Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, utilizzata o trasmessa senza l'autorizzazione dell'autrice © 2017 Faby Daddy
PROLOGO
Verso le undici di sera la vedo uscire e lampeggio con i fari nella sua direzione, è il nostro segnale, lei mi osserva e stringe la bretella della borsa, invece di venire da me corre dalla parte opposta raggiungendo la sua auto. Prendo il telefono e la chiamo.<<Lisa non mi hai visto?>> domando seccato.
<<Thomas lasciami in pace!>> Accende la sua vettura e parte sgommando.
<<Lisa ferma la macchina!>> Inizio a seguirla e lei accelera sempre di più.
<<Lisa frena, stai correndo troppo con quella cazzo di macchina!>>
<<Thomas basta! Smettila! Non ti è bastato tutto il male che mi hai fatto?>> urla e piange.
<<Nessun mio male può ripagare il male che tu hai fatto a me Lisa!>> Vedo che apre il finestrino e lancia il telefono.
Continuo a seguirla, lampeggiando con i fari e suono il clacson, ma lei non rallenta. Proseguiamo arrivando sulla pontina vecchia, dopo altri chilometri perde il controllo della sua Smart, una ruota scoppia facendo ribaltare il veicolo. Freno di scatto apro lo sportello e corro da lei, mi piego e la vedo riversa sul sedile con il viso insanguinato.
<<Lisa mi senti?>> I suoi occhi celesti mi fissano.
<<Ora chiamo i soccorsi, stai tranquilla!>> Inizio a chiamare l'ambulanza e i vigili del fuoco, poi tolgo la mia giacca e mi inginocchio.
<<Lisa cerca di restare sveglia!>>
<<Perché...hai chiamato...i soccorsi?>> parla con il tono della voce flebile e spezzato
<<Che razza di domande fai?>>
<<Lasciami morire, così tu avrai la tua vendetta e io la mia pace.>> Sento un forte odore di benzina. Mi volto verso il serbatoio che butta il carburante a terra, l'auto prenderà fuoco da un momento all'altro.
<<Lisa ascoltami bene, riesci a muovere le mani?>>
<<Sì!>>
<<Allora prova ad aprire le sicure, così posso tirarti fuori, spingi il pulsante!>> Lei mi guarda, inizia a piangere facendo il segno del rinnego con il viso.
<<Lisa non farmi incazzare, apri quelle cazzo di serrature!>>
<<No! Vattene e lasciami qui! Sono stanca Thomas, sono stanca...>>
Chiude gli occhi lasciandomi allibito, la guardo e per la prima volta la vedo così indifesa, e sola. Rabbrividisco quando l'odore di benzina si fa sempre più forte.
<<Lisa apri questi cazzo di occhi!>> urlo, ma non ricevo risposta.
Improvvisamente sento il mio cuore battere per la paura, ma cos'è la paura? E' un'emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo, questa sensazione non la provo da un anno, quando il mio cuore ha smesso di battere e di provare qualsiasi emozione.
Verso le undici di sera la vedo uscire e lampeggio con i fari nella sua direzione, è il nostro segnale, lei mi osserva e stringe la bretella della borsa, invece di venire da me corre dalla parte opposta raggiungendo la sua auto. Prendo il telefono e la chiamo.
<<Lisa non mi hai visto?>> domando seccato.
<<Thomas lasciami in pace!>> Accende la sua vettura e parte sgommando.
<<Lisa ferma la macchina!>> Inizio a seguirla e lei accelera sempre di più.
<<Lisa frena, stai correndo troppo con quella cazzo di macchina!>>
<<Thomas basta! Smettila! Non ti è bastato tutto il male che mi hai fatto?>> urla e piange.
<<Nessun mio male può ripagare il male che tu hai fatto a me Lisa!>> Vedo che apre il finestrino e lancia il telefono.
Continuo a seguirla, lampeggiando con i fari e suono il clacson, ma lei non rallenta. Proseguiamo arrivando sulla pontina vecchia, dopo altri chilometri perde il controllo della sua Smart, una ruota scoppia facendo ribaltare il veicolo. Freno di scatto apro lo sportello e corro da lei, mi piego e la vedo riversa sul sedile con il viso insanguinato.
<<Lisa mi senti?>> I suoi occhi celesti mi fissano.
<<Ora chiamo i soccorsi, stai tranquilla!>> Inizio a chiamare l'ambulanza e i vigili del fuoco, poi tolgo la mia giacca e mi inginocchio.
<<Lisa cerca di restare sveglia!>>
<<Perché...hai chiamato...i soccorsi?>> parla con il tono della voce flebile e spezzato
<<Che razza di domande fai?>>
<<Lasciami morire, così tu avrai la tua vendetta e io la mia pace.>> Sento un forte odore di benzina. Mi volto verso il serbatoio che butta il carburante a terra, l'auto prenderà fuoco da un momento all'altro.
<<Lisa ascoltami bene, riesci a muovere le mani?>>
<<Sì!>>
<<Allora prova ad aprire le sicure, così posso tirarti fuori, spingi il pulsante!>> Lei mi guarda, inizia a piangere facendo il segno del rinnego con il viso.
<<Lisa non farmi incazzare, apri quelle cazzo di serrature!>>
<<No! Vattene e lasciami qui! Sono stanca Thomas, sono stanca...>>
Chiude gli occhi lasciandomi allibito, la guardo e per la prima volta la vedo così indifesa, e sola. Rabbrividisco quando l'odore di benzina si fa sempre più forte.
<<Lisa apri questi cazzo di occhi!>> urlo, ma non ricevo risposta.
Improvvisamente sento il mio cuore battere per la paura, ma cos'è la paura? E' un'emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo, questa sensazione non la provo da un anno, quando il mio cuore ha smesso di battere e di provare qualsiasi emozione.
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FOLLEMENTE MIA (COMPLETATA) ( IN REVISIONE)
RomanceFollemente mia é entrata ufficialmente nelle storie in tendenza e nelle storie in salita❤❤❤❤❤❤. Lisa è una dottoressa di ventisei anni, ha una vita normale e degli amici a cui vuole molto bene. La sua esistenza viene distrutta quando la sua migliore...