Murphy's Law of Existence

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Note: Il titolo e praticamente tutta l'idea di fondo sono tratti dalla legge di Murphy e, nello specifico, dal libro "La Legge di Murphy e altri motivi per cui le cose vanno a rovescio" scritto da Arthur Block.

•••

Legge di Murphy:

Se qualcosa può andar male, lo farà.

38,7 °C.

John fissò il termometro come se fosse il bollettino ufficiale di un'imminente catastrofe.

In piedi davanti al divano, la destra abbandonata lungo il fianco a sfiorare la vestaglia bordeaux sopra i pantaloni azzurrini e larghi del proprio pigiama, guardò con reverenziale terrore il piccolo schermo analogico finché non si spense con un lieve "bip".

Almeno... forse Mrs. Hudson, al suo fianco, lo percepì come un "bip". Lui, personalmente, udì un sentito e metallico "condoglianze".

« Oh Santo Cielo, Sherlock! » pigolò la donna in vestaglia di lana rosa, portandosi le mani alla bocca: « è altissima! Perché non ci ha avvertito prima? » domandò premurosamente, chinandosi verso uno Sherlock Holmes seduto a gambe incrociate sul divano e posandogli una mano sulla fronte, sotto i riccioli scuri.

Cosa che Sherlock si lasciò fare solamente perché era Mrs. Hudson.

« Prima non aveva febbre... » rispose John ancora sconvolto, evitando che fosse Sherlock stesso a prendere la parola (per il bene sia della sua sanità mentale di persona svegliata nel cuore della notte, che di quella della gentile padrona di casa).

Anche se, a guardarlo bene, probabilmente non aveva comunque intenzione di spiccicare parola: sguardo languido, occhi lucidi, guance ed orecchie arrossate... se non avesse collegato quella visione a molte altre espressioni febbricitanti che aveva visto in tutta una carriera medica, avrebbe potuto esserne terribilmente attratto.

Scosse la testa, riprendendosi dalla trance per non distrarsi troppo. Non era proprio il momento adatto per perdersi in considerazioni puramente ormonali sul suo attuale compagno.

« Caro, forse le farebbe bene qualcosa di caldo. Magari un tè? O preferisce un latte caldo? » cominciò tutta gentile la donna, continuando ad intervalli regolari a tastare con il dorso della mano la fronte di Sherlock.

Ovvero, la fronte di una persona che aveva sufficiente pazienza solo quando si trattava di aspettare e scovare un serial killer; per tutte le altre situazioni di vita quotidiana i nervi di Sherlock Holmes avevano una durata che andava mediamente dai trenta secondi ai due minuti e mezzo.

E, con la signora Hudson, quel tempo stava per scadere. John si sentiva obbligato a fare qualcosa prima che Sherlock prendesse fiato per esprimere la sua opinione.

« Mrs. Hudson, credo che un tè non sia una buona idea. Se è il virus di stagione è possibile che fra poco gli verrà la nausea » disse, deformato professionalmente ad assumere il tono del medico curante; prese la donna per le spalle, trasportandola delicatamente verso la porta dell'appartamento con una mano sulla sua schiena: « ci penso io da qui in poi, scusi per averla svegliata e torni pure a dormire » aggiunse, restituendole il termometro con un lieve cenno del capo sia come convincimento che come ringraziamento.

« Per fortuna che lei è medico, John caro... » disse la donna riprendendosi l'oggetto: « mi sento più tranquilla sapendo che c'è lei a tenerlo d'occhio. Però dovreste comprare un termometro! » disse con convinzione, augurandogli la buona notte e cominciando a scendere le scale.

Chiudendole la porta alle spalle, fu John quello a pensare di avere avuto sfortuna.

Il periodo medio di incubazione di un virus influenzale era di una settimana, ma anche facendo mente locale e tornando indietro nel tempo, Watson non faticava a trovare il momento esatto in cui Sherlock avrebbe potuto ammalarsi. O meglio, diciamo che aveva una cosa come svariate possibilità, dal tuffo nel Tamigi con -2 gradi di temperatura esterna (figurarsi quella dell'acqua...) alla corsa a perdifiato per Londra in giacca e camicia perché, ovviamente, stavano facendo tutto all'ultimo secondo e Sherlock aveva ottimizzato i tempi nel non indossare il cappotto prima di uscire. Il suo pensiero passava poi per tantissime altre situazioni di pericolo per la salute dell'altro e si stupì che si fosse preso solo l'influenza.

Murphy's Law of Existence || Johnlock || OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora