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Mi svegliai dopo circa 4 ore di viaggio, non pensavo di aver dormito così tanto; nell'aereo nessuno faceva un fiato, l'unico rumore che si sentiva era quello delle mie cuffiette, ormai non più nelle orecchie.

Mancava ancora un po' all'arrivo e nonostante mi fossi appena svegliata decisi di vedere un film. Erano tante le tipologie, tra film romantici, d'azione, comici, drammatici.. comunque decisi di vedere un classico: The Notebook.

Le ore passarono velocemente e il film, come sempre, mi prese così tanto che neanche riuscii a rendermi conto del tempo che era passato. In preda alla noia guardai fuori dal finestrino, mezz'ora e la mia vita sarebbe cambiata completamente, avrei conosciuto nuove persone, avrei frequentato una nuova scuola, avrei avuto una nuova casa.. Ancora non sono pronta a tutto questo. E se magari non riuscissi a farmi delle amicizie? E se la mia vita cambiasse negativamente e non positivamente?

Ero così presa dai miei pensieri che non mi resi conto che qualcuno mi stesse parlando. A dir la verità neanche mi ero accorta di non esser seduta vicino alla mia famiglia, ma vicino a un ragazzo dai capelli castani e gli occhi scuri.

" Allora? Ti senti bene? " mi richiese il ragazzo.

" Ehm.. sì certo, sto bene! " risposi. " Ma scusami,ci conosciamo? "

" Nono, ma ti ho vista molto preoccupata e pensavo ti stessi sentendo male, ero indeciso se chiamare l'hostess o meno, per questo prima ho chiesto. " mi disse tutto d'un fiato. " Comunque piacere , mi chiamo Alex. "

" Piacere Amber, ma per gli amici Abby." mi presentai.

Parlammo del più e del meno, su come era la mia vita a Londra, il perchè del mio trasferimento, in che scuola andrò e molto altro.. Devo dirlo, questo Alex mi sta molto simpatico, è piacevole stare con lui, sembra davvero interessato a fare nuove amicizie e mi ascolta senza mai interrompermi.

A distoglierci dai nostri pensieri furono le hostess che ci dissero di allacciarci le cinture.

Un senso di ansia mischiato a un senso di felicità, paura ed emozione, stava prendendo il sopravvento su di me. Velocemente io e Alex ci scambiammo i numeri così da tenerci in contatto e magari, perchè no, incontrarci qualche volta per fare un giro. D'altronde, per ora, è l'unico amico che ho.

Giunti a terra ci salutammo; andai dalla mia famiglia e insieme ci dirigemmo a prendere le valige. Avevo così tanta fame che mi sarei mangiata tutto il Mc. Finalmente andammo a prendere i taxi, sistemammo le valige e partimmo.

Le immagini sfocate della città mi fecero capire che è tutto vero, è la realtà, non sto sognando. New York è fantastica, le immagini dei grattacieli, dei palazzi, dei negozi passavano velocemente sotto il mio sguardo. Forse non sarà tanto male vivere qui, pensai. In lontananza vidi il quartiere dove avrei vissuto: l'Upper East Side. Ancora non riuscivo a realizzare, per me prima era solo un quartiere da poter vedere su Gossip Girl, il quartiere più inn di New York.. Diciamo che economicamente non sto male, mio padre è un'imprenditore abbastanza conosciuto, quindi sotto questo punto di vista va bene.

Arrivammo nella nostra nuova casa, è molto grande con un grande giardino. Appena varcata la porta vidi un grande salone, con un tavolo di vetro e un divano a isola il quale era posto di fronte a un camino, certo, ancora era vuota, e presto saremmo dovuti andare a fare shopping per arredarla. Salii le scale e aprii una porta a caso, era una camera abbastanza grande, sarebbe stata perfetta. Vidi altre due porte all'interno di essa, le aprii e scoprii che erano un bagno e una cabina armadio. All'interno dell'ultima trovai una lettera da parte di mio padre.

" Cara Abby, se stai leggendo questa lettera è perchè hai scelto la stanza giusta, la più adatta a te. So della tua passione per la moda, quindi ho pensato che farti fare una cabina armadio sarebbe stato perfetto per te. Spero che ti piaccia e la senta tua. Un bacio, il tuo papi. "

Mio padre sapeva così tanto di me, e a dirla tutta non me lo sarei mai aspettata da parte sua. La mia famiglia è sempre stata particolare, i miei sono quasi sempre fuori per lavoro, principalmente mio padre. So perfettamente che lo fa per non farci mancare niente, ma vorrei davvero passare più tempo con lui.

Decisi di andare a fare un giro, come si dice, il modo migliore per conoscere una città è camminandoci, no?

Uscii fuori e vidi subito che il clima era a mio favore, faceva abbastanza caldo ma c'era il vento a sventolarmi i capelli. Ho sempre amato questa sensazione,capelli per aria e serenità.

Mi girai su me stessa, fissandomi attorno. Ero incantata, la città è bellissima: mi sarebbe piaciuto stare qui, decisamente.

Hey, che cosa ne pensate del capitolo?:)

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