C2. Elementari

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Dopo anni di rivedere le stesse scene di papà che beve e picchia sia me che mamma, nonostante mamma avesse partorito da poco, cominciarono le elementari.

Per metà ero felicissima perché almeno a scuola credevo di poter pensare ad altro, di poter passare il tempo a scherzare con i ragazzi della mia classe.

Ma non fù così.
Non so dove ho sbagliato.
Forse avrò sbagliato qualcosa.
E *poof*... Mi odio.
Ero la sfigata della classe.

Ogni giorno mi alzavo dal letto e speravo che tutto sarebbe cambiato.

Poi conobbi un ragazzo.
Non l'avevo mai notato in classe.
Non l'avevo mai notato nemmeno tra quelli che mi picchiavano.

Ero contenta.
Per la prima volta avevo un amico.
Un amico di cui fidarmi e sfogarmi senza poi essere delusa.

Ma le cose però non cambiarono.
A scuola continuavano a umiliarmi, picchiarmi, deridermi, offendermi.

Cominciarono a picchiare il mio migliore amico.
Solo perché stava con me.
Per colpa mia.
Ero io la colpa.
Ero io l'errore.

Lui restò con me fino alla fine.
Anche quando gli altri ragazzi mi hanno umiliata e offesa come non ci fosse un domani, e mi venne un attacco di panico.

Fu lui a farmi riprendere.
A farmi stare meglio.
Mi abbraccio talmente forte,
Mi guardava con occhi di chi aveva veramente tanta paura, lucidi, mise la sua testa nell'incavo del mio collo.
"Va tutto bene, sta tranquilla, non è successo nulla. Ci sono io qui."

Mi sono sentita bene.
Accettata.
Felice.

I miei compagni hanno continuato a picchiarmi per tutti e cinque gli anni.
Mi ero adeguata ai loro giochi.
Mi ero abituata ai loro giochi.

"L'essere picchiata" era entrato a far parte della mia vita giornaliera. E come se non bastava i miei voti erano pessimi.
Ero lo zimbello della classe.
Mi odiavano.
Mi odio.

Ho pregato tutte le mattine prima di andare a scuola.
"Non voglio andare a scuola."
"Fa che non mi picchino almeno per oggi. "
E ho provato a farmi notare.

Un giorno, quando frequentavo la 3 elementare, tornai a casa stufa di quella vita.
Stufa di essere picchiata.
Stufa di essere umiliata.

Dissi a mamma se potevo cambiare scuola.
Le mi chiese quale fosse il motivo.

Qualcosa mi diceva che se avrei detto tutto a mamma, mi avrebbero picchiata e umiliata di più.

"Non mi piacciono i maestri."
Lei mi disse che se avessi fatto la brava a scuola, i maestri avrebbero fatto i bravi con me.
Ecco.
Un'altra volta la colpa era mia.
Tutto era colpa mia.

Mio fratello rompeva qualcosa. Colpa mia. *Botte*

I piatti erano un po insaponati.
Colpa mia. *Botte*

Sbagliavo un esercizio sul libro.
*Botte*

Tardavo cinque minuti per tornare a casa dopo scuola.
*Botte*

Lasciavo un pezzetto di carne sul piatto.
*Botte*

Piangevo per le botte.
*Botte*

Ero talmente abituata a essere presa a botte da papà e dai compagni che la parola stessa mi piaceva.

Io nel frattempo stavo uno schifo.
Facevo schifo.
Mi facevo schifo.
Mai così tanto avevo pregato la morte.

Passai il resto delle elementari tra le botte a casa, le botte a scuola, psichiatra e "medicine".

Avevo 10 anni quando mamma mi beccò i tagli sui polsi.
Mi porto da 2 psichiatri diversi.
Il primo era un maschio.
Uno stupido.

"Perchè lo fai?" mi chiedeva.
"Rabbia" rispondevo.

Fatte tutte le sedute, lo psichiatra parla con mio padre nonostante le preghiere che gli avevo fatto.

Depressa.

Antidepressivi.
Quelle pillole erano la mia salvezza.
Entravo in una bolla.
C'ero solo io dentro.
Presi le pillole per 18 giorni, poi capii che stavano diventando troppo essenziali e decisi di testa mia di smetterla con le pillole.
Facevo finta di ingoiarle e non appena mamma si allontanava le sputavo.

Mai in vita mia avevo pregato così tanto di cambiare vita.

Le elementari passarono.
Fine botte a scuola.
Ma quelle a casa continuano per tutta l'estate.
E peggiorarono.
Papà ha cominciato a bere di più.

Io passai tutta l'estate a pensare al mio migliore amico, a stare zitta se mi piacchiava, senza piangere. Mi ero abituata troppo.
Speravo di avere dei compagni migliori alle medie.
Pregavo di avere dei compagni migliori alle medie.
Ci credevo.
Così tanto da prendermela con me stessa.

Ma l'estate passa.
La scuola si avvicina.
Le speranze si frantumano.
Tutte.

Medie..

SPAZIO ME.
Ecco un'altro capitolo (?).
Spero di aver catturato l'attenzione di qualcuno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2017 ⏰

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