Clarissa
Le lezioni seguono una dopo l'altra, grazie a Dio i professori non mi hanno presentato e hanno fatto come se nulla fosse.
Meglio così...l'ultima cosa di cui avevo bisogno era farmi notare.La gente non sembra interessata a una ragazza come me, meglio così, era quello l'intento. Nonostante ciò devo seguire la lezione.
Letteratura inglese, mio padre me l'aveva insegnata da piccola, ma solo per istruirmi ed avere dei valori, i valori dei buoni.
Ma per il resto l'unica cosa avevo imparato dalla sua scuola erano le tecniche di guerra ...e come spezzare la collana vertebrale senza infondere forza.
Devo ammettere che la scuola mi sarebbe stata utile, il mio lavoro si basa sulla fisica, soprattutto per il fatto che il mio corpo sotto la media non è capace di farsi più muscoli del dovuto.
Si basa anche sul lavoro informatico, Set è l' hacker migliore che abbia mai conosciuto. A parte me.
Ripenso alla sua chiamata e vorrei richiamarlo subito, chissà cosa voleva dirmi.
Guardo il telefono, non ci sono solo chiamate di Set ma anche di Edward e Alice.Merda.
Cosa sarebbe successo ora? Edward era perfettamente capace di scovarmi in pochi minuti. Cosa avrà pensato di me? Quando non mi ha visto in casa? Si sarà preoccupato?Stop Clarissa, non fare la sentimentale, non ti è mai importato nulla ...di loro.
La professoressa era una signora sulla cinquantina panciuta e con gli occhiali, sembra cordiale e allo stesso tempo spietata, sono quegli sguardi difficili da decifrare.
Come quelli di Cameron...
Eh già.Stava lavorando su una poesia di Shakespeare, non lo avevo mai amato, ma lo conoscevo abbastanza, odiavo da una parte la sua visione del mondo, un mondo dove l'amore vince su tutto, anche sulla morte.
Non sono cresciuta così.
-Jackson?- sento una voce, e ci metto del tempo prima di ricordami che Jackson è il mio cognome.
-mi scusi? C'è qualche problema?- chiede di nuovo.
Mi guadagno un'occhiata da diverse persone e mi copro con il cappuccio per evitare che mi osservino troppo a lungo.-mi scusi- dico camuffando un po' la voce.
-non si scusi e finisca di leggere sonetto-dice lei sempre cordiale, ricambio il suo sorriso e mi rendo conto di non avere nemmeno il libro di testo.
Mi sento toccare una spalla e per un secondo esito a colpire quella mano.Un ragazzo dai 16 anni mi guarda e mi porge il suo libro indicandomi il punto dove ci trovavamo.
Lo ringrazio mimando con le labbra e lui fa lo stesso.-inizi a leggere non abbiamo tutta l'ora!- ora sta cominciando ad arrabbiarsi.
Dio è possibile che riesca a farmi notare dopo un giorno?Inizio a leggere:
- Sonetto 92
Fai pure del tuo peggio per sottrarti a me, ma per tutta la vita mi apparterrai: vita che non durerà più a lungo del tuo amore, perché essa completamente da quell'amore dipende.Non devo perciò temere il massimo dei mali, dal momento che il minimo di essi mi può causare la fine; esiste per me un più felice stato di questo continuo dipendere dai tuoi umori! Tu non puoi torturarmi con la tua incostanza, ne va della mia vita col tuo disdegno
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Dal sangue agli occhi pieni d'amore. #Wattys2016
ActionClarissa sente di non appartenere alla sua vita. Una vita nata sotto il filo del grilletto di una pistola. Una vita accompagnata da dolori e tradimenti nascosti sotto lacrime mai esposte. Clarissa dopo la morte del padre a capo di un dipartimento se...