Era ufficialmente il mio ultimo giorno di liceo. Quel giorno avrei indossato la toga, sfilato sul palco non appena avrebbero chiamato il mio nome per ritirare il mio biglietto di sola andata per la mia nuova vita.
"Clary" dissi non appena la vidi, sotto la toga aveva deciso di indossare un splendido abito grigio perla, le stava d'incanto, i capelli le cadevano morbidi sulla schiena, non era mai stata più bella; tutti la guardavano stupefatti e con loro anche io, nonostante provassi un pò d'invidia perché nessuno riusciva ad essere così graziosa e sobria con certi abiti, men che meno io.
"Sei splendida"
"Anche tu"
"Ma sei seria?" scoppiai a ridere, indossavo un abita "scelto" da mia madre, era bianco e arrivava poco sopra il ginocchio che a quanto pare era una grazia che mi era stata concessa poiché ero la studentessa con la media più alta e quindi venivo premiata ma non rispecchiavo al 100% i valori della scuola perciò il discorso era toccato ovviamente a Clarissa che era la studentessa perfetta per eccellenza.
"Credevo ti facesse venire in stile suora sinceramente; ma questo non è niente male" disse guardando il mio abito
In quel momento di tranquillità nella stanza piombare le due Marie, figlie anche loro di religiosi ma che in realtà non avevano assimilato nessun insegnamento religioso, nonostante recitassero la parte delle due vergini, erano le ragazze più facili della scuola; buona parte degli studenti del nostro anno, se non tutti, e di studenti degli anni passati erano passati per le loro gambe, si vociferava inoltre che avessero anche avuto delle gravidanze interrotte, insomma erano le alunne perfette
"Clarissa, Lily" dissero in coro entrando dalla porta. Marie numero uno indossava un abito rosa stile barbie e dei tacchi alquanto vertiginosi, mentre l'altra Marie indossava un abito rosso, molto simile a quello dell'amica e come l'altra, indossava dei tacchi che mi facevano venir male ai piedi,solo a guardarli. Marie numero uno aveva i capelli biondi, mentre Marie numero due aveva i capelli mori. Erano tutte e due sorridenti e a braccetto
"Ma che piacere" cominciò Clary, che era riusciva quasi ad avere un discorso con loro senza picchiarle
"Tesoro mio sei splendida" dissero riferendosi a Clary
"Anche tu, Lily stai molto bene. Hai perso peso?"
La mia amica mi fermò il braccio, sapeva quanto io fossi sempre stata insicura circa il mio peso, avevo passato tutto il liceo a dieta e Marie due aveva ragione a dire che avevo perso peso ma ciò che mi facce infuriare di più fu il tono di superiorità impiegato come per dire "Non sarai mai come noi o come Clary"
"Clary, stasera alla festa voglio che ci sia anche tu e porta anche quel bel tenebroso di Kev" disse Marie uno
"...E puoi venire anche tu" continuò l'altra quasi ricordandosi la mia presenza
"Passo grazie, sono riuscita ad anticipare il mio volo per l'Olanda parto domani nel pomeriggio e stasera devo finire di impacchettare le ultime cose"
"Ah già...dicono che gli Olandesi siano fantastici"
Clary scoppiò a ridere, e le altre due la guardarono confusa. Se ne andarono poco dopo
"Non mi avevi detto che ti avevano anticipato il volo..." Clary era quasi arrabbiata, che non glielo avessi detto era vero, ma era stata una cosa dell'ultimo minuto perciò non avevo ancora avuto il tempo di dirglielo
"Credevo che almeno stasera l'avremmo passata insieme a casa tua. I tuoi sono fuori, no?"
"Puoi venire ma se vuoi andare alla festa e non voglio pensare al fatto che ti dovrò salutare dopo la il gala...A proposito ti ho fatto un regalo" porsi a Clary un pacchetto rilegato con un fiocco rosso e della carta argentata, c'era anche una lettera assieme al pacchetto. Le dissi di non aprilo finché non fossi salita sull'aereo per Amsterdam
"Oddio grazie Lily" era commossa e subito dopo tirò fuori un pacchetto rilegato perfettamente con una lettera a parte mi intimò di fare la stessa cosa che le avevo detto di fare io
"Grazie Lily, per questi fantastici anni insieme" l'abbracciai, mi scese qualche lacrima e anche a lei
"Non cominciamo a piangere adesso che altrimenti non arriviamo a fine cerimonia" cacciai dentro le lacrime e insieme cominciammo andare verso il corridoio dove c'erano tutti i nostri compagni pronti alla cerimonia.
"Non vedo Kev" disse Clary cercando il suo odioso ragazzo tra tutta la massa del nostro anno, pronta sfilare su quel palco per mettere fine a questo capitolo infinito.
"Pure la cerimonia del diploma salta..."
"Lily..."
"Che c'è? Sai che non lo sopporto e sai che penso di lui"
"Non è vero, Kev sembra così ma è un tenerone in realtà" disse quasi come se fosse una di quelle donne maltrattate dal proprio merito che nonostante tutto continuavano ad amare incondizionatamente la loro "dolce" metà.
"Clarissa,devo parlarti di una cosa importante, riguarda..."
In quel esatto momento, arrivò Kevin e aveva un odore così fastidioso, ma sembrava lo notassi solo io, poiché al suo arrivo tutte le ragazze del mio anno e quelle della scuola presenti nel corridoio, si fermarono per osservarlo stupefatte.
"Principessa, splendida come sembra" disse Kevin intromettendosi nel nostro discorso, la sua toga era sciupata, dal suo odore sembrava non si facesse una doccia da settimane o che avesse appena finito di fumare ma quell'odore se lo portava sempre dietro e per questo mi piaceva ancora meno; non fraintendetemi non sono una di quelle "Fumare fa male, quelli che fumano sono tutti criminali e bla bla" ma avevo paura istigasse la povera e innocente Clarissa non al fumo di semplici sigarette ma a quello di qualcos'altro.
"Stai bene anche tu Kev" disse Clarissa mentendo; chiunque sapesse leggere i suoi occhi in quel momento avrebbe capito che intendeva il contrario di ciò che aveva appena detto, probabilmente aveva preso l'ultima toga rimasta,quella peggiore quindi, ed era anche stropicciata, i suoi capelli erano disordinati con al solito e a differenza di tutti gli altri, forse l'unico dettagli positivo, non indossava la cravatta e nemmeno il completo, ma solo dei pantaloni neri e una camicia "bianca".
Scappai via nel momento in cui Kevin e Clarissa cominciarono a fare i piccioncini, forse era perché non ero mai stata fidanzata ma io odiavo profondamente le coppiette, ho capito che vi amate e tutto il resto ma vi dovete mettere a pomiciare proprio davanti a me? Perciò me ne andai un pò più avanti a controllare se i miei genitori fossero arrivati o se fossero mancati alla cerimonia del diploma della loro unica figlia, per giunta adottata, per qualche stupida evento della chiesa; ma non appena mi avvicinai alla vetrata che dava sul giardino interno dove si sarebbe svolta la cerimonia, vidi mia madre, mio padre,mio nonno paterno seduto accanto a mio padre e i miei nonni materni che parlavano con mia madre, quasi mi eccitai, raramente i miei nonni venivano fino a quella piccola cittadina per me, ma questa volta erano tutti lì. Forse a loro importava seriamente di me o forse c'era qualche evento religioso subito dopo la cerimonia così importante da far venire i miei nonni fino lì.
"Pronti?" ci disse la professoressa Montgomery, finalmente il momento che avevo aspettato per quattro anni stava per accadere
Il preside un uomo barbuto alla pari di Silente e Gandalf ma ambizioso quanto Saruman, fece un piccolo discorso e poi introdusse una delle migliori studentesse che la scuola aveva mai avuto e disse inoltre che quest'anno, le eccellenza erano due e non una. Chiamò Clarissa sul palco che cominciò il suo splendido discorso, si commosse e con lei tutti gli altri, anche le Marie piansero, ma non Kev, lui era troppo occupato a guardare le tette di Clarissa
"Adesso cominceremo la cerimonia di consegna dei diplomi, chiamo sul palco Clarissa Jane Sharman"
Clarissa fu sommersa da applausi da tutti i presenti, poi ci fu la sorpresa
"Lilian Hawthorne; che assieme a Clarissa conclude i suoi studi con la media più alta del suo anno e che continuerà i suoi studi presso l'Università di Amsterdam" ci furono circa cinque secondi di applausi dalla maggior parte dei presenti, alla parola Amsterdam tutti cominciarono a parlare tra di loro e mia madre era imbarazzata e quasi si nascondeva, mentre i miei nonni mi guardavano con sguardo pieno di ammirazione.
Mi venne dato il diploma: era ufficialmente finita, mancava solo il lancio del cappello ed era tutto finito
"Sono orgogliosa di te Lily" mi sussurrò Clary quando mi avvicinai a lei
"Anche io, ma non fare sciocchezze stanotte okay, fallo solo se ti senti pronta"
"Certo Lily e tu sta attenta ad Amsterdam"
Sorrisi, cercando di nascondere il più possibile il mio turbamento; Clary si sentiva pronta da tempo ma aveva deciso di farlo una volta uscita dal liceo e stasera sarebbe stata la notte perfetta ma non potevo fare a meno di pensare che Kevin l'avesse spinta in qualche modo, che l'avesse forzata e se le fosse successo qualcosa non si sarebbe potuto nascondere da nessuna parte perché lo avrei trovato ovunque, in qualsiasi parte del mondo anche in una qualche isola sperduta della Micronesia.
La cerimonia finì tra lacrime e abbracci, Clarissa ormai non la finiva più di piangere e aveva abbracciato ogni singola persona del nostro corso, anche le Marie. Come Clarissa anche io mi sentivo un po' triste, non ai suoi livelli ma quelle mura che erano state la mia seconda casa a lungo mi sarebbero mancate molto, quelle persona mi sarebbe tutti mancati perché ormai erano parte della mia quotidianità e sarebbe stato difficile dimenticare tutti e anche la mia famiglia, nonostante mi avessero oppresso per anni mi sarebbero mancati e nonostante tutto non avrei mai smesso di voler bene a mia madre, a mio padre e tutti gli altri.
Salutai con tristezza quelle mura, mi scese anche qualche lacrima l'ultima volta che varcai quel cancello per uscire da quelle grottesche mura che nonostante tutto sapevano di casa.
"Pronta per la nostra nuova vita?" mi disse Clary
"Si amica mia" e andammo a casa mia, poiché volevamo passare del tempo insieme prima che io partissi e i miei genitori erano andati a qualche evento strano.
La serata passò in fretta verso le nove Clarissa se ne andò e io rimasi sola tra valigie e scatoloni ancora da riempire con sedici anni di ricordi.
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Lost in Amsterdam
Fanfiction"Che è venuta a fare qui una come te" disse cercando le mie labbra quasi disperatamente "Vivere" gli sussurrai, prima che le nostre labbra si toccassero .