"Mamma io esco"
Dissi a mia madre uscendo dalla porta. Oggi è il compleanno di Lisa, la mia migliore amica.
Odiavo andare da lei, la sua casa era dietro al bosco, quel fitto e pauroso bosco che fin da bambina mi spaventava a morte.
Non ho mai creduto a cose come fantasmi o roba varia, ma c'era qualcosa, qualcosa che mi faceva tremare quando passavo di lì.
Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai ad attraversare il bosco, oggi è una giornata davvero fredda e buia.
Mancava ancora poco e sarei stata a casa di Lisa
"Ragazza?" disse una voce dietro di me, una voce che metteva paura, non mi girai e decisi di velocizzare il passo
"Ragazza?" ripeté la voce mentre io velocizzavo ancora il passo, quasi correvo ed avevo il fiatone
"KATE?" mi bloccai e mi girai molto lentamente, sapeva il mio nome ed era inquietante. L'uomo che mi si presentò davanti era un clown, aveva la pelle biancastra e l'ombretto blu sfumato male intorno agli occhi e degli occhi piccoli e verdi.
Aveva la barba blu, un capello a cilindro con la bandiera americana e i denti gialli.
Lanciò una collana
"Valla a prendere" mi disse con un sorriso inquietante, mi avvicinai molto cautamente e presi la collana, vicino ad essa c'era una pietra, la presi e velocemente e lo colpì alla testa.
Lui si buttò per terrà parandosi la testa con le mani ed io nel frattempo cominciai a correre verso la casa di Lisa, intorno a me c'era tutta nebbia e ciò non mi aiutò. Arrivai alla casa di Lisa, la chiave era sempre sotto lo zerbino, aprì la porta e la chiusi a chiave velocemente. Lanciai la chiave per terra e vidi Lisa scendere le scale velocemente ed abbracciarmi
"Che succede?" mi chiese con aria preoccupata
"Un tizio, non lo conoscevo e sapeva il mio nome, sembrava un clown" gli dissi e lei mi abbracciò
"Ora stai meglio?" mi domandò staccandosi dall'abbraccio.
Annuì ed andammo su in camera sua. Io e Lisa ci sedemmo nel letto e lei mi abbracciò di nuovo, era un po' strana. Sentivo il suo respiro caldo vicino all'orecchio
"Corri Katy corri" mi disse, mi staccai velocemente da lei, la guardai. Al posto degli occhi aveva due buchi neri ed un sorriso inquietante. Mi alzai lentamente mentre mi seguiva, mi appoggiai al comò e velocemente presi quel vaso di fiori in vetro.
Gli diedi un colpo in testa, il vaso si spaccò ed io la pugnalai più e più volte
"TU NON SEI LISA!" dissi con tutta la furia.
Mi staccai dopo averla pugnalata una quindicina di volte, il suo corpo giaceva per terra, lei non era la mia migliore amica
"KATY!" era quel clown, era riuscito ad entrare in casa ed ora mi cercava. Velocemente andai in bagno, aprì la porta e mi levai le scarpe sporche di sangue, le riposi nel cassetto sotto il lavandino.
Lo feci apposta per farlo andare in bagno, avrebbe visto le macchie di sangue e mi avrebbe cercata lì, chiusi la porta del bagno e andai nella stanza di Lisa, presi due sue magliette che stavano sopra al letto, mi ci avvolsi le mani, poi presi il mezzo vaso rotto che avevo usato per pugnalarla ed andai nella camera dei suoi. Lasciai la porta del tutto aperta.
Mi ricordavo di un piccolo scomparto sopra l'armadio dei suoi. Aprì l'armadio e ci entrai. Misi un piede sulla maniglia dell'armadio e ci salì sopra, poi richiusi l'armadio.
Lo sentì salire le scale e camminare.
"Hai ucciso la tua migliore amica, Lisa" lo sentì ridere e camminare da un altra parte
"Sei poco furba, hai lasciato tutto imbrattato di sangue"
Sentì la porta aprirsi, e dopo pochi secondi sentì di nuovo la porta chiudersi.
"Vuoi giocare a nascondino Katy?" impugnai con ancora più rabbia il pezzo di vetro.
Lo sentì entrare in questa camera, si fermò e lo sentì ridere.
"Kate Perris, 16 anni, vive a Washington ma è nata in Philadelphia, si è trasferita qua all'età di quattro anni e le sue migliori amiche sono Lisa ed Anne" sapeva tutto, tutto di me e della mia vita privata.
"Tuo padre Chris e tua madre Mary non gradiscono il tuo fidanzato Jason" era tutto vero.
"Ora vado in giardino" sentì dei passi, non avrei mai aperto la porta, è abbastanza furbo.
Ad un tratto sentì la porta dell'armadio aprirsi, gli saltai addosso e lo pugnalai alla spalla. Corsi il più veloce possibile in cucina, presi due coltelli e me li misi nelle tasche posteriori dei jeans e coprì il manico con la maglia.
In poco tempo il clown mi raggiunse
"Figlia di puttana, guarda che cazzo mi hai fatto" mi disse puntando il dito verso la ferita, io gli sorrisi malignamente. Mi vennè incontro, cercai di liberarmi dalla sua presa ma lui prese un coltello e me lo infilzò nella spalla.
Gridai ed imprecai per il dolore, mi fece un taglio alla gamba.
Caddi per terrà, dolorante, lui si inchinò e rise
"Non giocare con i più forti Katy"
Gli sorrisi.
"E tu non giocare con i più furbi"
Velocemente presi il coltello che mi ero messa in tasca e lo pugnalai al ginocchio, cadde a terra ed io mi rialzai. Mi sentì prendere la gamba, caddi a terra, il clown mi girò la gamba, aveva sicuramente intenzione di rompermela.
Io mi contorcevo dal doloreerrori
quando ebbi la forza di dargli un calcio in faccia.
Mi ricordai che il padre di Lisa teneva sempre una pistola in garage, è pur sempre una casa vicino al bosco, non si sa mai.
Corsi in garage, sta cazzo di porta chiusa a chiave.
Gli diedi una decina di calci e la sfondai, entrai dentro e mi tolsi le maglia che mi ero legata alla mano e la legai intorno alla spalla, tolsi anche l'altra maglia e la legai intorno alla gamba.
Cercai nei cassetti ma niente, attirò la mia attenzione una mattonella che era diversa dalle altre, presi un martello e cominciai a colpire più e più volte la mattonella fin quando non si spaccò.
Bingo! Lo scompartimento si allungava, all'interno c'erano due pistole ed un fucile.
Misi il coltello dentro un cassetto, presi il fucile e lo misi sotto al cassetto degli attrezzi, presi una pistola e tolsi la ricarica per poi gettare la pistola a terra. Infine presi una pistola e la ricaricai per poi prendere il resto delle ricariche e mettermele in tasca.
I fari di una macchina mi illuminarono, mi coprì gli occhi per la luce accecante, riuscì ad intravedere il clown ridere all'interno dell'auto.
Sentì l'auto partire e venire verso di me, in quel momento rotolai verso sinistra.
Mi rialzai e vidi il clown venire verso di me.
Mi diede un pugno e mi prese per il collo, sentivo l'aria mancarmi, ma ebbi la forza di dargli un calcio nelle pari basse. Mi accasciai a terra e ripresi fiato ma nel mentre anche il clown si rialzò e mi debbe un calcio allo stomaco.
Gli presi il piede e lo buttai per terra, notai un piccolo coltello vicino a me, lo presi e comiciai a fare dei tagli nella caviglia del clown.
Ad un trattò il clown riuscì a liberarsi e prese la pistola che avevo gettato a terra.
Si avvicinò e si inchinò dicendomi
"Sei stata brava, ma ora morirai" mi disse ghignando
"Non credo" repplicai con un sorriso io.
Il clown mi puntò la pistola alla testa e premette il grilletto ma non successe nulla.
Mi alzai velocemente ed estrassi la pistola funzionante puntandogliela alla testa.
"Mi spiace, ma stavolta hai scelto la ragazza sbagliata"
Dopodiché gli sparai alla testa, continuai a sparargli alla testa. Uno, due tre, quattro, cinque, sei e sette colpi.
Gettai la pistola e sentì le sirene della polizia, mi accasciai a terra e chiusi gli occhi. Mi risvegliai, ero seduta sull'ambulanza con una coperta avvolta attorno a me, vidi i miei genitori e Jane, mia sorella, correre verso di me. Mi alzai e corsi ad abbracciarli, mia madre piangeva, erano tutti preoccupati.
In lontananza vidi Jason corrermi incontro, mi abbracciò ed io scoppiai a piangere.
"Lisa è morta" gli dissi in lacrime.
"Quella non era Lisa, o meglio, era lei, ma Josh l'aveva trasformata in un mostro"
Mi staccai dall'abbraccio e guardai il poliziotto che mi aveva parlato, mentre intanto i miei si unirono a me a Jason.
"Chi è Josh?" domandai asciugandomi le lacrime
"È l'uomo che hai ucciso, è un killer, guarda" mi diede un fascicolo.
C'erano i nomi di tutte le ragazze che aveva ucciso.
Meredith
Nadia
Rose
Lara
Chloè
Zoe
Valéry
Amanda
Sfogliai e sfogliai, c'erano le foto di queste ragazze ed una croce sopra, in segno che le aveva uccise
Lisa
Mi venne da piangere quando vidi la croce nella sua foto, voltai pagina
Kate
Nessuna croce, voltai pagina
Jane
La foto di mia sorella, nessuna croce, avrebbe ucciso me e subito dopo mia sorella
"Le sue vittime sono dai 13 ai 25 anni, dopo averle uccise gli dava delle cose, delle pozioni, le faceva diventare cattive" disse il poliziotto
Chiusi il fascicolo e vidi in lontananza Anne, mi vennè ad abbracciare con le lacrime agli occhi.
"Lisa è morta" ripetei
"Lo so, ma non era più lei, ma hai vendicato tutte le povere ragazze uccise da quel mostro" mi disse.
Quel mostro non avrebbe più tormentato nessuna, è l'unica buona che successe in quella giornata fredda e buiaScusate per gli errori
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