PARTE 3 DI 3

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Seduta sul taxi che mi sta portando in aeroporto, fisso il traffico romano...eravamo imbottigliati, non ci muovevamo da praticamente un quarto d'ora e rischiavo seriamente di perdere l'aereo "Non possiamo fare una via alternativa?"
"Se potessimo andare in una vietta laterale e fare inversione direi di si..ma siamo fermi..." il conducente mi fissa dallo specchietto retrovisore ed io sbuffo. Lui capisce che non sono assolutamente una compagna di viaggio ideale, infatti gira la manopola della radio alzando il volume "Ed ora parliamo della bellissima e riuscitissima serata di beneficenza della Fondazione CharityStars che si è tenuta ieri sera a Villa Borghese...uno dei momenti più riusciti e di grande impatto mediatico è stato sicuramente il discorso dell'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy che ha parlato del suo impegno nella Fondazione e di quello che per lui significa..sentiamo un estratto del suo discorso" la voce dello speaker radiofonico viene sostituita da quella di Stephan "....la vita è fatta di tanti piccoli gesti, tante piccole emozioni che per alcune persone sono normali ma che per altri sono qualcosa di speciale...se posso contribuire a rendere felice qualcuno non posso né voglio sottrarmi..ho imparato che la vita è fatta per essere vissuta sempre al massimo, senza paura..." la sua voce continua a parlare di quanto lui si ritenga fortunato ma io non ascolto più...poi sento le parole "El Shaarawy è stato accompagnato da una misteriosa ragazza dai capelli rossi, che molti indicano come la capo addetta stampa della Fondazione. I due sono parsi molto affiatati e sono andati via assieme a fine serata..sarà lei a far finalmente breccia nel cuore del bel calciatore che pare incapace di trovare una ragazza alla sua altezza? Certo non è facile ma se fosse lei la fortunata facciamo i nostri migliori auguri alla coppia...e ora parliamo di..." il suono della radio viene sostituito da uno strombazzare di clacson poi finalmente il traffico sembra scorrere in modo più fluido. Il taxi avanza e il conducente spinge sul pedale dell'acceleratore "Aspetti...."
"Mi dica signorina"
"Può portarmi alla scalinata dei Borgia?"
"Niente aeroporto?"
"No...ho cambiato idea" lui annuisce dopo aver avuto rassicurazioni che la cifra praticamente esorbitante della corsa non sia un problema per me. Dato il traffico allucinante ho comunque perso l'aereo, potrei andare comunque in aeroporto e prendere il successivo volo per Milano. Oppure potrei andare alla scalinata ed aspettare Stephan...sono ancora indecisa quando il taxi si ferma in zona Colle Esquilino. Ci siamo allontanati dal caos e dal traffico, la scelta di quel luogo particolare, poco conosciuto ai turisti ma anche agli stessi romani mi fa capire quanto Stephan tenga soprattutto alle piccole cose e poco ai gesti eclatanti. Avrebbe potuto invitarmi in tanti luoghi dove saremmo stati circondati dalla pazza folla, ripresi magari da qualche cellulare, saremmo finiti in rete in pochissimo tempo...ma a lui questo non importa affatto. Scendo dal taxi e lascio vagare lo sguardo su quella spettacolare scalinata...l'edera forma una cortina che ricopre quasi totalmente la facciata del palazzo e c'è un bellissimo balconcino...è un angolo molto suggestivo e particolare....mezzogiorno è passato da poco...spero che Stephan non se ne sia già andato...voglio parlargli e capire cosa potremmo essere noi due..
Lascio una sostanziosa mancia al conducente del taxi e poi mi incammino verso la scalinata...non vedo Stephan così mi siedo su uno dei gradini e aspetto...ripenso a quanto mi sono sentita sola quella mattina quando mi sono svegliata e non ho trovato Stephan accanto a me. Penso a quanto lui riesca a farmi stare bene, senza fare praticamente nulla ma solo con la sua presenza. Penso a quanto mi fa battere il cuore averlo vicino. Penso a quanto sia bello, nella sua semplicità, senza strafare, solo con il sorriso e il suo sguardo che riesce a parlare per lui. Penso a quanto sia sempre scappata da ogni cosa che mi potesse far perdere la retta via che mi sono prestabilita..penso che accanto a lui invece mi sento libera di essere..qualcosa di diverso, non so ancora cosa ma sicuramente qualcosa di diverso da quella che sono stata fino ad ora. Lo aspetto per un'ora...la gente mi guarda, seduta su quello scalino, con il trolley vicino..quando è l'una e mezza quasi un ragazzo mi si avvicina "Diana?"
"Si sono io"
"Devi rispondere si o no"
"Scusa? Si o no a cosa?"
"Solo si o no..." scuoto la testa e poi capisco che quella singola parola potrebbe cambiarmi la vita...la testa mi dice "no", il cuore "si"...sono ancora combattuta. Perché nonostante quello che lui è riuscito a darmi nel pochissimo tempo che abbiamo passato assieme, la paura mi blocca. Allora..si o no?
"Mi dispiace...no" afferro il trolley e poi corro via. Fermo il primo taxi decisa a farmi portare in aeroporto....nonostante la prospettiva di essere finalmente me stessa al 100% accanto a lui non ho la certezza di nulla. E vivere nell'incertezza non fa proprio per me...

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