Parlami di te.

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Dopo quell'abbraccio, ne erano seguiti molti altri. Abbracciarla è stata, abbracciarla è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato.

Perché mi sembra di proteggerla, di averla vicino, di aver trovato un contatto con lei. Di essere un po' più simile a lei. Perché i suoi capelli hanno l'odore di legna bruciata e miele e il suo corpo è morbido, esile e caldo, e trasmette un affetto non invadente, ma che ti riempie fino alle ossa, se lo sai ascoltare.

Però, quando crede di non essere osservata, spesso il suo sguardo si perde, lontano, al di là dal mondo concreto; e la nebbia dei suoi ricordi dev'essere davvero molto fitta, perché se ne vede il riflesso nei suoi occhi che, seppure per pochi secondi, smettono di brillare.

Ma io la osservo sempre, e fa male; l'ho già vista sfiorare la consistenza della polvere e non voglio che questo si ripeta. Ora che l'ho con me, voglio sapere cosa le è successo. Cosa l'ha fatta piangere. Cosa ha rischiato di spegnerla.

E non farlo succedere mai più.

Ed è per questo che ho deciso di parlarle, e non posso più rimandare. Posso tentare di scacciare le sue ombre, ma prima devo conoscerle, anche se ho la sensazione che non sarà facile.

Ho affrontato il discorso per la prima volta in camera mia, immerso nella luce calda e soffusa dell'unica abat-jour accesa in un angolo della stanza. Eravamo entrambi sul letto: lei ad occhi chiusi, accoccolata come un cucciolo, che cercava di non addormentarsi; io a guardarla intenerito, accarezzandole lentamente la schiena.

<<Ehy>> le ho sussurrato.

<<Ehy>> ha risposto, quasi da un'altra dimensione.

<<Che ne dici di raccontarmi cos'è successo?>>

Ha capito perfettamente cosa intendessi, è una ragazza intelligente o forse il mio tono è stato sin troppo eloquente. I suoi occhi già socchiusi si sono serrati del tutto, come per far scomparire quella domanda.

<<Dico di no. Non ce n'è alcun bisogno, è tutto passato ora.>> 

Ho sospirato.

<<Che c'è?>> ha fatto finta di non capire.

Ho atteso un attimo, in cerca delle parole.

<<Parlami di te>> ho implorato in un soffio.



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Ebbene, eccomi tornata, con un sequel a grande richiesta c:

Sono davvero felice che La ragazza della fermata sia piaciuta così tanto, non me l'aspettavo davvero, e spero di non deludervi con questa nuova storia che ha lo scopo di raccontare alcuni nuovi scorci della vita del protagonista ora che c'è lei, e soprattutto di spiegare un po' di cose, ma non troppe: una parte di esse verrà lasciata alla ragazza, perchè in fondo tutti quanti abbiamo dei ricordi che non vogliamo condividere, no? :3 

Per questo sequel ho pensato -come avrete notato- ad aggiornamenti un po' meno frequenti ma a capitoli più lunghi, anche più di questo, perciò vorrei davvero sentirvi nei commenti (con i capitoli di due righe era un po' più difficile commentare eh :D), per sapere di volta in volta cosa ne pensate, o magari se vorreste un capitolo incentrato su una cosa in particolare (Ora non dico che farò capitoli su richiesta, ma essendo un sequel nato per dare spiegazioni, se ci tenete a sapere qualcosa di specifico... vedrò cosa posso fare :P)

E boh, basta. Siete felici che la storia continui? :3

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