2^ Capitolo

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Non avrei mai pensato di dire una cosa simile in vita mia, ma eccomi qui, che mi ritrovo a dirvi una cosa, molto stupida, sperando di non rimanere vittima di qualche violenza fisica o di altro genere: nonostante io ami l'estate, quella più che vacanza mi sembrava una specie di tortura.... Non che io non abbi un briciolo di cervello e di non aver pensato a divertirmi un po,  di uscire o fare chissà che altra attività estiva, ma se abiti in una città nuova da neanche un mese e conosci a malapena un incrocio o una strada quá e là, cambierete  immediatamente idea.
Non avevo nessuno...ora non intendetemi  male, ma in ambito "fatti nuovi amici" ero una frana, anzi, un totale fallimento. Solitamente preferisco  che siano gli altri a farsi avanti,  a causa del mio orgolgio, e ora, quando la gente avrebbe potuto approfittare del momento in cui sarei stata io a iniziare un'amicizia, che appunto è una rarità, si è preferito starmi lontano. Beh, ringrazio molto la "grandiosa" logica delle persone allora. Anche la mia però, di intelligenza non è granché a questo punto, se la voglia di uscire è quando gli amici mi mancano o non ne ho nessuno nel raggio di qualche chilometro.
Mio padre era sempre impegnato : per una strana ragione voleva già  preparare almeno metà delle lezioni alla scuola in cui avrebbe insegnato ; e poi doveva interessarsi alla scuola che avrei frequentato quell'anno. L'aveva già  scelta, ma voleva essere sicuro che mi sarebbe piaciuta. Non  dubitavo mai delle scelte fatte da mio padre, anche se a volte, ma dico a volte, non ne ero molto sicura.
Mi aveva iscritta ad una scuola di cui non ricordo il nome. Fose qualcosa tipo Good High, ma non ne sono sicura. Del resto una scuola come tutte le altre. E ora, sperando per la seconda volta di non essere in pericolo di vita, dichiaro a tutti l'enorme desiderio di andare a scuola. Avrò messo di sicuro in dubbio o difficoltà la vostra capacità di capire la situazione, ma non scoraggiatevi, sarà molto più complicato intuire quello che vi dirò più avanti su di me. Ma riprendendo il discorso della scuola, quel bisogno era più  come un'energia che mi attraeva, ed essendo una ragazza molto studiosa, quel desiderio si faceva sempre più vivido dentro di me. Non era solo perché avrei studiato nuove materie, ed era quello che speravo, ma in verità volevo incontrare nuove persone, capire il loro comportamento e forse, anche imparare qualcosa da loro. La troppa curiosità  verso le altre  persone era nata sempre a causa mia, che come al solito, fino ad allora ho cercato in tutti i modi di evitare altri esseri umani. Ma è impossibile farlo, giusto? Si è  sempre a contatto con altre milioni di persone ogni minuto che passa, ogni secondo  della nostra vita. Ma io ho provato a stare lontano da tutti...

Angolo autrice
Salve cari lettori, visto che anche altri scrivono in questo "angolo autore",vorrei farlo anche io. Spero che la storia vi stia piacendo, vi emozioni o mettete voi qualche altro aggettivo per descriverla fino a questo punto. So che questo capitolo è un tantino corto ma mi faró perdonare con un capitolo fantastico la prossima volta. Commentate perché voglio sapere la vostra opinione. Pubblicherò  i capitoli appena finiti, ma sappiate che ci vorrà un po siccome li revisiono quando posso per modificarli e migliorarli.
Un saluto e al prossimo capitolo.

~ Gabriela

Aveva la tempesta dentro... e nessuno lo notava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora