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C'era una volta me avvolta e stravolta dal mio mondo di favole incantato nel quale solo poche persone ho sempre lasciato entrare. Un giorno come tutti volavo con le mie ali spensierata, facevo ciò che volevo e osservavo ciò che mi circondava. Mi sentivo libera, mi sentivo felice. Era quella la mia vita: volare su e giù, il lunedì toccavo il sole e il martedì la luna. Ed era bello e mi piaceva. Incontrai una pulce, un giorno. Ero nel mio giardino quando la pulce iniziò a chiedermi come stessi e cosa facessi. All'inizio non ero contenta di vedere la pulce perché voleva che io entrassi nel suo mondo così io uscì dal mio ed allora non iniziai più a vedere il sole e la luna. Avere attenzioni dalla pulce mi piaceva molto. La pulce mi faceva credere di avere tutto. Un giorno mi disse "ti porto sulla luna" e io le risposi "conosco già la luna". Da quel giorno la pulce mi tratto in maniera diversa, quasi mi voleva allontanare. Nei suoi movimenti c'era sicurezza ma nei suoi occhi c'era tanta superficialità.
"Sei arrabbiata perché io ho già visto la luna" le chiesi con sicurezza. "Cara te, ti ho fatta entrare nel mio mondo, un mondo diverso dal tuo. Sono una piccola pulce rispetto a te, che hai le ali e puoi volare dove e quando vuoi. A mio dispiacere ti lascio volare nel tuo mondo nel quale la luna la puoi toccare quando vuoi"
"Aspetta,se vuoi ti presto le mie ali, non voglio uscire dal tuo mondo"  le dissi piangendo, pronta a fare di tutto per rimanere con la pulce. Ma la pulce se ne andò via e io non la rividi più.
È difficile vivere nel mio mondo c'è chi usa i piedi di piombo e chi per entrarci fa troppo rumore. Il martedì tocco ancora la luna ma sulle mie ali è rimasta una piccola cicatrice che il sole pian piano sta facendo sbiadire.

C'era una volta me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora