhyun si accorse che il ragazzo era il fuoco che gli brucia ogni singolo arto, ogni singola porzione di pelle.
Poi decise finalmente di lasciarsi andare, le forze gli vennero meno.

Si svegliò e la prima cosa che notò è che quell'emicrania lo avrebbe ucciso prima o poi, ma non ci fece poi tanto caso, abituato, ormai.
Poi si guardò intorno e la seconda cosa che notò erano le forti luci, che rendevano le pareti asettiche dell'ospedale di un bianco accecante. Non badò molto nemmeno a quell'aspetto, comunque, abituato anche a quello.
Poi notò la flebo e, per ordine, fu la terza cosa che vide. Flebo per nutrirlo, probabilmente, per idratarlo, visto che non lo faceva autonomamente da giorni.
La quarta cosa che vide, invece, fu l'enorme faccione preoccupato del suo migliore amico e, più accecante del bianco di quella stanza, furono solo i suoi capelli: rosso fuoco.

Take off your clothes ||ChanBaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora