I may have already fallen for you.

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/ I may have already fallen for you. / Evak / one shot /

Isak alzò lo sguardo, trovando ad attendere il suo risveglio solo il soffitto bianco e spoglio della propria stanza. Aveva freddo, tanto che aveva la pelle chiara ricoperta di brividi. Quando si voltò, al proprio fianco non trovò nulla se non l'impronta lasciata da Even sul cuscino. La sua parte di materasso era ancora calda, quindi non doveva essersene andato da molto. Aveva quella pessima abitudine, che ad Isak dava tanto fastidio: sparire sempre prima che lui si svegliasse, facendogli credere che fosse tutto un sogno, un brutto tiro della propria fervida immaginazione.

Capì che quella notte tra le sue braccia era davvero accaduta quando notò un piccolo foglio di carta piegato sbucare da sotto il proprio cuscino. Accennò un sorriso stanco e, dopo essersi messo a sedere, osservò il disegno di Even. Adorava i suoi disegni, perché gli ricordavano i bei momenti passati insieme, ma anche quelli brutti. Il disegno mostrava loro due abbracciati, le linee della matita lievemente tremolanti per la mancanza di appoggio. Su quel foglio di carta sorridevano, come avevano sorriso la notte precedente, quando /quella cosa/ era successa.

Quella notte avevano fatto l'amore per la prima volta, dopo che Isak era stato costretto a cacciare i propri amici Jonas, Mahdi e Magnus da casa per poter avere campo libero con Even. Finalmente avevano chiarito le cose, senza nemmeno aver bisogno di parlare. Le loro mani, le loro labbra, i loro brividi erano molto più eloquenti di qualsiasi discorso. Even era bellissimo, con i capelli biondi tutti scompigliati e gli occhi azzurri perennemente incatenati a quelli di Isak, incantati da quella visione straordinaria. Sembrava un angelo e le sue labbra lo salvavano ad ogni bacio.

Si alzò, smettendo di fantasticare riguardo quella notte passata insieme, che aveva impresso un sorriso da ebete sulle sue labbra. Afferrò il cellulare, dimenticato malamente sul comodino e non sfracellatosi a terra per puro miracolo, e controllò le notifiche: qualche messaggio di Jonas, un invito alla sua festa da parte di Emma e... Nemmeno un messaggio di Even. In quel momento lo avrebbe volentieri preso a sberle. Mugugnò un delicatissimo ' fanculo ' e si alzò, andando a recuperare i vestiti rimasti sul pavimento la sera precedente. Sbadigliando, si diresse in cucina.

- Eskild, hai fatto il caffé? Aspetta, cos'è questo profumo? Tu non sai cucinare! -

Entrato in cucina, invece che ritrovarsi davanti al proprio coinquilino, Eskild, vide Even armeggiare ai fornelli, tutto concentrato a non bruciare il contenuto delle tre padelle. Isak arrossì, accennando un timido sorriso al ragazzo dai capelli biondo. O forse era arrivato il momento di definirlo il /suo/ ragazzo. Even abbandonò i fornelli e, con un sorriso dolce stampato sulle labbra, raggiunse Isak e lo avvolse tra le proprie braccia.

- Non è romantico? Non sapevo cosa prepararti quindi ho fatto un po' di tutto. -

Le labbra carnose del maggiore si curvarono in un sorriso, il più brillante che Isak avesse mai visto da quando si erano conosciuti, solo qualche settimana prima. Poco dopo, quelle labbra sorridenti stavano baciando quelle di Isak, che aveva chiuso gli occhi sin dal primo contatto tra di loro. Cinse il suo collo con le braccia, Isak, andando ad aggrapparsi a lui.

- Sarebbe bastato solo del caffè, ma grazie mille! -

Isak sorrise teneramente contro le sue labbra, lasciandolo andare, avendo sentito un leggero odore di bruciato provenire dai fornelli. Even corse a sistemare tutto, mettendo in tavola pancakes - i preferiti di Noora - e waffles. Even forse non lo sapeva, ma Isak amava i waffles, soprattutto se guarniti con panna montata e Nutella. Eppure era così magro!

- Cucinami ancora i waffles e potrei seriamente innamorarmi di te. -

Lo incalzò il biondino dai capelli ricci, mentre Even tornava ad abbracciarlo, portando la fronte contro la sua. Sentirlo così vicino era una sensazione davvero magica, tanto diversa da come gliel'avevano sempre scritta nelle canzoni. Lo viveva giorno per giorno, minuto per minuto, secondo per secondo. Isak e Even erano fatti così.

- Io potrei già essermi innamorato di te, come la mettiamo, Isak Valtersen? -

A quelle parole, Isak si morse le labbra ed arrossì, per poi lasciarsi andare ad una risatina imbarazzata. Even lo prese tra le braccia e lo fece sedere sul piano da lavoro della cucina, bloccandolo in quel punto, prima di soffocare la sua risata con un bacio.

- Anch'io, Even Bech Næsheim, e ora come facciamo? -

- Baciami mentre ci penso. Sappi che potrei metterci un po'! -

Così, mentre si baciavano senza nemmeno prendere il respiro, i waffles si raffreddarono. 

I may have already fallen for you / Evak / Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora