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Ad Ayato non piacevano le piante, se non fossero state indispensabili per la vita ne avrebbe anche fatto a meno, odiava dover pulire il cortile ogni settimana per colpa delle foglie cadute dagli alberi, o dover far ricorso ad antistaminicidurante la primavera e l'estate, ma, più di ogni altra cosa, odiava l'amore incondizionato che la sorella provava per i fiori. Touka ne era talmente ossessionata che nessuno sarebbe rimasto sorpreso di trovarla, un giorno, a vivere in un giardino botanico, magari a dormire su un letto di girasoli e farsi la doccia dietro una quercia. Ogni occasione era buona per farsi comprare dei fiori: il suo compleanno, il suo onomastico, Natale, Pasqua, alla fine di ogni esame superato... e purtroppo il suo compleanno era dannatamente vicino e, lo sapeva, sarebbe arrivato il momento di mettere piede in qualche negozio per comprargli una dannata pianta. Aveva pensato ai cactus, ma avrebbe potuto causare effetti collaterali non graditi (non lo voleva un cactus nelle mutande) e quindi, sotto consiglio di suo zio, aveva deciso che avrebbe chiesto aiuto al fioraio. Sbuffò, mancavano poche ore alla festa di sua sorella, per l'esattezza meno di 48, ma per trovare un regalo perfetto quelle erano decisamente troppo poche. Di certo non si sarebbe accontentata di una margherita, l'ultima volta che Hinami gliene aveva regalata una aveva rischiato di perdere un braccio, e Ayato ci teneva alle sue amate ossa.

Così aveva dovuto porre fine al suo pisolino mattutino, che normalmente sarebbe durato fino alle due del pomeriggio, per iniziare la caccia al tesoro e, dannazione, faceva troppo caldo, forse avrebbe dovuto optare per qualche vestito colorato, piuttosto che i suoi soliti jeans e maglietta neri, dato che ora, sotto i raggi insistenti del sole, si stava letteralmente squagliando. Girò l'angolo alla fine della via, scorgendo qualche centinaia di metri più avanti il famoso negozio che lo zio gli aveva suggerito di visitare. Sospirò, sperò solo di non avere una crisi di allergia e, soprattutto, che ci fosse l'aria condizionata al massimo. Si stava sciogliendo, davvero, stava considerando l'idea di trasferirsi tra i pinguini.

Quando aprì la porta di vetro, facendo suonare un piccolo campanellino fastidioso, una folata di aria fresca lo invitò ad entrare alla svelta, portando il suo intero corpo a sospirare di sollievo.
"Buongiorno, posso aiutarti?" Ayato si ricompose, voltando il capo verso il bancone del negozio e, diamine. Un ragazzo di forse qualche anno in più lo guardava, con un sorriso cordiale sul viso, aveva dei capelli buffi, bianchi e verso le radici neri, disordinati e folti. Portava una maglietta a maniche corte, che metteva in mostra le sue braccia dai muscoli non molto pompati, e allacciato in vita un grembiule rosso, con la scritta bianca"HAISE'S" in corsivo. Ayato si avvicinò lentamente al bancone, guardandosi attorno. Fiori, fiori, fiori, fiori, un cane, fiori, fiori e fiori. Era nel posto giusto, questo era più che certo.
"D-devo comprare dei fiori." Ayato si maledì mentalmente, possibile che non riuscisse a dire qualcosa di stupido per almeno una volta? L'altro, però, si limitò a sorridergli ancora di più, appoggiandosi alla superficie in legno con i gomiti es orreggendosi la testa con la mano destra.
"Per che evento, esattamente?" Il blu represse uno starnuto, facendo una piccola smorfia di fastidio. In quel momento decise di ricominciare ad odiare sua sorella con tutto il suo corpo, la sua mente e la sua anima, era solo colpa sua se stava facendo la figura dell'imbecille con un ragazzo decisamente troppo carino. Ma perché doveva beccarlo proprio lui l'unico fioraio giovane e attraente sulla faccia della terra? Dio si era alleato con Touka, non c'era altra spiegazione.
"Mia sorella...compie gli ann-ETCIU'" Maledizione, pensò, cercando a tastoni un fazzoletto nelle tasche dei jeans. Maledette piante. Ma prima che potesse raggiungere il pacchetto, una stoffa bianca entrò nella sua visuale, una mano candida e dalle dita lunghe e magre gliela porse. Ayato l'afferrò, prima di voltarsi di schiena e soffiarsi il naso gocciolante.
"Sei allergico al polline, vedo." Ayato sospirò, tornando a guardare il ragazzo, che ora era uscito da dietro il bancone e lo stava superando lentamente, mentre un'espressione divertita gli sformava le linee del viso. Ayato pensò che fosse davvero carino, nonostante lo stesse visibilmente prendendo per il culo.
"Vieni, ho qualcosa che potrebbe andare bene, nel retro." Il minore si limitò ad annuire, seguendolo tra le varie file di piante. Sentiva gli occhi bruciare, mentre tirava su con il naso sperando di far smettere quello scempio. Qualche secondo più tardi il bianco si fermò, piegandosi sulle ginocchia e sollevando un vaso da terra.
"Che ne dici di questo? Va molto tra le donne, ne ho venduti tanti la scorsa settimana. E' una Melange di fiori blu estivi." Ayato non ci capiva nulla di fiori e di mode, non che gli importasse comunque, così alzò le spalle, sussurrando un "va bene" appena udibile. Il ragazzo tornò nella postazione precedente, tirando fuori carta, fiori e fiocchi di ogni tipo, mettendosi poi al lavoro con agilità e maestria, tanto che perfino Ayato ne rimase colpito. Il risultato poi lo sorprese e non poco, non si era mai interessato alle composizioni floreali, soprattutto a quelle della sorella, ma quella era davvero bella.
"Ecco a te, spiega a tua sorella che devono essere piantati, la fioritura va da Luglio ad Ottobre e l'anno prossimo dovrebbero rifiorire da soli." Il ragazzo gli porse il vaso, che Ayato prese saldamente, sopprimendo un altro starnuto ormai prossimo. Pagò con la carta di credito e poi si indirizzò verso la porta, già spaventato all'idea di camminare per strada, sotto il sole cocente e con satana tra le braccia.
"Oh...ragazzo!" Il blu si voltò, quando già aveva la mano sulla maniglia fredda dell'entrata. Guardò il bianco, confuso, mentre quello gli sorrideva, scuotendo la mano in segno di saluto.
"Fammi sapere se le è piaciuto." Era un occhiolino quello?

Flower Love ➳ AyaKaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora