Capitolo 1

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8 Gennaio 2017
Le vacanze natalizie erano giunte alla fine. Haru si sentiva malinconico nel pensare che in  quel giorno avrebbe dovuto salutare gli amici e tornare nel suo piccolo paese. Oggi ha deciso di fare una specie di "uscita d'addio" con il suo gruppo. Erano le 13:15, mangió in fretta, corse in camera sua, scelse i suoi vestiti migliori, si cambió ed è pronto per uscire.
"Ah... dimenticavo" disse indietreggiando verso la porta del bagno.
Afferrò il pettine diede una veloce pettinata ai capelli e finalmente era pronto. Uscì di casa e si incamminò per raggiungere il parco dove lui e il suo gruppo erano soliti parlare, passeggere, scherzare ecc... L'incontro era verso le 14:00 , dato che alle 16:00 Haru sarebbe dovuto partire. Arrivò al parco alle 13:40 e c'erano già tutti i suoi amici ad aspettarlo.
"Eccoti qui!" Esclamò con gioia Clara
"Ti stavamo aspettando da più di 10 minuti" aggiunse Lèon
"Scusate se vi ho fatto aspettare" disse ridendo.
Il suo gruppo era formato da 2 ragazzi e 1 ragazza. I loro nomi erano appunto Lèon, Clara e infine Luke. Si conoscevano dall'infanzia e avevano creato un legame che non si sarebbe mai sciolto.
Luke, ricordando la partenza di Haru sbuffò
"Adesso con chi giocherò " disse scherzano
Haru rise con un po' di sollievo. Alcune volte Luke era un po' troppo invadente e finiva con l'essere un po'.... beh quando era nervoso si divertiva nel giocare con i capezzoli di Haru.
Haru non ne era infastidito, visto che erano amici pensava che fosse normale questo comportamento da parte sua.
"Vogliamo prendere un gelato?" Propose Clara
"Perché no! "Esclamarono con gioia i ragazzi.
Così andarono verso la gelateria più vicina. Dopo aver gustato il gelato decisero di giocare a obbligo o verità.
Tra baci, verità assurde e obblighi imbarazzanti era giunto il turno di Haru.
"Obbligo" disse
"Va bene....." disse Luke, si guardò intorno e vide un ragazzo che passava di lì e così ebbe un'idea geniale " devi chiedere il numero di telefono a quel tizio laggiù" e lo indicó.
"Ma no dai.... morirei d'imbarazzo........ però io non rifiuto mai le sfide....." Andò verso quel ragazzo con un po' di esitazione.
"C..ciao" disse balbettando
"Ciao" disse freddamente l'altro "chi sei?"
"Sono Haru Tsudashi, piacere di conoscerti"
"Cosa vuoi?"
Haru alzó lo sguardo e s'imbatté nei suoi bellissimi occhi. Non era abituato a rimanere incanto dagli occhi di una persona, di solito succedeva il contrario, ma dinanzi a quegl'occhi azzurri come l'oceano non riusciva a distorcere lo sguardo.
Cosa gli stava succedendo? Aveva iniziato a sudare, il cuore gli batteva all'impazzata
"Allora?" Disse scocciato Il ragazzo
"I...i..io m...m..mi sono presentato ma tu no.." disse balbettando Haru
Non riusciva proprio a capire cosa cavolo stesse succedendo.
"Hai ragione.... sono stato un po' maleducato, io sono Daisuke , il mio cognome non è importante. Il piacere è tutto mio"
Haru arrossì sentendo quelle parole finali..
"Ehi ti senti bene, sembra che hai un po' di febbre"
"N...N..no s..st..sto bene, grazie" disse imbarazzato Haru
"Volevo chiederti, beh ecco... i miei amici mi hanno fatto l'obbligo di chiederti il numero di telefono....se non vuoi darmelo ti capisco, in effetti ci siamo appena conosciuti....."
Lo interruppe Daisuke
"No, non voglio farti perdere...( prese il cellulare dalla tasca) prendi il telefono così mi memorizzi" disse con aria felice.
Haru prese con un po' di tremolio il suo cellulare e scrisse i numeri che il ragazzo gli dettò
Si sentiva strano, non capiva cosa gli stesse succedendo, perché sentiva così tanto calore in pieno inverno?
Non ci diede molto peso, salutò Daisuke e tornò dagli amici che erano rimasti a bocca aperta.
"Lo sai mi sono già fatta dei film mentali su voi due... Sai la mente di una "yaoista" è sempre in funzione" disse Clara ridendo
"Non so a cosa ti riferisca..." disse imbarazzato Haru, che poi aggiunse
"Sono stato bravo e quindi deduco che io ho vinto" disse con aria di finta superbia.
"Immagino di sì " disse Lèon ridendo
Haru guardò l'orario sul telefono e si accorse che era già tardi e che sarebbe dovuto stare a casa già da qualche minuto.
"RAGAZZI SONO IN RITARDO, DEVO ANDARE"
"Già così presto" dissero gli amici in coro
"MI DISPIACE, CI SENTIAMO TELEFONICAMENTE"
Disse correndo con lo sguardo rivolto ancora verso i suoi amici e alzò il braccio per salutarli.

Durante tutto il tragitto con la macchina non fece altro che pensare a lui... a quel ragazzo che aveva conosciuto con un obbligo... non faceva altro che pensare ai suoi occhi blu come un mare in tempesta...
Cercò di affrontare la situazione razionalmente giungendo alla conclusione che si era fatto trascinare dal momento... ma nel suo profondo sapeva che non era così...nel suo profondo sapeva di essere attratto da Daisuke...

I'm fine when we're together Where stories live. Discover now