Capitolo 3

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Pov Luca

È da un'ora che Giulia mi si struscia addosso, quasi non la sopporto più.

Appena si toglie sbuffo felice di non averla più attaccata.

"Luca ma che ti prende?
Giulia è una delle ragazze più belle della scuola e tu la rifiuti? Ma dove hai la testa?"

Io lo so dove ho la testa.

Nicole.

Non avevo mai notato quella ragazza prima di stamattina.

Il fatto che mi ha colpito di più è stato quando l'ho fatta cadere per terra sembrava come impaurita, quasi indifesa. Non ha cominciato a provare ad adorarmi, come fanno tutte quando mi vedono.

Anzi, si è scusata ed è scappata. Quando le ho detto che si doveva sistemare non l'ho detto per farle un dispetto ma per non farle fare brutta figura in classe.

Perché secondo me era anche carina così.

Chissà chi è il suo ragazzo, quasi provo invidia per lui.

Okay ora basta ma ti senti? Sembri quasi un adolescente in preda agli ormoni.

Stavo facendo solo un pensierino..

I pensierini tieniteli dentro la tua testa, ti ricordo che è fidanzata. E poi da quando in qua una ragazza ti interessa veramente senza scopi fisici?

E chi l'ha detto che io sia interessato a lei veramente e non solo per scopi fisici?

Guarda non so cosa tu voglia fare ma meglio lasciar perdere.

Pov Nicole

È pomeriggio ed io e Christian siamo andati in centro. Avevo bisogno di svariare la mente. Siamo in una gelateria dove per poco non li faccio diventare ricchi per quando gelato ci stiamo comprando.

"Ti ho vista turbata oggi, qualcosa non va?"

"Oh no..assolutamente niente"

L'ha capito pure lui, brava!

Usciamo dalla gelateria e andiamo in un parchetto. Christian mi mette una mano attorno alle spalle e comincia ad accarezzarmi i capelli, e io appoggio la mia testa sulla sua spalla.

"Sai i miei genitori non ci sono quindi potremmo andare a casa mia se ti va" mi dice con un sorrisino.

"Oh ehm okay".

Può sembrare strano ma ho un po' di paura. Con lui non siamo mai andati oltre ai baci e alle carezze. È sempre stato tutto equilibrato.
Ma ora non so cosa voglia fare, e tanto meno non so come possa reagire io.

Immersa nei miei pensieri arriviamo  casa sua. Ci sono entrata ,si e no, 2 volte perché preferivamo passare il nostro tempo fuori, e questa è un delle tante volte che i suoi genitori sono fuori. Loro sono dei commercialisti molto famosi in tutta Italia.

Entriamo e vengo accolta nel grande salone di casa sua. È poco dire che è immenso.

"Vuoi qualcosa da bere?"
"Dell'acqua"

Ci sediamo e poi arriva una chiamata a Christian.

"Pronto? Si sono io, mm si, proprio ora? Nessun altro è disponibile? Ma..va bene. Sisi a domani ciao."

"C'è qualcosa che non va ?"

"Si, oggi era il giorno degli allenamenti, ma hanno deciso che la partita si farà questa settimana e non la prossima."

Christian è il capitano della squadra di calcio,infatti molte volte non usciamo perché lui è agli allenamenti.

"E poi oggi è arrivato un nuovo compagno e devo esserci io per fargli fare gli allenamenti visto che è appena arrivato"

"Oh ..Okay" mi limito a dire solo questo.

"Mi dispiace così tanto, oggi volevo passare un po' di tempo con te. Per ora ti ho vista distante, c'è qualcosa che non va?"

"Assolutamente niente tranquillo" mento sforzando un sorriso.

In tutta risposta Christian mi avvicina a lui e mi bacia dolcemente, e io metto le mie braccia intorno alla sua nuca.

Stiamo così per un po' fino a quando suona il campanello.

"Mm sarà il nuovo arrivato" dice staccandosi da me difficilmente.

"Sicura che non sei arrabbiata?"

"Sisi sicura" ovvio che sono arrabbiata ma non con lui ma con quel deficiente dietro la porta che mi ha rovinato il pomeriggio.

Non lo conosci nemmeno e gli dai del deficiente, sei proprio una brava persona.

"Dai alziamoci o quello è capace di chiamare la polizia" ridiamo insieme.

E poi quello che non mi sarei mai aspettata.

Luca è sulla​ soglia di casa appoggiato al pilastro.

È davvero bello con la divisa da calcio. Ha i capelli leggermente scompigliati e appena mi vede fa una faccia sorpresa per aprirsi dopo in uno dei suoi sorrisetti.

"Ci si rivede biondina"








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