Denys era steso a pancia in giù sul suo letto, stava leggendo "Il ritratto di Dorian Gray", il libro che il professore di letteratura gli aveva assegnato per le vacanze di Natale.
In verità lui l'aveva già letto un sacco di volte, negli anni precedenti, ma rileggerlo non gli dispiaceva di certo.
Appena tornati a scuola avrebbero dovuto fare un test per verificare se davvero avessero studiato, quindi gli conveniva ripassare, soprattutto ansioso com'era.ogni delitto è volgare, come ogni volgarità è delitto...
lesse nel l'introduzione. Gli venne da sorridere, poi si immerse completamente nella vita dell'autore, assorbendo come una spugna informazioni che in realtà lui già sapeva e, nel constatarlo, un piccolo ghigno vittorioso si forma sulle sue labbra.
La vita di Oscar Wilde lo affascinava molto, probabilmente come il commesso nel negozio di maglieria maschile.
Non capiva come la sua mente fosse riuscita a pensare nuovamente ad Art, nonostante non c'entrasse assolutamente nulla con la propria lettura.Suo padre, Sir William Wilde, è un noto oculista (sembra che il nome di Oscar sia un omaggio ad un illustre paziente del padre, il re di Svezia)
chissà quale professione compiesse suo padre? che fosse un artista e da qui il nome "Art"?
ridacchiò ai suoi stessi pensieri, poi mise da parte il libro e si alzò.
Mugolò leggermente per il dolore alla schiena, causato dalla scomoda posizione, e si avvicinò alla scrivania.
Si accomodò sulla sedia girevole ed accese il computer, aspettando poi che la pagina internet caricasse."Pool over there, Woodstock"
digitò velocemente ed in pochi istanti appaiono numerosi risultati.
Cliccò sul primo link, il sito web del negozio, e cercò il numero di telefono.
Afferrò il cellulare e compose il numero letto, restando in silenzio e senza respirare fin quando una voce femminile dall'altro capo del telefono non rispose, interrompendo gli squilli che avevano iniziato a stordirlo."Buongiorno, Pool over there, Melissa al telefono."
il ragazzo prese coraggio e tossì un paio di volte, prima di rispondere.
"Buongiorno, scusate, per caso c'è Art?"
chiese con tono gentile, non pretenzioso, maledicendosi perché non conosceva il suo cognome.
Ma avevano capito di chi si parlava, su!"mi dispiace, queste sono informazioni che non siamo autorizzati a dare"
ed il cuore del piccolo Denys affondò.
"O-oh... okay, grazie e scusate il disturbo... potete soltanto salutarlo? non c'è bisogno del nome."
"se dovessi vederlo. Buona giornata!"
annuì, nonostante la donna non potesse vederlo, e ricambiò il saluto con la stessa cordialità con la quale ha parlato per tutto il tempo.
Si diceva che c'era rimasto troppo male per una sciocchezza del genere.
Quando la madre lo chiamò per il pranzo, però, si riprese un po' e corse di sotto, dopo aver messo il cellulare nella tasca dei jeans."Cos'hai cucinato?"
chiese, avvicinandosi alla madre che stava facendo le porzioni.
"Pasta con formaggio"
Negli occhi marroni di Denys si intravide una scintilla ed andò subito a sedersi, con il proprio piatto tra le mani.
Guardò il resto della tavola ed abbassò lo sguardo triste, perché oltre lui e sua madre non c'era nessuno.
Gli mancava suo padre, nonostante, cinque mesi prima, non avesse accettato la sua omosessualità e ne seguì una sfuriata, che stava per tramutarsi in qualcosa di più.
Chiunque nel quartiere aveva udito le grida provenienti da quella piccola villetta a schiera, che sembrava riservare una famiglia graziosa ed educata.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare tale reazione da parte dell'uomo al coming out del giovane, che, impaurito, si rifugiò a casa e tra le braccia della sua migliore amica, la cui madre lo adorava come un altro figlio.
Hanna aveva capito già da tempo l'orientamento sessuale di Denys, l'attrazione che provava soltanto per persone del suo stesso sesso e non ci aveva trovato nulla di male.
Una volta, quando aveva poco più di dieci anni, il figlio piombò nella sua camera mentre lei la rassettava e le disse, con tono cupo, di doverle parlare.
Fortunatamente il suo papà non era ancora tornato dal lavoro e, per una volta, si sentì sollevato.
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the shop assistant
Teen Fiction"pizzica, mamma!" piagnucola Denys, mettendo su un tenero labbruccio. Il commesso che lo stava aiutando non riuscì a trattenere una risata; era adorabile. "Per il prurito basta indossare un'altra maglia sotto il maglione, ma comunque passa dopo poc...