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Devo dire la verità, stare qui mi piace, forse sì, non mi trovo a casa con i miei amici, non sto nella stessa scuola, non mangio negli stessi posti, non mangio lo stesso cibo e magari non mi sono ancora abituata a questa città così movimentata; però per quanto possa sembrare strano a dire, io qui mi sento bene, certo, i miei amici mi mancano tantissimo, ma solo il pensiero di trovarmi in questa città mi rallegra. Ho sempre sognato di vivere qui, tra la gente che corre per andare in ufficio, i taxi che suonano il clacson ogni due per tre, lo shopping... Questo è il genere di vita che mi piace: frenetica e mai troppo noiosa.

Dopo aver passato il pomeriggio per le vie di Manhattan, decisi di andarmi a prendere una bella spremuta. Presi il telefono e controllai per bene i messaggi, tutti da parte di Jess e Liam, che non fanno altro che chiedermi come stia andando qui. Per fortuna mi trovo da Starbucks e prende la wifi, quindi decido di chiamarli su Skype.

Nel frattempo che aspetto che mi rispondano decido di prendere una brioche e proprio nel momento in cui mi stavano servendo, sento la risata di Jess.

" Ciao Jess, grazie di ridere nei momenti meno opportuni, davvero." Rispondo io sghignazzando.
"Hai ragione Abby, ma Liam non la smette di ripetermi quanto sia stata divertente la caduta di Mr. Huddson oggi, non so se te lo ricordi, il professore di letteratura, quello pelato..."                         
" Certo che me lo ricordo Jess! Sono partita ieri, mica un anno fa"-dico ridendo-" Ah approposito di Liam, ma che fine ha fatto? Perché non è qui?"
"Perchè sta qui a casa mia e quindi era inutile che rispondesse" mi risponde lei.
" Ciao Abby, come stai?" sento dire in sottofondo.
" Ciao Liam, tutto apposto tu?" dico senza aver risposta. "Ehii, siete lì? Mi sentite?"
"Ehm si Abby, ti sentiamo, scusaci ma noi dobbiamo proprio andare , ci sentiamo dopo."
" S-si certo, a dopo." dico un po' perplessa.
Ma che sta succedendo? Sono partita da un giorno e sembra che siano cambiate tantissime cose, i miei amici sembrano disinteressarsene di come vanno qui le cose, speriamo sia una solo una cosa passeggera.

Ritornai a casa un po' felice e un po' delusa, delusa perchè mi aspettavo che i miei amici mi dicessero che gli mancavo e che le cose senza di me erano diverse e invece niente, ho avuto solo delle risate in faccia; però dopotutto sono anche felice, Manhattan è fantastica e averla girata mi ha rallegrato.

Il tempo di sistemare i vestiti nella cabina armadio e riordinare la scrivania, che si fanno le 21:30.
Decido di appoggiarmi cinque minuti sul letto, giusto per riposare gli occhi, ma proprio nel momento in cui mi si stavano chiudendo sento bussare alla porta.
"Avanti." dico con il braccio sugli occhi.
" Abby la cena è pronta a tavola" mi dice mia madre.
Solo al sentire la parola "cena" mi alzo di scatto e corro per le scale, ma per la troppa fretta atterro dando una sederata per terra. Spero vivamente che non mi abbia visto nessuno. Naturalmente, le mie speranze svaniscono nel preciso momento in cui sento mio fratello.
"Fame?" Mi chiede quasi soffocando una risata.
"Da morire." Rispondo io addolorata.

La cena era buonissima e oltre al primo e il secondo, mamma ha preparato anche il tiramisù, il mio dolce preferito.
Purtroppo il tempo di mangiare che già devo andare a dormire, domani inizierà la scuola e io ancora non sono pronta psicologicamente.

Come ogni sera quando entro nel letto, tutti i pensieri di come potrà andare la giornata di domani occupano la mia mente. Andrà tutto bene? Farò nuove amicizie o rimarrò da sola? Come saranno i professori? Mille domande si fanno spazio dentro me, mille domande a cui non so dare una risposta. Sono talmente in ansia che non riesco a dormire, l'unico rimedio è pensare che andrà tutto bene e che sarà una normale giornata di scuola. Ripensando a ciò che facevo a Londra quando ero in ansia, decido di prendere un libro e mettermi fuori al balcone. Wow, New York vista da così in alto è fantastica. Leggere con questa vista mi rasserena, però a malincuore devo ritornare nel letto. Mi sistemo e chiudo gli occhi.

Domani sarà un altro giorno, andrà tutto bene Abby, andrà tutto bene.

A beautiful meeting.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora