I don't want that book but give it to me anyway (Nico's POV)

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Osservi gli scaffali. I libri ti fanno sempre stare bene e ti calmano. Li vedi guardarti in attesa che tu li prenda. Sembra che siano vivi. Ti piace la libreria in cui ti trovi, è ben riscaldata, ti senti quasi a casa.

Prendi un libro da una delle mensole della tua stanza.
Ti piacciono i libri fantasy e le saghe. Oppure i libri introspettivi in cui muoiono tutti. Dipende.
Ti piace avere la stessa edizione per ogni libro di una saga. Non sopporti i libri più alti degli altri, cerchi sempre di organizzarli in modo tale che l'altezza dei libri sia allo stesso livello a seconda della mensola in cui decidi di metterli. Se non ci riesci, li metti in ordine d'altezza decrescente verso sinistra, mai verso destra.

Ti trovi nella sezione dei gialli e dei thriller. Prendi in mano Il baco da seta di Robert Galbraith, o meglio, di J. K. Rowling. Ti chiedi perché la scrittrice di Harry Potter abbia deciso di pubblicare sotto pseudonimo se poi tutti sanno chi c'è sotto quel nome inventato. Comunque non è un tuo problema.
Osservi la copertina. Un uomo sta di spalle alla fine di un vicolo delimitato da due muri di mattoni. Una lanterna sbuca dal muro a sinistra e secondo te dà un'idea di gotico che si potrebbe riallacciare a Harry Potter.
Riponi il libro, i gialli non ti piacciono. Però ti piacciono i libri, quindi anche solo vedere un libro ti rende più calmo del solito. Non sai perché. È così e basta.

Apri la raccolta de Le cronache di Narnia, la richiudi subito.
Ti soffermi a guardare la copertina. È una figata di copertina. È rigida e rossa con delle bellissime venature che tutte insieme ti sembrano pelle di drago, perché la tua mente lavora molto di fantasia. Il viso di Aslan spicca dorato in mezzo alla copertina. Sopra, sempre in oro, il titolo e il nome dell'autore.
"Nico!" ti chiama tua madre. "È pronto."
Non hai neanche fatto in tempo a leggere una riga e già devi tornare alla realtà.

"Tu odi i gialli, tornatene a casa tua!" senti Jason esclamare dietro di te.
Se non ti fossi trovato in un momento tanto disperato, probabilmente avresti sorriso, almeno un po', ma in questo momento proprio non ci riesci. Ti dispiace per Jason, più che altro. Sta facendo di tutto per aiutarti.
Riponi il libro e ti giri verso di lui. "Trovato niente?"
Jason scuote la testa in segno di dissenso. "Forse ho trovato qualcosa per te."

Prendi il telefono dalla tua scrivania, esci dalla stanza e raggiungi la tua famiglia in sala da pranzo.
Tua madre sta versando la minestra nei piatti. Bianca è già seduta al suo posto, tuo padre deve ancora arrivare. Ti siedi vicino a tua sorella appoggiando il telefono sul tavolo.
Tua madre ti passa il piatto colmo di minestra.
"Com'è andata oggi?" chiede tua madre mentre versa la minestra nel suo piatto.
"Bene" rispondete tu e Bianca all'unisono, anche se sembra che abbia risposto solo Bianca, la sua voce squillante è molto più forte della tua. Spesso e volentieri non la fai neanche sentire la tua voce.
"Com'è andata l'interrogazione di fisica?"
"Come al solito" rispondi.
"Cosa ti ha messo?" ti chiede Bianca.
"Nove."
Tua madre si siede. Tutti cominciate a mangiare. Non aspettate mai tuo padre, arriva sempre troppo tardi.
"Tu lo porterai mai a casa un bel voto?" dice tua madre rivolgendosi a Bianca.
"No..." risponde tranquillamente Bianca.
Tua madre sospira.

"Non ho soldi."
Jason fa spallucce. "Vieni."
Sospiri senza farti sentire. Segui lo stesso Jason tra i corridoi della libreria, anche se sai che molto probabilmente ti piacerà il libro che vuole mostrarti ma non potrai comprarlo perché non hai portato con te dei soldi. Ti senti proprio uno stupido a ripensarci.

Lanci un'occhiata a tua sorella come per scusarti, come per dirle che non vorresti che i tuoi bei voti fungano da scusa per rimproverarla per il fatto che non le piace studiare. Comunque, lei non vede che la stai guardando, ha gli occhi fissi sul suo piatto di minestra. Ti dispiace non poterti scusare con lei. In questo momento vorresti andare male anche solo in una materia, per far sì che i rimproveri non si concentrino solo su tua sorella.
Tua madre sospira. "Dovresti prendere la scuola più seriamente, se hai dei bei voti è più facile entrare al college."
"Non credo di voler andare al college" dice tua sorella.
"Tutta colpa di quella pallacanestro, eh?"
"Bianca potrebbe entrare in una squadra di serie A" intervieni tu. Di solito non ti fai mai sentire nelle discussioni ma stavolta vuoi difendere tua sorella. Anche perché pensi davvero che potrebbe entrare in una squadra di serie A.
"Appunto, potrebbe entrare, non è sicuro che ci entri. Lo sport non è un settore sicuro, bisogna guardare al futuro" ribatte vostra madre.
Ti rendi conto di aver appena peggiorato le cose. Non l'hai fatto apposta ma ti senti una merda ugualmente. Non volevi.
Tua sorella ti guarda, i suoi occhi dicono: "Grazie, davvero molte grazie!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2017 ⏰

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