Capitolo 1

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Primo giorno di scuola del mio 3° anno all'artistico.
Come mio solito indossai un maglione nero e dei jeans neri elastici Delle superstar ed un cappello che mi portava i capelli dinanzi agli occhi.
Mentre mi ascoltavo i Queen in cuffia , come di abitudine giornaliera, il professore di arte contemporanea entro in classe con accanto una ragazza alta circa un metro e sessanta, con capelli neri, un ciuffo celeste e delle vesti scure con dei simboli tribali.

Professore: Ragazzi da oggi avrete una nuova compagna. Si chiama Michelle.
Al che gli sussurro ad essa di presentarsi, e così fece:
Michelle: salve, cari compagni, spero passeremo tanto tempo lontani. Non che abbia qualcosa contro voi ma preferisco stare sola a scuola.
Professore: bene, per lo meno sei stata delicata.. Vatti a sedere lí accanto Jimmy (indico il mio banco) Sono certo che andrete d'accordo.
Guardai il prof e con aria stanca esclamai all'unisono con lei "ma io sto meglio solo".
Inutile dire che quello stronzo non ci ha nemmeno Ascoltati.

Dopo 2 ore,all'ora di pratica, io presi il mio unico quaderno nello zaino e iniziai a disegnare l'ennesimo ritratto di Freddy Mercury.
Notai che anche lei disegnava e che mi guardava, dopo qualche minuto incrociai lo sguardo con lei che guardandomi con serietà mi disse: "Allora anche tu sei come me, ho sbaglio?"
Al che pensai che si riferisse al nostro vestirci in modo simile ed al nostro essere emo, comunque le risposi con un sorriso alla cui ho aggiunto:
"Si, Sono come te, Sei brava nel disegno, Adoro Tokyo Goul" (aveva Üta disegnato nella copertina del quaderno. Era un disegno a mano ben curato).
Li fini il discorso..Non avevamo molto da dirci. Dopo la scuola presi il solito tram, e vidi che anche lei era li, così mi avvicinai per salutarla ma vidi un uomo che la importunava, ma anche che lei ricambiava. Non era naturale il suo ricambiare, era evidente, Così decisi di seguirla.

Stavano camminando entrambi e ed arrivati davanti un vicolo cieco la vidi indicare propio quest'ultimo, era un chiaro invito a trombare.
L'uomo non fece altro che eseguire e andò verso il vicolo.

Ero meravigliato, non mi era sembrata una troia.
Ma quello che stavo per vedere era più di una trombata, ma ciò che mi avrebbe cambiato la vita.

Poco dopo che entrarono si senti l'urlo dell'uomo, un urlo soffocato e dopo quest'ultimo il silenzio assoluto.
Così decisi di andare a controllare col rischio di trovarli appartati. Ma quello che vidi non era una scena calda ma lei che gli mangiava il braccio.
Ero sconvolto, volevo vomitare. Lei mi guardo e si rasserenó alla mia vista quindi mi disse: Michelle: Hey, non sei come me?
Cos'è questa faccia?
Ne vuoi un pezzo? E mi tiro un polpaccio, "spero tu non intendesse emo con uguale a me, Perché sai? Sapresti troppo ora di me."
Al che sorrisi capendo di averla nel culo se non mi inventavo qualcosa.
Allora lo fecí, la guardai e le dissi: ma io ti ADORO il polpaccio è il mio muscolo preferito! E gli diedi un morso, Aveva un buon sapore, Sul serio lo mangiai tutto, Il senso di vomito spari, E quella sensazione tipica da "non mangierei mai un mio simile" Anche.
cazzo era buono.
Dopo aver finito di mangiare mi chiese di andare a casa mia dato che si era fatto un certo orario e pullman non ne passavano più, la cosa non mi disturbava, mi credeva suo simile e si fidava di me per darmi il suo pasto quindi accettai. Fortunatamente vivo solo.

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Ho rimodernizzato tutto il capitolo, ricomincio da 0 e con la grammatica di una persona più grande di 3 anni rispetto all'inizio di tutto su quest'app, spero vi piaccia, e questa volta la finirò.

io e lei..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora