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i rumori di quella notte riecheggiavano nella mia testa..le risate, la felicità che c'era in quel piccolo spazio che ci circondava, fu smorzata, fu smorzata subito dopo da un pesante urto, e dopodiché il vuoto.
Dei corpi senza vita giacevano dove prima c'era allegria ed io ero rimasta lì, sola, solo una lacrima a bagnarmi il viso.

-"Jess svegliati, Jess adesso ci sono io qui con te. Dai bambina mia, apri gli occhi..non dovresti più pensare a quella brutta vicenda, sono passati 5 anni ormai."
-"Nonna, come puoi dire questo? Sai nonna, il dolore non scompare semplicemente in 5 anni. QUESTO DOLORE NON SCOMPARIRÀ MAI E TU PER PRIMA DOVRESTI SAPERLO, HAI PERSO UNA FIGLIA, NONNA, E STAVI PER PERDERE ANCHE ME. "

Ed eccoci qua, a discutere come ogni mattina, lei stufa di me ed io stufa di lei. È sempre stata una donna senza cuore, e quel poco che le era rimasto è stato spazzato via 5 anni fa, rimpiazzandolo con uno di pietra. Stavo prendendo in considerazione da un po' di scappare da casa, ma così le farei solo avere un infarto. Non che gliene importasse tanto di me, ha solo paura che se mi succedesse qualcosa il fantasma della mamma la verrebbe a prendere per portarla via con lei, non ha ancora capito che la morte c'è per tutti e che per lei in primis sta arrivando, data l'età.
Per evitare gli agenti dell'FBI alle calcagna, quindi, ho deciso di dirle tutto questa sera, sono più che certa che mi lascerà andare, anche perché ho dei miei vecchi risparmi e lei tirchia com'è non deve scomodarsi a darmi nulla.
E che le sia chiaro che non mi fermerò ad un semplice no in caso succedesse.
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Sono le 20:00 e penso che sia arrivato il momento giusto per parlarle,
ora è in salone, a bere il suo the' accompagnato dai suoi muffin.
Ha sempre voluto sembrare una di quelle donne inglesi di grande importanza, ma ha miseramente fallito nella sua ambizione.

Ho appena messo il piede in sala e lei devo dire che è alquanto sorpresa di vedermi andare verso di lei e sedermici accanto, non l'avevo mai fatto prima dato il rapporto che c'era tra di noi, ma non sa ancora il perché di tutto questo. Prendo un profondo respiro e ho l'intenzione di dirle tutto d'un fiato:
-"Senti vecchia, prima cosa sei pregata di non irrompere nel mio discorso prima che io abbia finito di parlare, seconda cosa ti chiedo di prendere ciò che sto per dirti seriamente in considerazione, quindi ascolta:
È da un po' che penso di andare via da qui, ma invece di fare la bambina e scappare, ho deciso di fare, anche se di poco, una donna matura dicendotelo. Si vede da lontano un miglio che il nostro rapporto non è dei migliori e sono sicura che vivremmo entrambe più serenamente se vivessimo lontano l'una dall'altra. Non c'è bisogno che tu mi dia soldi o d'altro se acconsentirai a ciò, ho dei risparmi che conservo da un po' e di sicuro non sono pochi, i vestiti anche se un po' mal ridotti li ho, ma questi sono l'ultima cosa a cui pensare, e per il cibo e l'acqua mi inventerò qualcosa, troverò un posto dove stare e magari anche un lavoro e sai bene anche tu che potrei riuscirci.
Quindi vorrei sapere, se per te va bene se vado via da qui. Sei pregata di rispondermi adesso."
-"Jess, hai solamente sedici anni, sei sicura di tutto ciò?
Certo, concordo in tutto quello che hai detto sul nostro rapporto, solo che mi domando se ne saresti in grado. Capisci?"
-"Si nonna, ne sono sicura, posso riuscirci e in questo ne sono più che sicura, quindi se permetti io andrei a prepararmi. Domattina andrò via da qui, prenderò il primo treno per Londra e alloggerò in un paesino lì vicino. Ah un ultima cosa, parlane tu col nonno"

Non mi ha dato risposta a l'ultima affermazione da parte mia, e come avevo previsto, tutto è andato liscio come l'olio, ora è il momento di organizzare il tutto e dormirci su, domattina cambierà tutto, e la routine quotidiana dovrà essere riorganizzata.
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Mi sveglio a causa di un piccolo rumore proveniente dalla sveglia situata sul piccolo comodino che si trova di fianco il mio letto.
La lancetta segna le 06:00 AM.
Bene, quindi suppongo che tra un'oretta mi troverò li, in un vagone della seconda classe aspettando di arrivare alla mia fermata.
Riguardo l'orologio e mi informa che sono passati dieci minuti, quindi decido di alzarmi dal letto senza troppe storie, anche perché è autunno è ancora deve arrivare quel freddo gelido che ti entra nelle ossa.
Mi dirigo verso il bagno della mia camera dove mi faccio una doccia abbastanza calda, e dopo essermi vestita con un outfit non molto pesante decido di applicare un po' di mascara sulle ciglia.
Il mio treno parte alle 07:00 e per arrivare alla stazione ci vorranno 15minuti di bus. Ora sono le 6:30 e penso proprio che è arrivato il momento dei famosi saluti, quindi mi dirigo in salone a passo deciso per salutare come si deve quelle persone che mi hanno "cresciuto" in questi cinque anni, anche se in realtà ero io a prendermi cura di loro.
Entro in sala e dopo baci e bacetti scambiati tanto per, la vecchia mi rivolge un ultima domanda:
-"Jess sei sicura di andare via?"
-"Si, si, e ancora si, sono sicura nonna."
-"Va bene allora, se è quello che vuoi vai, vai che il bus aspetta solo te mia piccola forestiera"
Forse mi stavo sbagliando sul comportamento della nonna? Boh, chissà, forse un giorno lo capirò, ma ora è il momento di andare.

Sono le 10:00 e mi trovo su questo treno da almeno qualche ora o forse un po' di più, la mia fermata sarà la prossima, e penso proprio di essere arrivata.
•WELCOME TO LONDRA•
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Hii salve a tuttee/ii.
Io sono Ang e questo è solamente il primo capitolo della storia che verrà in seguito.
Lasciate qualche stellina o qualche commentino, magari anche semplicemente per farmi sapere che la storia ve gustaa.
All the love xx

-Quella ragazza di nome Jess-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora