Goodbye my lover

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Che buffo il destino. Gioca spesso con noi e la nostra mente. Forse, questa volta, ho cantato vittoria troppo presto. Come madre, per quanto il travaglio sia stato difficile ho sperato che il bambino ne uscisse indenne, che se mai il Signore nostro che sta nei cieli avesse voluto una vita avrebbe dovuto strapparla a me.

Ed è accaduto così. Nessuno dei due è morto in seguito alla nascita del piccolo principe ed erede al trono: Edward.
Almeno fino ad oggi. Mi sono svegliata, mi sentivo stanca, come se avessi l'influenza e non riuscivo ad alzarmi. Vedevo i medici muoversi avanti ed indietro parlando fra loro ma senza riuscire ad udire realmente i loro discorsi. Ho iniziato a sudare ed ora fatico persino a respirare.
In realtà non ho paura....
No, non è vero. Non posso mentire a me stessa. Ho paura. Questa è la semplice verità. Ho paura di morire.
Credo che il Signore mi accoglierà nel suo regno, io ho fede che accada così. Eppure ho paura.
Sono ore che mi trovo in questo stato. Sinceramente spero che il mio dolore termini il prima possibile.
Stringo il rosario tra le mani e Prego.
Ave Maria...

Recito la preghiera un'infinità di volte finché mio fratello si china su di me e mi bacia la fronte delicatamente.
Gli prendo la mano e la stringo.
"Edward... prenditi cura di mio figlio" sussurro debolmente, i suoi occhi si riempiono di lacrime mentre annuisce e mi bacia la mano.
"Ti voglio bene Jane" sorrido mentre si allontana e ricado addormentata.

Urla, imprecazioni e parole di dispiacere. Poi una voce autoritaria sovrasta le altre e le porte sbattono. Non riesco ad aprire gli occhi ascolto e basta i suoni che produce questa persona. Siamo solo io e lui o lei. Ha il respiro pesante. Una sedia viene trascinata sul pavimento ed avvicinata al letto. Scricchiola quando l'individuo vi si siede sopra. Delle mani calde e grandi prendono le mie e le stringono con delicatezza "Jane...se mi senti, e so che puoi, ascoltami e basta. Sono Henry..." sento il mio cuore palpitare più veloce "credo tu mi abbia già riconosciuto dalla voce...e dal temperamento rabbioso" resto in attesa "non so nemmeno perché sono qui.... sono andato in chiesa ed ho pregato il tuo Dio" dice "ma non sembra avermi ascoltato. Tu dici che lui è buono e caritatevole e che vuole bene a tutte le sue creature, ma non concordo con te. Perché non ti sta aiutando. Tu stai soffrendo e stai per morire, lui ti sta portando via da me. Ti sta strappando la vita. Edward è bellissimo. Piccolo ed indifeso. Ha il tuo naso>> vorrei sorriderti ma non posso "Jane...torna da me. Salutami prima di andartene..." sento dei singhiozzi intensi "ti amo mia regina. Torna da me" supplica. Le sue parole sono l'ultima cosa che sento prima di addormentarmi di nuovo.

Sobbalzo e apro gli occhi, ho la gola secca. Mi inumidisco le labbra e volto il capo incontrando Henry.
Ha il capo chino, appoggiato sulle mani strette le une tra le altre e tra di esse c'è un rosario. Il mio rosario.
Allungo una mano a fatica, mi sento sempre più debole man mano che le ore passano.
Accarezzo le sue mani, svegliandolo.
Mi guarda e sorride ancora assonnato.
Sorrido. "Jane" sussurra baciandomi il capo "Henry" dico con voce tremante a causa delle lacrime che premono per uscire dai miei occhi.
"Non piangete mia regina"mi dice accarezzandomi con affetto il capo "promettimi... che ti prenderai cura di nostro figlio. Promettimelo" dico guardandolo negli occhi "lo prometto. Ma non dite così... andrà tutto bene"mi dice sorridendo. Scuoto il capo "no. E lo sappiamo entrambi. Ma va bene così. Significa che il Signore mi vuole presso di sé" spiego tossendo.
Sento un enorme peso sul petto.
"Non lasciarmi" mi supplica "non ti sto lasciando. E non lo farò mai anche se, purtroppo non potrò essere con te fisicamente. Sarò con te, nel tuo cuore. E ogni volta che guarderai nostro figlio...." mi interrompo tossendo, mi manca l'aria. "Quando...quando lo guarderai... vedrai me... e saprai che sto be...ne...che...lui...è il frutto...del...nostro amo...re. B-baciami...ho paura. Ho bisogno d-di te, Henry" annuisce e si china su di me baciandomi appassionatamente.
Lentamente, come un'agonia interminabile, perdo contatto con il mondo materiale.

Mi scuso per l'enorme attesa. Il capitolo, in realtà, era pronto da mesi ma non riuscivo a pubblicarlo. C'era qualcosa che mi bloccava impedendone la pubblicazione. Vi chiedo scusa per il finale triste. Probabilmente mi starete odiando profondamente pensando che dopo tanta attesa pubblico un capitolo così deprimente. Mi dispiace. Non posso fare altro che scusarmi e ringraziarvi per aver avuto pazienza ed aver seguito la storia

The third wifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora