La notte è già qui

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Naruto.

C'era talmente tanta gente quella sera che se non fossi rimasto con gli occhi puntati su di lui probabilmente lo avrei perso di vista in un batter d'occhio, Neji si era dato da fare per organizzare quella che doveva essere una 'reimpatriata' di amici del liceo, il caso volle che il nostro Hyuuga fosse molto conosciuto all'interno del nostro istituto e che la reimpatriata si trasformó in un'enorme e gigantesca festa.

Non avevo neanche voglia di rimanere lì, ero venuto solamente per rivedere una certa persona. I miei occhi scrutarono per molto tempo il salone illuminato finchè non riuscii ad individuare una cascata di capelli corvini; sicuramente quella testa quadra neanche aveva intenzione di tagliarseli, quei maledetti capelli, pensai abbozzando un sorriso malinconico.

Tra un bicchiere di vino ed un altro, grazie anche al fumo di diverso tipo nella stanza, la mia vista cominció ad annebbiarsi.

Dov'è?

L'ho perso?

No, eccolo lì.

Stupendo, elegante e perfetto, come sempre.

Sasuke Uchiha era riuscito ad ottenere il posto di lavoro nella ditta di suo padre qualche anno addietro, il ragazzo, oppure dovrei dire l'uomo, era diventato uno tra i dipendenti più rispettati nel business che al momento controllava suo fratello maggiore, Itachi.
Serio, raffinato ed intransigente; qualità che nella loro famiglia si riscontravano di generazione in generazione.

Da quanto tempo era che non vedeva Sasuke? Che non gli parlava? Che non sentiva le labbra del ragazzo sulle sue?

Lo amavo da impazzire, ma cosa dico, lo amo ancora da impazzire.
Accanto a lui sedeva sua moglie, Sakura Haruno, un'amica di vecchia data se si puó chiamare così, in braccio a quest'ultima vi era sua figlia, Sarada Uchiha; una bambina stupenda di a malapena due o tre anni.

Si ricorderà di me?

poggiai il bicchiere di vino, per quella sera forse poteva bastare.

Si ricorderà di noi?

Non riusciró mai ad accettare una vita senza Sasuke, una ed altre notti senza le sue mani sulla mia pelle, senza le risate giornaliere e le liti adolescenziali.

Eppure dovró farlo, devo lasciarlo andare.

Continuai ad osservarlo per minuti interi, il suo capo si giró nella mia direzione e i nostri sguardi si incontrarono;

lo vidi, era sorpreso.

Non si aspettava di ritrovare la persona che aveva abbandonato anni prima, non voleva far sapere ai genitori che lui, il secondogenito della famiglia Uchiha, era gay, omosessuale.
O come aveva accennato Sasuke in uno dei loro ultimi litigi , 'Frocio'

E in effetti quale parola puó rendere ancor più dispregiativo quel termine?
Calcando con forza le prime due consonanti e facendo suonare infine la 'ci' come una 'sh', prolungando per quel poco necessario la lettera 'o': non aveva mai sentito nessuno dirlo bene come lo diceva lui, 'Frocio'.

Ma io gli avrei perdonato tutto, gli sarei corso fra le braccia, lo avrei baciato davanti a tutti.
'Ti amo' gli avrei detto, perchè infondo era vero, io lo amavo;
invece alzai l'ennesimo bicchiere di vino per brindare e da parte sua ricevetti un sorriso.

Faceva un male cane.

Scambiandoci un ultimo sguardo, presi il mio cappotto e mi diressi verso l'uscita senza salutare nessuno.

'Buonanotte amore mio'

ormai Sasuke rivolgeva la sua attenzione sulle persone davanti a sè, continuando a conversare, con il braccio attorno alle minute spalle di Sakura.

"Che poi mio non sei, che poi amore non è, per te"

Usciì da quella stanza e presi una boccata d' aria, erano a malapena le dieci di sera.

"che poi non è neanche notte, ma ho sonno, ti voglio e nonostante tutto, sei mio".

Dai miei occhi cerulei uscirono lacrime amare, che mi bruciavano il volto, mi distruggevano l'anima.

Mi asciugai velocemente gli occhi e cominciai a camminare verso il mio appartamento, le lacrime non smettevano di scendere.
Lo amavo così tanto, che infine, decisi
di lasciarlo andare.
Non ricordavo che l'amore fosse così doloroso.
I miei singhiozzi cessarono e le lacrime insieme a loro, tutt'intorno a me c'era silenzio.
Osservai il cielo e mi misi seduto su una panchina a lato del marciapiede deserto.

"Buonanotte amore mio"

D'ora in avanti intraprenderemo strade diverse, Sasuke.
Ma ció non significa che mi scorderó di te.

"che poi un po' mio lo sei sempre stato"

Continueró ad amare.

"che forse un giorno sarà amore"

e non ti dimenticheró mai.

"Che forse la notte è giá qui".

Buonanotte, amore mio. (Sasunaru oneshot) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora