Chapter 3-party

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"Siamo in ritardo" mi ripete Matthew per la milionesima volta.

"Non rompere i coglioni" gli grido.

Lo sento sbuffare.

Dò un'ultima riguardata allo specchio. Sono decente.

Sto indossando un abito nero aderente perché, anche se non mi piace ammetterlo, ho un bel fisico.

Non ho applicato molto trucco, solo due linee di eye-liner sottili, poco fondotinta e rossetto rosso, ma molto leggero.

Esco dal bagno.

Vedo la figura di Matt che guarda l'orologio e sbuffa.

"Ti muov-" inizia a dire, ma si zittisce capendo che ho finito.

"Dai, muoviamoci"

Bellissimo, di solito un ragazzo dovrebbe dirti "stai benissimo". Ma Matt no, stronzo.

Salgo nella sua auto, un'audi bianca. Stupenda.

Magari vi chiederete, ma come ha fatto la macchina che era in Inghilterra ad arrivare in America?

Semplice, i suoi gliene hanno comprata un'altra.

Andiamo al party dove, come sempre facciamo la fila per entrare.

Matt sparisce dalla mia vista. Fantastico, ora sono anche da sola.

Direzione:tavolo degli alcolici.

Ordino una bottiglia di birra, uno shottino e un bicchiere di vodka. Stasera si che mi diverto.

***
"In realtà sei davvero figo" biascico.

"Grazie, piccola"

Ho fatto amicizia con un tipo figo, tanto figo.

"Sai, dico sempre la verità ehm..."

"Grayson"

"Graaaaysooon, veroooo!" Ridacchio.

"Senti, non dovresti tornare a casa?" Mi chiede guardando il suo Rolex.

Che gusto, impeccabile.

"Non trovo quello stronzo del mio compagno" gli dico "che ore sono?"

"Le cinque di mattina" dice "io devo tornare, altrimenti mia madre mi distruggere"

Scuoto leggermente la testa sorridendo.

"Non voglio lasciarti da sola, potrebbero esserci dei maniaci e sei troppo bella per essere stuprata"

"Mi accompagneresti in hotel?"

"Certo"

Usciamo dalla discoteca. C'è ancora molta gente, nonostante l'ora.

Matt aveva ragione, le feste americane non sono come quelle inglesi.

In Inghilterra non ci sarebbero state persone alle cinque di mattina.

Entriamo in macchina, e che macchina.
BMW nera, meravigliosa.

***
Se non c'è tua madre a rompere di prima mattina, di sicuro c'è qualcun altro.

Mi sveglio, infatti, a causa di qualcuno che bussa insistentemente alla porta. La apro e trovo una donna di mezza età che mi guarda malissimo.

"Posso sapere chi è lei?" Chiedo.

"La vostra sorvegliante" dice ovvia.

In quel momento compare, dietro di me, Matt.

"Ho saputo che ieri, non solo vi siete ubriacati ad una festa, ma siete anche tornati dopo l'orario previsto" ci sgrida.

Compagni di stanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora