Irrazionale

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"Mi sono momentaneamente trasferito qua per lavoro. Non rimarrò per molto, tranquillo. Ben presto non vedrai più la mia faccia" Parla in maniera ironica e spigliata e non posso fare a meno di notare le sue labbra carnose muoversi sensualmente.
Rido anch'io ma subito dopo sento il calore divampare dalle mani e invadere l'intero mio corpo.
"Che strana coincidenza.." rispondo imbarazzato.
Lui sembra non notare la mia titubanza, o forse si.
Sono in panico.
"Scusami ma vado un po' di fretta" le parole escono rapide dalla sua bocca.
"S-si, anch'io. Ciao" replico, con la voce tremante, cercando invano di scandire le parole.
Lui mi guarda con espressione perplessa per poi sorridermi quasi forzatamente.
Ricambio il gesto.
L'ennesima figuraccia Mario, complimenti!
Perché quel ragazzo mi faccia questo effetto non me lo so spiegare e il fatto che ora sia il mio nuovo vicino di casa non aiuta per niente la situazione, già complicata di per sè.
La speranza di poterlo dimenticare è svanita in un istante.
Lo osservo estasiato da capo a piedi mentre sale le scale. È maledettamente sexy!
Appena uscito dal mio campo visivo torno sul pianeta Terra e guardo l'orologio: 12:57...cazzo sono di nuovo in ritardo.
E ora come glielo spiego a quei tre?
Salgo il macchina, giro la chiave e parto, sperando di non rimanere bloccato nel traffico romano della domenica.
Durante il tragitto penso e ripenso a quegli occhi, a quel sorriso, a quella voce, a lui..
Sento una strana sensazione nello stomaco e al contempo la frase "scusami vado di fretta" echeggia nella mia mente come una cantilena: mi aveva palesemente liquidato.
Chissà che seccatura per lui sapere di avere come nuovo vicino uno come me, sono sicuro che se potesse cambierebbe subito appartamento.
Per lui è come se non esistessi, mi sto facendo troppi film, dovrei smetterla.

Sono le 13:34.
Arrivo sotto casa dei gemelli, parcheggio la Smart e accelero il passo verso la porta, tenendo con la mano sinistra gli occhiali poggiati sulla mia testa per evitare che cadano rovinosamente a terra.
Suono il campanello e sento la voce di una Dafne furibonda: "Guarda, io ti lascerei fuori"
Finalmente Marco e Alessandro si sono decisi di riparare il citofono.
"Amo aprimi e ti spiego" continuo io.

I gemelli mi chiedono spiegazioni mentre Dafne se ne sta con le braccia conserte accanto alla TV, quasi offesa.
Vista la circostanza decido, seppur con fatica, di raccontare tutto: in fondo sono i miei migliori amici.
"Ho incontrato un ragazzo un po' di giorni fa, mentre andavo al lavoro in metro, perché la signorina aveva deciso di usufruire della mia macchina senza nemmeno chiedere al sottoscritto, aggiungerei.." guardo Dafne con aria di sfida, poi continuo: "voleva un'informazione sulle fermate.
Dall'accento ho ipotizzato potesse essere del nord: forse veneto.
Ci siamo scambiati giusto un paio di parole eppure ho la sua immagine impressa nella mia mente da quel giorno.."
"Eh beh!?" Mi interrompe Dafne.
"Lasciami finire..
Stamattina stavo uscendo di casa e me lo sono ritrovato davanti al portone! E sapete cosa mi ha detto? Che è il mio nuovo vicino di casa."
"Va bene dai, ti perdoniamo. Avevi un bel manzo da ammirare" tutti scoppiano in una risata rumorosa e anch'io fingo che la situazione sia divertente.
Vorrei continuare a parlarne e dir loro che non si tratta soltanto di "ammirare un bel manzo", non stavolta. Poi però penso che certe cose siano troppo difficili da spiegare, o che forse sono io difficile, così lascio i miei amici nelle loro insulse convinzioni mentre la mia mente viene martoriata da mille domande senza risposta e da altrettante paranoie.
Tra tutte queste incertezze una cosa è certa: quello sconosciuto ha un effetto devastante sul mio corpo e sulla mia mente e non ho la minima idea di come uscirne.

Brighter than sunshine | Clario 👬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora