Io sono un disastro e tu sei un'opera d'arte

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Ventotto sono i minuti che dividono il negozio d'abbigliamento dove lavoro come commesso da casa mia, trentacinque quando non ho fretta e un numero non preciso ma decisamente elevato quando c'è traffico. E a Roma di traffico c'è ne tanto.
Oggi mi tocca anche camminare perchè proprio ieri la mia smart nera ha deciso di fare i capricci, non c'è mai qualcosa che va come deve nella mia vita.
Estraggo il pacchetto di sigarette dalla tasca del mio giubbotto in pelle nero, fumare mi rilassa e adesso ne ho bisogno.
Non vedo l'ora di tornare a casa dopo questa lunga giornata di lavoro e rilassarmi un po'.
Potrei guardare un bel film ma forse rischio di crollare e addormentarmi a metà e non credo sia il caso.
Aspiro il fumo e lo rilascio lentamente controllando l'orologio.
Sono le 20:12 e sto morendo di fame.
Oggi è proprio una giornata no. Mi sono svegliato tardi e questo mi ha portato ad arrivare in ritardo a lavoro, ho fatto cadere degli occhiali e sbagliato due conti. Sono un danno vivente e questa è una cosa appurata ma in realtà il mio nervosismo di oggi ha un perchè.
Sospiro estraendo le chiavi dai Jeans neri che infilo nel portone che si apre con quel fastidioso cigolio. Il proprietario dovrebbe davvero considerare l'idea di cambiarlo.
Lo lascio sbattere alle mie spalle incurante della cosa e salgo le scale per raggiungere finalmente il mio appartamento che divido con i miei migliori amici, i gemelli Marco e Alessandro che considero come dei fratelli.

Ho appena chiuso la porta quando un tornado di energia mi viene addosso.
<<Mario ma insomma sei sempre così lento?>> Dafne, la mia amica più stretta.
La ragazza che negli ultimi giorni è diventata il mio incubo.
<<Ad ogni modo neanche mi interessa>> sistema nervosamente una ciocca di capelli sfuggita al suo cappellino rosso e assume un espressione vagamente furiosa <<Mi stai evitando Serpa e lo fai da giorni, mi hai costretta a braccarti come una fidanzata gelosa, ti rendi conto?>>

Ne sono consapevole. Ma ciò che Dafne mi chiede è difficile da affrontare per me.
Non sono uno che scappa davanti i problemi, proprio per niente. Ho affrontato ogni problema nella mia vita riuscendo a venirne fuori ma quando si tratta di cose più profonde come sentimenti mi sale l'angoscia.

<<Mi dispiace Daf, sul serio. Ma tu mi stai addosso con questa storia del compleanno di Paolo e non accetti la mia risposta.>>

Sfilo il giubbotto che appendo all'attaccapanni accanto alla porta e raggiungo la cucina dove trovo i gemelli consapevole che la mia amica sta solo prendendo respiro prima di sprimacciarmi per bene.

<<Sembri veramente uno straccio.>> Marco mi accoglie così mentre taglia la sua frittata.
<<Grazie!>>
Una voce acuta e questa volta arrabbiata per davvero raggiunge la cucina e le mie orecchie.
<<Mario!>> la ritrovo vicino a me <<ma perchè non vuoi venire al compleanno di Paolo? Andate così d'accordo, lui ci tiene tanto. Che gli dico?>>

Paolo è un ragazzo di Verona, Dafne l'ha conosciuto durante una serata in discoteca. A loro dire si sono trovati subito, sono entrambi due matti. In realtà Dafne per i primi venti minuti si era presa una cotta per lui ma le ha rivelato di essere omosessuale così hanno finito per creare un ottimo rapporto d'amicizia, talmente tanto che Paolo è sceso spesso a Roma e lei non ha perso occasione per presentarci. Ammetto che mi sono legato a lui subito anch'io. È un casinista Paolo non puoi non prenderlo in simpatia ma ha una pecca enorme, una pecca con un nome e un cognome Claudio Sona.

Claudio è il suo migliore amico da qualcosa come dieci anni.
Claudio è il ragazzo che ho conosciuto due mesi fa e che mi ha tolto il fiato, il sonno e le certezze.
Claudio è bello, bello vero, bello da star male.
Quel tipo di bellezza che preferisci osservare anche d'inanzi ad un cielo stellato. Con quei suoi grandi occhioni verdi contornati da una dolcezza infantile. Le labbra piene, carnose e rosse. Il sorriso di un angelo e un ciuffo castano lunghissimo che tiene sempre pettinato in su.
C'è da aggiungere che oltre ad essere bellissimo ha un gran cuore, è una persona buona e io ho finito per farmi fregare dai suoi occhi.
Non mi sono mai innamorato in trent'anni di vita ma Claudio è la cosa più vicina a questo sentimento che io abbia mai provato.
Quando l'ho conosciuto stava uscendo con un ragazzo, un certo Dimitri, chi cazzo si chiama Dimitri? a parte quello di Anastasia.
Quando l'ho rivisto due settimane dopo Dimitri gli piaceva tanto.
Un mese dopo lui e Dimitri erano una coppia.
Adesso non voglio andare al compleanno di Paolo e rischiare di vedermi davanti questo Dimitri e Claudio insieme.
D'accordo che sono complicato e complesso ma masochista così ancora non lo sono e non posso essere geloso di qualcosa che non mi appartiene.

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