John non era riuscito a dormire granché.
Mille dubbi lo assalivano. Forse si stava preoccupando troppo. Forse, invece, Sherlock era seriamente e preoccupantemente in pericolo.
I suoi occhi erano stanchi, e fremevano di riposarsi. Ma ogni volta che si appisolava, si risvegliava dopo mezz'ora al massimo.
Avrebbe voluto alzarsi per controllare il proprio blog.
Ma era troppo pigro. O forse, troppo spaventato da ciò che i suoi lettori gli avrebbero detto.
Decisamente la seconda. Gli serviva uno stimolo per alzarsi. Qualcosa che, in un certo senso, giustificasse il suo risveglio.
E quel qualcosa arrivò presto. La sveglia di John, che segnava le sei del mattino, suonò squillante come ogni mattina. Mai fu più contento di sentire il suono della propria sveglia.
A lui parvero passati pochi minuti da quando si era infilato sotto le coperte. Ma a quanto pareva, il sole era già sorto.
Così, finalmente, si alzò. Sherlock era ancora in camera sua. Nessun rumore di tasti, nessuna vibrazione: stava ancora dormendo.
Momento perfetto per mettersi al computer.
Lo accese, si connesse sul proprio blog, e trovò l'inaspettato.
Più di cinquecento commenti al suo post, di persone preoccupate e ansiose quanto lui.
Si mise in testa di doverli leggere tutti, dal primo all'ultimo, senza perdersi d'animo o farsi prendere da qualsiasi altra cosa.
Qualcuno scriveva male in inglese, sbagliando qualche verbo o parola. Ciò significava che, probabilmente, il suo blog non era seguito solo in Inghilterra.
Questo lo fece sorridere.
Gran parte dei messaggi diceva la stessa cosa.
"Guarda il telefono".
Semplice, no? "Accendilo mentre lui dorme" -proprio come in quel momento-, "e spia i suoi messaggi".
John pensò che non era propriamente corretto violare la privacy del suo amico. Ma poi, pensò anche che la privacy poteva andare al diavolo. Doveva capirci qualcosa.
Così, decise di deliziare i propri lettori con un altro post relativo all'argomento:
"Buongiorno a tutti,So che è presto. Ma stanotte non ho dormito quasi per nulla. Come già sapete, sono parecchio preoccupato. E questo mi toglie anche la facoltà di riposare.
In ogni caso, ci tenevo a ringraziarvi, davvero. Grazie per i vostri commenti e la vostra disponibilità nei miei confronti. Non pensavo di ricevere tanto affetto, vi ringrazio di cuore.
La quasi totalità di voi mi ha consigliato di controllare il telefono di Sherlock. Ci avevo già pensato, ma mi frenava il fatto che fosse ingiusto e irrispettoso nei suoi confronti. Ma ora che sono apppoggiato da tante persone... Penso che lo farò.
Scriverò altro a riguardo, e vi terrò senz'altro aggiornati.
Grazie ancora a tutti.-JW."
E con questo, John concluse il suo post, pubblicandolo.
Ora si sentiva leggermente più rilassato. E dato che la sveglia di Sherlock suonava alle sette e mezza, aveva tutto il tempo di una bella doccia rilassante e un té caldo, prima di affrontare il peggio.
La doccia era fatta, il té era pronto.
La sua pausa dall'ansia era durata appena trenta minuti.
Ora doveva andare in contro alla sua preoccupazione.
Quindi, poggiò la tazza di té bollente sul tavolo della cucina, accanto al computer -e accanto a tutte le cianfrusaglie scientifiche di Sherlock che, come al solito, lasciava in giro-, e si diresse verso la camera di Sherlock.
Il suo passo era felpato; se fosse stato scoperto avrebbe mandato a monte tutto. Non poteva permetterselo.
Aprì lentamente la porta, che cigolò di poco. Ma Sherlock non parve accorgersene, anzi. Dormiva, e sembrava un angioletto. Sembrava.
Il suo telefono era sul comodino accanto al suo letto, collegato al caricabatterie.
Staccò il cavo che connetteva il cellulare all'elettricità, e lo accese.
John temeva perfino di respirare, tanta era la paura di fare rumore.
Il telefono si accese, e con esso il display.
"Scorrere per sbloccare".
John lo fece. Strisciò il dito sullo schermo, in modo tale da sbloccarlo, e...
Maledizione.
Una password, sul serio?
John imprecò mentalmente, e rimise il cellulare al suo posto, tornando indietro.
Era il momento del post.
"Buongiorno di nuovo,Vi scrivo dopo appena mezz'ora dall'ultimo post per comunicarvi una cosa.
Vi avevo promesso che vi avrei tenuti aggiornati... ebbene, Sherlock ha il telefono protetto da una password. Cosa, a parer mio, veramente sospetta.
So che vi chiedo l'impossibile, ma... vorrei nuovamente il vostro aiuto. Come posso indovinare la password? Sapete com'è fatto Sherlock. Non sarà certamente una cosa banale.
Per cui non posso farcela da solo. Vi prego, datemi dei consigli. E' veramente importante per me.
Confido in voi.
Un saluto speranzoso,-JW."
Terzo post pubblicato.
La speranza, per John, era seriamente l'ultima a morire.
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What's the very worst thing you can do to your very best friends?...
Fanfiction... Tell them your darkest secret. Storia presente anche su EFP, Fanworld, Fanfiction Zone. Copertina di: leliiseditor.