Ognuno ha qualcosa da raccontare e le persone giuste sapranno ascoltare.
Mi sentivo come su una soglia.
Volevo fuggire, correre più velocemente possibile con tutta la disperazione che avevo in corpo per raggiungere l'infinito.
Correre via dal problema, aspiravo a non dover vivere la situazione che ero costretto ad affrontare ogni singolo giorno.
Desideravo non dover fingere di essere forte ogni singolo giorno.Sentivo gli umani lamentarsi del più e del meno, avere un animo infelice per un nessuno problema particolare se non per lo sfizio stesso di avere qualcosa che non andasse.
Odiavo tutti perché pretendevano di avere un problema quando non avevano niente.
Ma la verità era che odiavo di più me stesso per essere una di quelle persone deboli, uno spirito mediocre, se così si può chiamare.
Eppure ero un angelo,una volta.La mia mente era ciò che dovevo affrontare, i pensieri che uscivano da essa erano come spine di veleno che venivano tirate dritto al mio cuore, rendendolo malato.
Può forse un'acqua macchiata dall'inchiostro più nero, tornare limpida?
Era un processo inevitabile, lento e letale.
Succedeva prima che me ne rendessi conto, e quando il problema veniva alla luce, era troppo tardi.
Questo diavolo maligno, il mio alterego, si stava beffando di me mentre io subivo la mia sconfitta, ovvero essere sostituito da lui.
Cosa sarebbe rimasto di me? Un lontano ricordo corrotto dalla mia stessa essenza.
Potevo figurarmi perfettamente: il solito sorriso allegro e solare sarebbe stato sostituito da una linea retta sul mio volto, dall'apatia più profonda.
I miei occhi nati per ammirare non avrebbero visto altro che mediocrità, contornati dalle occhiaie per il sonno che di certo non mancava, ma che non era mai abbastanza.In effetti, mi ero ritrovato a lottare contro la voglia di dormire che incombeva su di me, inesorabilmente.
Dormivo notti intere, pomeriggi e se avessi potuto avrei dormito anche la mattina.
Una parte di me desiderava dormire per sempre.E più di tutti rimpiangevo il momento in cui la mia anima era stata corrotta, quando avevo ceduto al male.
Una creatura come me era considerata peggio del diavolo stesso.
L'altra parte di me, il secondo lato della soglia, era quella che voleva lottare.
Essa ambiva ad essere davvero la persona forte che fingevo ogni giorno di essere da circa tremila anni.
Avevo ancora l'aspirazione di tornare in cielo, tornare a volare e a sentire nelle mie vene l'eternità.Questa era la parte che si scontrava con la realtà: avevo le ali tagliate e non potevo volare verso il passato, non potevo tornare a casa.
Ero incapace, mutilato e inetto in questo mondo.Proprio perché io non appartenevo a questo mondo: ero un angelo caduto.
#Spazio autrice
Ho iniziato una storia che racconta molto più di quanto dovrebbe.
In genere non amo scrivere più storie insieme perché odio iniziare le cose sapendo di aver poco tempo per portarle avanti.
Ma questa, in un certo senso, mi è necessaria: i pensieri e le parole valgono più di qualsiasi storia fatta fino ad ora.
Bhe, che dire, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ps. La foto raffigura un cantante coreano, ma la la trama non riguarda lui... ( anche se l'immaginazione é libera quindi se vi piace, pensate pure a chi vi pare, lui compreso).
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Angelo caduto
General FictionFinn é un angelo caduto: la sua anima é stata corrotta ed è destinato a cadere in Terra e ricercare l'infinito. Gli sono state tagliate le Ali: é costretto a rimanere sulla Terra per l'eternità. Solo il ricongiungimento con l'assoluto, la sensazion...