Goodbye

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"Non aspettarmi sveglio
non questa notte
non tornerò
tutto quello che c'era di importante
tra noi
l'ho posato sul tavolo della cucina
troverai lì
tutto in ordine
un ordine che forse non oggi
non domani
ma tra un po'
rimpiangerai
ci troverai anche
il doppione della porta e del portone
ho sorriso quando ho lasciato le chiavi
perché ho pensato a quel detto che dice
chiusa una porta si apre un portone,
ricordi?
Per me non è detto, a volte, come nel mio caso
chiusa una porta
ci si butta all'aria aperta
a prendere un po' di vento
ci troverai anche la mia felpa preferita,
quella che mettevo sempre dentro casa
è giusto che rimanga a casa,
era la tua,
anche se il profumo impregnato
contraddirebbe questa teoria
perché le cose non sono di chi le compra
ma di chi le usa,
sono le cose a dire di chi sono
portando in loro il profumo di chi le vive
ci troverai anche il disegno di un cuore
era per salutarti nel migliore dei modi
per ricordarti che me ne vado
e che il mio cuore lo lascio qui
a casa con te
che tanto i cuori si moltiplicano
non è vero che abbiamo solo un cuore
ne abbiamo milioni
e altri milioni ci cresceranno e ne costruiremo,
io il nostro lo lascio qui
perché proprio come la felpa
è più tuo che mio
io ce l'avevo addosso
ma profumava di te,
dunque eccolo
vado
non aspettarmi
non più,
hai voluto lasciarmi
indietro
e un giorno
ti prometto che vedrai
come sono bravo
ad andare avanti da solo."

Bucky aveva trovato quel biglietto solo qualche ora dopo che Steve era corso via dopo che gli aveva urlato contro. Doveva averlo lasciato quando era sceso di corsa. Lo aveva letto tremando e quel biglietto lo stringeva ancora tra le mani. Aveva la sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo. In quel bigliettino c'era troppa pace,troppa tranquillità. Non andava bene. Doveva essere già scritta,preparata,come se avesse già deciso di andare via. Aveva riletto quella cosa un sacco di volta cercando di capirci qualcosa,ma non ci capiva niente se non che era andato via. Era colpa sua più che altro,lo aveva cacciato,il biondo aveva esposto il suo cuore,aveva raccontato la sua vita a stento,con quel dolore unico che non aveva mai visto nel volto di qualcuno. Idiota. Bucky era un idiota. Gli era importato solo di se stesso...Gli aveva fato anche uno schiaffone! Ma porca miseria se era scemo. ERA DAVVERO SCEMO. Piegò veloce quella lettera e la mise in tasca correndo fuori di casa. Steve gli stava lasciando un biglietto di "addio" e se prima che accadesse quello che era accaduto voleva solo sparire,adesso avrebbe potuto andarsene per sempre. Corse a casa sua,nel piccolo quartiere malandato e cercò di aprire la porta. Fece forza ma non si apriva,lui era troppo piccolo per riuscirci. Continuò a correre di qua e di là ma Steve non c'era. Non era da nessuna parte. Poi sentì qualcuno blaterare su un ragazzo trovato al molo,di un'ambulanza e di tante persone curiose che stavano a fissare. Bucky partì di nuovo alla carica verso l'ospedale di Brooklyn. Aspettò impaziente al bancone un'infermiera.
-Mi scusi hanno portato qui un ragazzo oggi,mi sa dire se il nome corrisponde a Steve Rogers per favore?- chiese subito.
-Oh il ragazzo del molo? Si,è lui. Ma possono entrare solo i parenti da lui- sorrise amareggiata.
-Sono l'unica persona che ha,l'unico amico,l'unico familiare e l'unica persona che lo abbia mai amato- la pregò con gli occhi e lei lo fece passare dicendogli il numero della stanza. Camminò in cerca della porta giusta. Ci mise un pò ma la trovò. Entrò piano,il biondo era sveglio.
-Steve- si chiuse la porta alle spalle.
-Ciao- rispose.
-Che è successo?- chiese.
-È tutto okay- disse.
-No,non è okay- si avvicinò.
-No,non lo è- lo guardò negli occhi.
-Mi dispiace,mi dispiace tanto. È colpa mia,non dovevo esagerare in quel modo dopo che tu...- venne subito fermato dal biondo che gli mise una mano sulle labbra.
-Ssh non è colpa tua,non volevo fare niente di che. Avevo bisogno della mia dose e dopo aver raccontato la mia storia ho avuto bisogno di prenderne un pò di più. Non metterti cose strane in testa tipo suicidio o cazzate simili- alzò un sopracciglio. Il ragazzino tentò di parlare.
-Ah-ah non ho finito! La lettera,lo so,sapevo che dopo che averti detto tutte quelle cose di botto avrei avuto bisogno di andare via e ti ho lasciato ogni cosa. So che non mi ami più okay? So che ho fatto una cosa brutta e prometto di starti lontano se è quello che vuoi- gli sorrise dolce e tolse la mano.
-Steve mi hai fatto morire di paura- disse solo.
-Ho bisogno che tu mi dica se vuoi che io ti lasci in pace Bucky- lo richiamò.
-No,si...Non lo so! Non ne ho idea Steve- piagnucolò.
-È per questo che dobbiamo staccarci un pò. Devi pensare a te Buck,devi pensare allo studio,alla tua vita e a cosa vuoi. Devi pensare a cosa hai bisogno,devi decidere se io sono davvero quello che vuoi. Devi pensare a tutto quanto mettendo in conto che io sono magiorenne e tu hai solo sedici anni,devi pensare bene se vuoi davvero uno come me quando potresti avere di meglio- gli accarezzò il viso.
-È quello che vuoi?- disse.
-Quello che voglio è rifletti bene prima di prendere la tua decisione,fino ad allora staremo un pò lontani- rispose. Bucky lo guardò meglio e iniziò ad analizzarlo bene.
-Stai...Tu stai mentendo- si accigliò.
-Non sto mentendo-.
-Si...Stai di merda,ma ti sei visto? "Non metterti in testa cose tipo suicidio" era la tua frase per farmi capire che ci hai provato invece? Non dirmi bugie,ti stai creando un'alibi-.
-Bucky ho poche possibilità di restare vivo- abbassò lo sguardo.
-Lo sapevo che c'era qualcosa sotto- si passò una mano sul viso.
-Voglio che tu ti faccia una vita bellissima se me ne andrò- cominciò.
-No. Non lo dire perchè resterai qui- gli puntò un dito contro.
-Sono danneggiato a morte,ogni organo è rovinato. Sono condannato,mi sono condannato da solo. Ma hey piccoletto,sta tranquillo,questi stupidi medici faranno qualcosa per tenermi vivo- sorrise prendendogli la mano.
-Come faccio a sapere che non morirai?- si morse il labbro.
-Ti prometto che resisterò con tutto me stesso,ma tu devi promettermi che andrai a casa e starai bene-.
-Io...- guardò le loro mani unite.
-Fallo per me- poggiò anche l'altra mano sulla sua.
-Lo farò- si arrese.
-Bravo il mio piccolino- sorrise. Il moro senza pensarci due volte lo baciò. Lo baciò e con calma,andò via. Restò sulla porta a fissare il suo viso sorridente,poi andò via.

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