"Formate due squadre, Anderson e White, voi siete i capitani, inizia Anderson, su veloce!" urla il professore, benissimo, sono pronta a fare schifo alla merda, prontissima direi!
Oddio, perchè il professore ci vuole male?
Non lo so, e se potessi fingere di star male così non mi possono obbligare a giocare? Meglio di no, se no potrebbero anche chiamare l'ambulanza
"bene, scelgo Taylor" dice Matteo, un ragazzo tra il biondo e il castano va verso Matteo e si battono il cinque.
"Alex" cosa? spero che stia scherzando, se sceglie me allora si vuole molto male, mi sa che perderemo. Matteo guarda me e poi Christian, ma che cavolo vuole anche lui?
"Isabella" dice sorridendo sotto i baffi, Christian e io rimaniamo stupiti quando Matteo invece di batterle il cinque, si avvicina a lei e la bacia, pure Isabella si stupisce, quando si staccano le dice qualcosa all'orecchio e lei sorride poi guarda me.
Alla fine sono in squadra anche con Aaron e con altre sei persone, Christian ha insistito che giocassi in difesa, già faccio schifo in porta, pensate passare le palle agli attaccanti! Christian vuole assolutamente perdere.
Il gioco inizia, i ragazzi se la passano, poi d'un tratto Christian mi passa la palla, e io cosa faccio ora? cerco di correre con la palla senza inciamparmi in essa, ma Matteo mi viene incontro, invece di guardare la palla guarda me, i suoi occhi sembrano ipnotizzarmi, sto ferma, ma che cavolo sta succedendo? con un gesto veloce mi ruba la palla, e io glielo lascio fare! Dio solo sa quanto starà ridendo di me in questo instante!
Lo guardo allontanarsi con la palla verso la porta. Nono, non ci siamo capiti, quella è la mia palla, corro verso di lui, e con lo stesso metodo, solo che oltre a guardarlo, gli metto la mano sulla spalla, lui rallenta e riesco a rubargli la palla e a passarla a Christian, bom, sono una futura calciatrice di serie A.
Matteo mi guarda ancora sbalordito e se ne va, ecco cosa succede se ti metti con Alexandra Rosa.
La partita procede tranquillamente, siamo in vantaggio e dopo mille suppliche a Christian, mi mette in porta, sono gli ultimi minuti di gioco, e la palla sta venendo verso di me.
Dai piccola pallina, va via, daiii
Un ragazzo dell'altra squadra passa la palla a Matteo. Lui tira verso di ma solo che invece di spostarmi vado verso la palla e solo all'ultimo mi giro, ma che problemi mi affliggono? La palla c'entra in pieno la mia schiena e un dolore allucinante si espande dai muscoli alle costole fino ad arrivare ai polmoni, cerco di tenermi sui piedi, ma cedo, non riesco, il respiro è regolare, sento la voce di Matteo, le sue mani sulla mia schiena, l'altra mi sta accarezzando la faccia, uno strano calore si sta espandendo sul mio corpo, ed è molto strano dato che sono sempre fredda a causa della poca ossigenazione.
"Resta ancora Ros" dice Matteo, apro gli occhi, e i miei compagni mi danno dell'acqua con zucchero, il prof mi sta tenendo le gambe in su e poi c'è Matteo vicino a me che mi accarezza la guancia, d'un tratto mi prende in braccio e mi porta in infermeria credo, sento che parlano, ma le voci sembrano così tanto lontane che non capisco niente. Qualcuno mi fa ingoiare una pastiglia, sento sempre Matteo vicino a me, ora mi ha posato su un lettino, ma la mia mano non lascia la sua.
"Resisti Alex, scusami, ma resta ancora con me, ti prego" non capisco se ho le allucinazione, sto cercando di capire se questa è la realtà o solo frutto della mia immaginazione.
"Dovrà stare un po' tranquilla, non ha niente di grave meno male, ho chiamato il suo medico e mi ha detto di non preoccuparmi, dopo scuola andrà da lui e la visiterà lì, nel mentre tu poi anche andare a lezione, appena si riprenderà, potrà anche lei andare a lezione" dice l'infermiera, vorrei aprire gli occhi, ma questo significherebbe lasciare la mano di Matteo.
Non ho avuto così tante farfalle nello stomaco, sono al caldo, con solo un suo unico tocco, mi sento viva, e non voglio che questa sensazione finisca lì, no, voglio che continuasse per sempre, o almeno un po' di più.
"No, io resto qui, resto vicino a lei, e non la lascio, devo ancora chiederle scusa, è per colpa mia se ora sta male" dice con voce tremante, ma sicuramente non ha pianto e poi, non mi deve chiedere scusa, massimo quello stronzo del mio polmone dovrebbe perchè non ha voglia di funzionare correttamente.
Decido di aprire gli occhi, non voglio perdere tante ore di scuola.
"Buongiorno Alex, come si sente, le fa male ancora la schiena?" chiede l'infermiera.
"No, sto molto meglio, potrei andare a lezione prechè non mi piace perdere tante ore"
"Certo, vada pure, ho chiamato il suo medico, mi ha detto di ricordale che dopo scuola ha un appuntamento con lui, buongiorno" dice
" si certo, grazie mille" cerco di scendere dal lettino e nel mentre lei si gira, appena atterro mi sento ancora debole e mi gira la testa, allora barcollo un po' stavo per cadere, ma le mani di Matteo mi stanno stringendo vicino a lui, sento la sua mano che mi accarezza le schiena, l'altra mi toglie i capelli dalla faccia per potermi guardare meglio, quelle sensazione di protezione si impossessa di me, è da tanto, da troppo tempo che non mi sentivo più al sicuro.
"Scusami Ros" dice.
"Ti prego, non chiamarmi più Ros"
"Ti chiamo così perchè sei proprio come una rosa, più la tocchi e più ti fa male, ma non puoi farne a meno" dice poi mi abbraccia. Vorrei essere scattare una foto, in questo momento, ora, mentre sento il suo respiro che batte sul mio collo, se sue mani sulla mia schiena, il suo viso fra i miei capelli, le sue labbra appoggiate sulla mia clavicola. è da quando sono nata che mi sentivo incompresa, sbagliata, diversa da tutti, e poi vedo lui, così simile a me, abbiamo il cuore spezzato tutti e due, ma talmente combacianti che quando si incastrano non si vogliono più lasciare.
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Resta ancora
Teen FictionAll'inizio è stato difficile accettare o credere chi sono veramente, arrivo in una nuova città è come una bomba di carta tutto ciò che possiedo sparisce. Prima di andare a vivere a Miami, abitavo a Sidney, una città piuttosto tranquilla, amavo la mo...